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Santa Sede: le misure contro il terrorismo non limitino gli aiuti umanitari

Nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza ONU sul finanziamento al terrorismo, l'Osservatore Permanente della Santa Sede fa riferimento alla dichiarazione congiunta di Papa Francesco e del Gran Imam di Al-Azhar

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Condannando il terrorismo "in tutte le sue forme e manifestazioni", la Santa Sede ha affermato la necessità di "negare l'accesso a quei mezzi che facilitano" le attività criminali dei terroristi. Nel suo intervento al dibattito del Consiglio di Sicurezza ONU sul finanziamento al terrorismo, l'Osservatore permanente del Vaticano, mons.Bernardito Auza, ha citato a riguardo un passaggio del firmato da Papa Francesco e dal Gran Imam di Al-Azhar:

"È necessario interrompere il sostegno ai movimenti terroristici attraverso il rifornimento di denaro, di armi, di piani o giustificazioni e anche la copertura mediatica, e considerare tutto ciò comecrimini internazionali che minacciano la sicurezza e la pace mondiale. Occorre condannare un tale terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni". 

Fermare i finanziamenti

Indispensabile per contrastare il terrorismo, ha proseguito mons. Auza, "è rompere il suo legame con la criminalità organizzata transnazionale", due realtà che si possono combattere con "l'interruzione delle loro capacità informatiche, che utilizzano per reclutare nuovi membri e raccogliere fondi".

Prevenire il terrorismo

"Lo sviluppo umano integrale è fondamentale per prevenire il terrorismo a lungo termine" - ha sottolineato il nunzio - "Allo stesso tempo, è indispensabile garantire che le misure di prevenzione e contrasto del terrorismo rispettino scrupolosamente i diritti umani, lo Stato di diritto e il diritto umanitario internazionale. In particolare - ha messo in risalto mons. Auza- non vi può essere conflitto tra la prevenzione del finanziamento del terrorismo e la fornitura di assistenza umanitaria".

Garantire gli aiuti umanitari

Espressa anche la preoccupazione della Santa Sede per i più deboli esposti a conseguenze che potrebbero comprometterne sicurezza e salute "Il Consiglio - avverte il nunzio - deve pertanto garantire che le misure antiterrorismo non limitino o inibiscano la capacità delle organizzazioni non governative e caritative di fornire aiuti umanitari a gruppi o persone vulnerabili".

“Nessun motivo ideologico, politico, filosofico, razziale, etnico o religioso può giustificare o giustificare il ricorso ad atti terroristici - mons. Bernardito Auza”

 

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29 marzo 2019, 12:28