Francesco, gli auguri e l'affetto al Pastore della speranza
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
C’è un moto di affetto sincero e profondo che sta investendo Papa Francesco in occasione del dodicesimo anno di pontificato, che cade proprio oggi. Una vicinanza forte e particolarmente sentita, vista la degenza al Policlinico Gemelli dove sta portando avanti il suo “magistero della fragilità”. Dall’ospedale romano è arrivata la sua voce flebile e forse anche questo dettaglio ha fatto crescere la preghiera per la salute del Pontefice.
Pasolini: il Papa, dono alla Chiesa e al mondo
Sono numerosi i messaggi che si susseguono in queste ore. Dal cuore del Vaticano, il predicatore della Casa Pontificia, padre Roberto Pasolini, si è fatto voce di chi partecipa agli Esercizi Spirituali in Aula Paolo VI rivolgendo il suo saluto “pieno di gratitudine al nostro Santo Padre, in questo giorno così speciale”. “È il dodicesimo anniversario della sua elezione – ha proseguito - e se dodici è un numero tondo, di pienezza, possiamo davvero ringraziare Dio perché il dono di Papa Francesco alla Chiesa e al mondo è compiuto. Sicuramente in questi dodici anni ha avuto modo di esprimersi in pienezza. Che il Signore lo custodisca e lo benedica sempre”.
Il cappellano del Gemelli e il Papa "in casa"
Al Gemelli, in questo giorno particolare per Papa Francesco, il cappellano don Nunzio Corrao, dopo l'Adorazione con l'intenzione particolare per il Papa, appuntamento fisso dal 24 febbraio, e prima della Messa delle 13, ha rivolto un pensiero al Pontefice. "Noi vogliamo lodare, benedire e ringraziare il Signore per Papa Francesco": ha detto il sacerdote che ha sottolineato nel Pontefice il tratto della tenerezza e dell'umanità, "una particolarità che si è vista quando si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni. Quella tenerezza che oggi lo porta a vivere e condividere un momento di prova e sofferenza come le persone di una certa età". "Noi - ha proseguito - abbiamo in casa il Papa. Ci uniamo a lui che sta seguendo in questi giorni gli esercizi spirituali. Ringraziamo Dio per tutto quello che sta facendo". Intanto sotto la statua di Giovanni Paolo II, nel cortile dell'ospedale, sono comparsi messaggi e striscioni di auguri. A colpire quello firmato dai detenuti del carcere di Rebibbia che hanno espresso il loro augurio al Papa di pronta guarigione.
La diocesi di Roma: grati per il suo magistero e per la sua profezia
Dal Vaticano alla sua diocesi che ricorda il Vescovo di Roma stringendosi a lui. “La condizione di sofferenza che lo ha segnato nelle ultime settimane – si legge in un messaggio - ha spinto tutti a pregare intensamente”. Sottolineando la gratitudine per il suo magistero e “per la profezia profusi con tanta generosità in questi anni”, il Vicariato aggiunge che “anche nella malattia Egli ci sostiene e ci invita ad andare avanti con speranza e forza. Auguri Papa Francesco”.
La Cei: il Gemelli, cattedra di un magistero di carità
Restando in Italia, arrivano gli auguri del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana in cui si cita il Libro dell’Esodo. “Se da una parte c’è la stanchezza per la condizione di salute e per la degenza, dall’altra – si legge - vediamo nel letto del Gemelli una cattedra solida del Suo luminoso magistero di unità e di carità”. Poi l’assicurazione della preghiera perché “questo anniversario diventa motivo di ulteriore gratitudine al Signore, che è Signore del tempo e della storia”.
I vescovi argentini: chiamati ad essere segni di speranza
Italia e Argentina: le case di Papa Francesco. Dal Paese sudamericano giunge la richiesta di celebrare delle Messe di ringraziamento per il dodicesimo anno dell’elezione di Papa Francesco e per la sua pronta guarigione. Nel messaggio, ricordando le parole del Pontefice all’apertura dell’Anno Santo, il presidente della Conferenza episcopale argentina, monsignor Marcelo Colombo, sottolinea che proprio in quelle parole “vibra il suo cuore di pastore che ci chiama a essere segni di speranza”. “La nostra Madre di Luján - conclude la nota - interceda per Francesco e ci aiuti a perseverare nella preghiera in comunione fraterna”.
Gli auguri perché continui la sua missione
Una pronta guarigione per continuare la sua missione al servizio della Chiesa e dell’umanità. È l’augurio del Patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa. “Per tutto questo tempo, seguendo le orme di san Francesco d’Assisi, ci ha insegnato ad amare Dio e le persone, soprattutto i più bisognosi”. Lo scrive la Conferenza Episcopale Polacca esprimendo la sua vicinanza. “Anche oggi, Santo Padre, portando con Cristo la croce della sofferenza, ha bisogno delle nostre preghiere. Siamo certi che, come Padre, Lei offra la Sua sofferenza per noi, figli e figlie della Chiesa”. Grati per la “forte testimonianza di fede e di serenità nell’affrontare la sofferenza” è l’augurio della Conferenza episcopale albanese che ricorda i capisaldi del magistero di Francesco: l’attenzione alle periferie esistenziali e geografiche, una di queste è proprio l’Albania. Il Papa – affermano i vescovi – “è stata una voce ferma per la pace e contro la guerra e l’armamento”, sottolineano poi l’attenzione al Creato e alla fratellanza umana e universale.
Testimone di totale affidamento a Cristo
Auguri di pronta guarigione arrivano anche dalla Direzione dei Musei Vaticani mentre La Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti, l'ordine a cui appartiene Papa Francesco, ha dedicato un numero speciale ai 12 anni di pontificato con una raccolta di articoli che offrono uno sguardo approfondito sul suo pensiero e sulla sua azione pastorale. Da Comunione e Liberazione l’assicurazione di preghiere per il Papa e il ringraziamento “per la sua commovente testimonianza di totale e gioioso affidamento a Cristo”. “In questi anni - si legge in un messaggio - abbiamo potuto sperimentare la sua Paternità che ci ha permesso di metterci in cammino verso una sequela sempre più vera e radicale alla persona di Gesù Cristo”. Sull'account X la Comunità di Sant'Egidio rivolge al Papa "dai Paesi in cui è presente, i migliori auguri di guarigione, grati per la sua voce profetica per la Chiesa e il mondo sempre dalla parte dei poveri e dei migranti".
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