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Festività Liturgiche

Festività Liturgiche

Solennità di tutti i Santi

01 novembre Solennità di tutti i Santi, BAV Vat. sir. 559, f. 93v

Già sul finire del II secolo troviamo una vera e propria venerazione dei santi. All’inizio, i santi martiri, ai quali ben presto furono assimilati gli apostoli, testimoni ufficiali della fede. Dopo le grandi persecuzioni dell’Impero romano, diventano gradualmente oggetto di venerazioni uomini e donne che hanno vissuto in modo bello, eroico la vita cristiana: il primo santo non martire fu san Martino di Tours. Verso la fine dell’anno mille, di fronte all’incontrollato sviluppo della venerazione dei santi, e del “commercio” attorno alle reliquie, si elaborò un processo per la canonizzazione, fino ad arrivare alla prova dei miracoli. La solennità di tutti i Santi ha inizio in Oriente, nel IV secolo, per poi diffondersi, pur con date diverse. A Roma, il 13 maggio; in Inghilterra e Irlanda, a partire dall’VIII secolo, il 1° novembre. Data, quest’ultima, che si affermerà anche a Roma a partire dal IX secolo. La solennità cade verso la fine dell’anno liturgico, quando la Chiesa tiene fisso lo sguardo al termine ultimo, e già pensa a quanti hanno varcato le porte del Cielo.

  

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Commemorazione di tutti i fedeli defunti

02 novembre Commemorazione di tutti i fedeli defunti

Già nel II secolo ci sono testimonianze che i cristiani pregavano e celebravano l’Eucaristia per i loro defunti. All’inizio il terzo giorno dalla sepoltura, poi l’anniversario. In seguito il 7° giorno, il 30°. L’anno ufficiale è il 998, quando l’abate Odilone di Cluny (994-1048) rese obbligatoria, in tutti i monasteri sottoposti a lui, questa memoria del 2 novembre. Benedetto XV, nel 1915, accordò a tutti i sacerdoti di celebrare in questo giorno più Messe, a condizione che l’offerta restasse solo per una Messa. La liturgia propone varie Messe in questo giorno, tutte finalizzate nel far risaltare il mistero pasquale, la vittoria di Gesù sul peccato e sulla morte.

  

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Dedicazione della Basilica di S. Giovanni in Laterano

09 novembre Dedicazione della Basilica del Laterano

“Dedicare/consacrare” a Dio un luogo, è un rito che fa parte di tutte le religioni. Un “riservare” a Dio un luogo, riconoscendogli gloria e onore.

Quando l’imperatore Costantino diede piena libertà ai cristiani (313), questi non si risparmiarono nell’edificare luoghi al Signore e molte furono le chiese costruite in quei tempi. Lo stesso imperatore lo fece, facendo costruire sul monte Celio a Roma, sul luogo dell'antico Palazzo Laterano, una magnifica basilica che Papa Silvestro I dedicò al SS. Salvatore (318 o 324). In essa fu edificata una cappella dedicata a S. Giovanni Battista che serviva da battistero: nel IX secolo papa Sergio III aggiunse la dedica al Battista. Infine papa Lucio II, nel XII secolo, la dedico anche a San Giovanni Evangelista. Di qui la denominazione di Basilica Papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano. La Basilica è considerata dai cristiani come la principale, la madre di tutte le chiese del mondo.

Più volte distrutta durante il corso dei secoli, fu sempre ricostruita, e l'ultima sua riedificazione avvenne sotto il pontificato di Benedetto XIII, che la riconsacrò l'anno 1724. Fu in quest'occasione che venne stabilita ed estesa a tutta la cristianità la festa che oggi celebriamo.

  

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Presentazione della Beata Vergine Maria/Madonna della salute

21 novembre Presentazione della beata Vergine Maria

La Festa della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio ricorda – secondo i vangeli aprocrifi - il giorno in cui Maria, ancora bambina, si reca al tempio di Gerusalemme e si offre a Dio. Ciò che interessa alla Chiesa è il sottolineare non tanto l’evento storico in sé, di cui non c’è traccia nei vangeli, quanto il dono totale di sé che, nell’ascolto - “Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano” - preparò la giovane donna di Nazaret a diventare “tempio del Figlio”.

In questo stesso giorno, 21 novembre, si celebra anche la più conosciuta festa di Maria, Madonna della salute, festa istituita nella Repubblica Veneta nel 1630 ma poi diffusasi ovunque. Tale ricorrenza e tradizione trae origine dopo la peste che colpì tutto il nord Italia tra il 1630 e 1631, di cui ne fa cenno anche Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”. Di fronte al diffondersi della malattia e non sapendo come porvi rimedio, il governo della Repubblica organizzò una processione di preghiera alla madonna a tal punto che il 22 ottobre 1630 il Doge fece voto di erigere un tempio a lei dedicato se la città fosse sopravvissuta. Poche settimane dopo, ci fu un brusco crollo dell’epidemia e nel novembre 1631 si dichiarò superata l’emergenza dovuta all’epidemia. Da allora fu stabilito di chiamare la Madonna con il titolo “della Salute”. Il Doge aveva fatto voto e, individuata l’area, venne eretta la basilica, inaugurata il 28 novembre 1687.

Sempre il 21 novembre, la Chiesa – per volontà di Pio XII, dal 1953 celebra anche la Giornata delle Claustrali.

  

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Solennità di Cristo Re dell’Universo

24 novembre Solennità di Cristo Re dell’Universo, BAV Arch. Cap. S. Pietro. B. 63, f. 188v

Nel 325 si tiene il primo Concilio ecumenico nella città di Nicea in Asia Minore. In questa circostanza viene definita la divinità di Cristo contro le eresie di Ario: “Cristo è Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”. 1600 anni più tardi, nel 1925, Pio XI proclama che il modo migliore per vincere le ingiustizie è il riconoscimento della regalità di Cristo. “Poiché le feste – scrive – hanno una efficacia maggiore di qualsiasi documento del magistero ecclesiastico, esse infatti istruiscono tutti i fedeli e non una sola volta ma annualmente, e raggiungono non solo lo spirito ma i cuori” (Enciclica Quas primas, 11 dicembre 1925). La data originaria era l'ultima domenica di ottobre, cioè la domenica precedente la festa di tutti i Santi” (cfr. Enciclica ), ma con la nuova riforma del 1969 viene spostata all’ultima domenica dell’Anno Liturgico, divenendo chiaro che Gesù Cristo, il Re, è la meta del nostro pellegrinaggio terreno. I testi biblici cambiano in tutti e tre gli anni, e questo permette di cogliere compiutamente la figura di Gesù.

  

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  • Testi a cura di Don Andrea Vena
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