Il Papa ricorda l'arcivescovo Anastas, uomo della pace tra Chiese e religioni
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
Sono “cari ricordi” quelli che Francesco conserva di Sua Beatitudine Anastas, arcivescovo ortodosso di Tirana Durrës e di tutta l'Albania, scomparso il 25 gennaio scorso ad Atene all’età di 95 anni. Il Papa li rievoca nel di cordoglio indirizzato al metropolita di Korça, Joan, locum tenens, facente funzioni, della Chiesa Ortodossa d'Albania, e "ai membri del Santo Sinodo e a tutti i sacerdoti, monaci, suore e fedeli laici". Forte il ricordo del Pontefice del primo viaggio apostolico fuori dall'Italia, “l'abbraccio fraterno” - custodito “gelosamente” - “e le parole scambiate in quell'occasione” con il patriarca ortodosso, per il quale assicura preghiere, affinchè Dio gli conceda “la ricompensa delle sue fatiche”.
Un pastore zelante in vari contesti
Nel testo del messaggio, letto dal segretario del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani monsignor Flavio Pace, durante la celebrazione delle esequie svoltesi oggi a Tirana, nella cattedrale della Risurrezione di Cristo, il Papa afferma che il metropolita ha incarnato la fede della comunità ortodossa d'Albania e che il suo “zelante servizio pastorale ha aiutato il popolo a riscoprire la sua ricchezza e bellezza dopo gli anni di ateismo e persecuzione imposti dallo Stato”. “Nel corso della sua lunga vita e del suo ministero come sacerdote e come vescovo, ha sempre manifestato una profonda dedizione al Vangelo - aggiunge il Pontefice - servendo e annunciando il Signore in vari contesti geografici e culturali, in Grecia, Africa e Albania”.
L'impegno per il dialogo tra le Chiese e con le altre religioni
Alla guida della Chiesa ortodossa albanese, inoltre, il patriarca Anastas “ha desiderato entrare profondamente nei cuori di coloro che gli erano stati affidati, in particolare nelle loro tradizioni e identità, senza mai perdere la comunione con le altre Chiese ortodosse”. E non sono da dimenticare il suo impegno “nel dialogo” e la promozione della “pacifica convivenza con altre Chiese e religioni”, conclude il Papa, che invoca la misericordia di Dio affinché il metropolita possa ora “lodare eternamente la Santissima Trinità insieme a tutti i confessori della fede e ai pastori che hanno proclamato la parola di salvezza ai popoli ovunque e in ogni tempo”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui