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I radioamatori a Radio Vaticana per l'International Marconi Day

Una stazione radio è stata attivata nella sede dell'emittente della Santa Sede, fondata dal grande inventore italiano nel 1931, e si è collegata con 50 luoghi in tutto il mondo. Riattivato l'identificativo vaticano per le trasmissioni amatoriali. "Mio padre voleva tutto il mondo connesso", spiega la figlia Elettra, che a 110 anni dal naufragio del Titanic ricorda l'importanza dell'evento per la comunicazione senza fili

Michele Raviart - Città del Vaticano

“Hotel, Victor, Uno, Charlie, November, stazione storica marconiana in Vaticano”. Così alcuni radioamatori provenienti da tutta Italia hanno dato il via alle trasmissioni della stazione radiofonica preparata per celebrare l’International Marconi Day, dedicato all’inventore italiano Guglielmo Marconi, premio Nobel per la fisica nel 1909 e fondatore della Radio Vaticana nel 1931.

Tutti il mondo unito nel nome di Marconi

Il luogo scelto quest’anno per le trasmissioni è, per la prima volta, il terrazzo più alto di Palazzo Pio, attuale sede dell’emittente della Santa Sede. Da lì con lo storico nominativo HV1CN, identificativo della prima stazione radioamatoriale dello Stato della Città del Vaticano negli anni ’50, e composto da H - Holy See, Santa Santa Sede, V1 Vaticano e CNparte della sigla personale di Domenico Petti, tecnico della Radio Vaticana - si sono connessi con 50 stazioni sparse nel pianeta, installate nei luoghi dove operò il grande inventore. Da Poldhu, in Cornovaglia - sede della prima trasmissione senza fili attraverso l’Atlantico - a Villa Griffone in provincia di Bologna dove è nato Marconi, da Torre Chiaruccia a Santa Marinella, all’Uruguay e l’Australia. Tutti uniti attraverso le onde utilizzate dall’inventore della radio nel formare una rete alla quale si sono agganciati radioamatori provenienti da tutto il mondo, in una sfida a collegarsi il più velocemente possibile nell’arco di 24 ore.

Elettra Marconi: i radioamatori sono i più vicini a mio padre

“I radioamatori sono le persone più vicine a mio padre, con le loro trasmissioni radio. Voglio molto bene a tutti loro e quando parlo di mio padre li vorrei sempre vicino a me”, ha affermato la principessa Elettra Marconi, figlia di Guglielmo. “Mio padre”, prosegue, “ha creato la radio proprio per unire tutti i continenti e le diverse parti del mondo e quindi parlare dalla Radio Vaticana a tutto il mondo è proprio quello che desiderava”.

Ascolta l'intervista integrale a Elettra Marconi

La passione per le onde radio

Tra i presenti all’attivazione del nominativo HV1CN, anche Marco Sartini, 28 enne di Como, in rappresentanza dei giovani radioamatori italiani. Una passione nata con i walkie talkie e sviluppata con una laurea in ingegneria. “Basta un’antenna e una potenzia irradiata per poter comunicare a più persone a distanze grandissime e questo è molto bello”, afferma.

110 anni fa il naufragio del Titanic, momento di svolta per le comunicazioni senza filo

Il Marconi Day di quest’anno arriva a pochi giorni dai 110 anni dal naufragio del Titanic, affondato il 14 aprile del 1912. Una tragedia che segnò tuttavia una svolta nel mondo della telegrafia senza fili inventata da Marconi, che proprio da quell’evento si diffuse capillarmente in ogni nave del mondo. “I sopravvissuti si sono salvati attraverso la radio, perché i due eroici marconisti che erano a bordo del Titanic hanno mandato messaggi e chiamato aiuto fino all’ultimo e grazie a loro le scialuppe della nave Carpathia sono venute a raccoglierli. Erano più di settecento e devono tutti la loro vita a mio padre”, ricorda ancora Elettra Marconi. “Lui ha lavorato tanto, ha fatto tanta fatica ed è riuscito a creare la radio. La sua più grande soddisfazione”, ricorda, “è stata quando arrivando nel porto di New York è stato festeggiato e ringraziato dai sopravvissuti. Questo lo ha ricompensato di tutto ed è molto bello”.

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International Marconi Day a Palazzo Pio
23 aprile 2022, 15:31