蜜桃交友

Cerca

Francesco: Gesù portatore di una salvezza che nessuno può dare

All’Angelus il Papa esorta a non fare come i compaesani di Cristo che a Nazaret, nella sinagoga, non credono che lui sia il Messia. Anche a noi può capitare lo stesso, pensare che “lo conosciamo già, che di Lui sappiamo già tutto, siamo cresciuti con Lui, a scuola, in parrocchia, al catechismo, in un Paese di cultura cattolica”, ma siamo chiamati ancora a riconoscere in Lui il Figlio di Dio

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

 

Ricorrere “fiduciosi a Maria” per riconoscere, con il suo aiuto Gesù. È l’invito che Francesco rivolge ai fedeli all’Angelus, esortando a non fare come quanti nella sinagoga di Nazaret non riconoscono in Cristo l’unto di Dio. Accade che nella cittadina in cui era cresciuto, “Gesù legge il passo del profeta Isaia che annuncia la missione evangelizzatrice e liberatrice del Messia, dischiarando poi: “Oggi questa Scrittura si è realizzata”. Un’affermazione che provoca sconcerto. Lui “proclama, che, con la sua presenza è giunto ‘l’anno di grazia del Signore’”, “per tutti e in modo speciale per i poveri, per i prigionieri, per i ciechi, per gli oppressi”, ma i suoi concittadini, che “lo conoscevano come il figlio del falegname Giuseppe”, non credono alla sua parola.

Francesco alla finestra del Palazzo Apostolico per l'Angelus
Francesco alla finestra del Palazzo Apostolico per l'Angelus

Interpellati dalle parole di Cristo

A Nazaret Gesù pone “i suoi interlocutori di fronte alla scelta sulla sua identità e missione”, spiega Francesco, osservando che tutti, sicuramente, si saranno chiesti: “Lui è soltanto il figlio del falegname che si arroga un ruolo che non gli appartiene, oppure è veramente il Messia, inviato da Dio a salvare il popolo dal peccato?”. In pratica, come ci informa il Vangelo, “i nazaretani non riuscirono a riconoscere in Gesù il consacrato del Signore”, perché “pensavano di conoscerlo troppo bene”. Proprio questo, sottolinea il Papa, “invece di facilitare l’apertura della loro mente e del loro cuore, li bloccava, come un velo che oscura la luce”.

Anche noi siamo interpellati dalla presenza e dalle parole di Gesù; anche noi siamo chiamati a riconoscere in Lui il Figlio di Dio, il nostro Salvatore. Ma può capitarci, come allora ai suoi compaesani, di pensare che noi lo conosciamo già, che di Lui sappiamo già tutto, siamo cresciuti con Lui, a scuola, in parrocchia, al catechismo, in un Paese di cultura cattolica… E così per noi è una Persona vicina, anzi, “troppo” vicina.

Un gruppo di fedeli
Un gruppo di fedeli

Gesù portatore dell'annuncio di salvezza

Da qui l’invito di Francesco a tutti a chiedersi: “Avvertiamo l’autorità unica con cui parla Gesù di Nazaret? Riconosciamo che Lui è portatore di un annuncio di salvezza che nessun altro può darci?". E ancora, a livello più personale, il Papa sollecita a domandarsi: "Io, mi sento bisognoso di questa salvezza? Sento che anch’io in qualche modo sono povero, prigioniero, cieco, oppresso? Allora, solo allora, 'l’anno di grazia' sarà per me".

Uno scorcio di piazza San Pietro
Uno scorcio di piazza San Pietro

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

26 gennaio 2025, 12:53

L’Angelus è una preghiera recitata in ricordo del Mistero perenne dell’Incarnazione tre volte al giorno: alle 6 della mattina, a mezzogiorno e alla sera verso le 18, momento nel quale viene suonata la campana dell’Angelus. Il nome Angelus deriva dal primo versetto della preghiera – Angelus Domini nuntiavit Mariae – che consiste nella lettura breve di tre semplici testi che vertono sull’Incarnazione di Gesù Cristo e la recita di tre Ave Maria. Questa preghiera è recitata dal Papa a Piazza San Pietro a mezzogiorno la domenica e nelle Solennità. Prima della recita dell’Angelus, il Pontefice tiene anche un breve discorso prendendo spunto dalle Letture del giorno. Seguono i saluti ai pellegrini.
Dalla Pasqua fino a Pentecoste, al posto dell’Angelus viene recitato il Regina Coeli, che è una preghiera in ricordo della Risurrezione di Gesù Cristo, al termine della quale viene recitato il Gloria per tre volte.

Ultimi Angelus / Regina Coeli

Leggi Tutto >