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Il cardinale Peter Turkson Il cardinale Peter Turkson 

Turkson: bisogna fare di più per i poveri e per la nostra terra

La pandemia che stiamo affrontando "non può essere una scusa per l'inazione, ma deve essere vista come un'opportunità per ricostruire meglio”. Il prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, cardinale Peter Turkson, lo scrive in un messaggio in occasione dell' "High Level Virtual Climate Ambition Summit", che si tiene nel quinto anniversario dell'Accordo di Parigi

Adriana Masotti - Città del Vaticano

“Dobbiamo aumentare le nostre ambizioni a tutti i livelli”: è il titolo del messaggio inviato dal cardinale Peter Turkson per l' "High Level Virtual Climate Ambition Summit", il vertice virtuale sul clima ospitato oggi dalle Nazioni Unite e promosso dal Regno Unito e dalla Francia, in collaborazione con Cile e Italia, per celebrare il quinto anniversario dell'adozione dell'accordo di Parigi. Un titolo che in poche parole riassume la necessità, espressa dal porporato, di un impegno più incisivo della comunità internazionale perchè, come si legge nella Laudato si’, il "grido della terra e il grido dei poveri" si fa sempre più forte e urgente. Solo “una rinnovata cultura della cura e una visione economica che cerca il bene comune – scrive nel messaggio il porporato - , basata sulla solidarietà e sulla cura per il creato, la partecipazione, l'uguaglianza e la giustizia, può promuovere un cambiamento trasformativo e far uscire l'umanità da questa crisi”.

Occorrono azioni e obiettivi concreti, a breve termine

L’accordo di Parigi firmato da 196 Paesi, non sarà sufficiente, sostiene il cardinale Turkson, se non ci sarà una trasformazione radicale della politica, ma anche del nostro cuore e del nostro modo di stare insieme sulla terra. Il prefetto sollecita azioni concrete per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra entro il 2030, obiettivi più a lungo termine, infatti, non saranno sufficienti, osserva, se vogliamo salvaguardare il limite cruciale di 1,5°C. Ed è in particolare all’Europa che il cardinale Turkson guarda e alla sua responsabilità nel garantire “una giusta parte degli sforzi globali necessari”, per rispondere adeguatamente alle sfide indicate dalla scienza e alla domanda di coloro che soffrono e dei giovani.

Ai leader: che cosa decidete di fare per il pianeta?

Il cardinale rivolge quindi un appello a tutti i leader politici: “Come intendete mettere a frutto l’immaginazione e la fantasia e la vera vocazione della chiamata ricevuta? Dio ci ha affidato questo pianeta e le sue gloriose risorse, quando pensate al vostro NDC (National Determined Contribution), non pensate ad esso come vostro, ma piuttosto  - prosegue - a come state assicurando la protezione dei beni comuni per tutti, il che dovrebbe mettere al centro coloro che sono più poveri e più vulnerabili”.

Fermare gli investimenti in energia fossile 

Cruciale, poi, le decisioni dei governi sull’utilizzo delle proprie risorse finanziarie che, secondo il porporato, devono tener conto dei poveri e delle generazioni future. “Perché i Paesi del G20 danno il 50% in più dei fondi Covid19 per la ripresa ai combustibili fossili rispetto all'energia pulita? - scrive il prefetto del dicastero vaticano - . I governi devono fermare gli investimenti nei combustibili fossili. Le comunità povere hanno bisogno di energia verde moderna e sostenibile”.

“Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli! (Papa Francesco in Fratelli tutti)”

I poveri e l'ambiente al centro delle politiche

Il cardinale Turkson osserva poi, amaramente, che neppure le promesse di sostegno finanziario allo sviluppo dei Paesi più poveri, “sono state all'altezza delle aspettative”, e la situazione di molti Paesi strangolati dal debito “minaccia di aggravarsi ancora una volta”. “Non c'è sostenibilità senza equità”, conclude nel suo messaggio il cardinale Turkson - . Per poi ricordare che “i più poveri tra noi devono essere messi al centro” di politiche e programmi e che anche a causa della pandemia, dobbiamo tenere presente sempre di più che “siamo un'unica famiglia umana, e che possiamo contare solo l'uno sull'altro per prenderci cura della nostra casa comune".

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12 dicembre 2020, 16:40