L'appello di Francesco per RD Congo: cessino le violenze, salvaguardare i civili
Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano
Cessino le ostilità, cessi ogni forma di violenza contro le persone e i loro beni. Il suo pensiero, il Papa, oggi all’udienza generale, lo rivolge alla Repubblica Democratica del Congo, “amata†nazione africana visitata nel gennaio 2023, dove in giornata è previsto l’incontro - convocato dal Kenya - tra il presidente Félix Tshisekedi e l’omologo rwandese Paul Kagame per tentare di risolvere la nuova crisi deflagrata furiosamente in questi giorni nella regione del Nord Kiwu, scossa da trent’anni di violenze tra gruppi armati. Violenze mai sopite e ora esplose nuovamente con l’assedio di circa 3.500 ribelli M23 sostenuti dal Rwanda. L’epicentro degli scontri è la città di Goma, dove il Papa – nel primo programma del viaggio, poi rimandato per motivi di salute – aveva espresso il desiderio di recarsi in visita.
Esprimo la mia preoccupazione per l’aggravarsi della situazione nella Repubblica Democratica del Congo. Esorto tutte le parti nel conflitto ad impegnarsi per la cessazione delle ostilità e per la salvaguardia della popolazione civile di Goma e delle altre zone interessate dalle operazioni militari
Stop alle violenze
Dall’Aula Paolo VI, il Papa eleva un appello anche per la capitale Kinshasa da dove testimoni e media locali diffondono notizie di una situazione fuori controllo: l’aeroporto caduto, la sede del governo provinciale e le ambasciate estere prese d’assalto, banche e supermercati svaligiati, ospedali che non riescono più a contenere le vittime (oltre cento i morti e un migliaio i feriti, stando a rapporti ospedalieri), manifestazioni per strada. Ieri molta gente, dopo essere rimasta per tre giorni chiusa in casa, senza elettricità a causa degli incendi, è uscita cautamente in cerca di acqua e cibo. E ha scoperto cadaveri lungo la strada, poi ricoperti da coperte e vestiti. Il Papa prega e chiede preghiere perché “cessi ogni forma di violenza contro le persone e contro i loro beniâ€.
Mentre prego per il pronto ristabilimento della pace e della sicurezza, invito le autorità locali e la comunità internazionale al massimo impegno per risolvere con mezzi pacifici la situazione del conflitto
La guerra è sempre una sconfitta
L’urgenza per una soluzione in RDCongo non fa dimenticare gli altri territori di guerra nel mondo. Come ogni mercoledì, anche oggi Papa Francesco invita i fedeli a continuare a pregare per la pace in quelle terre dove non si placano le tensioni e le crudeltà.
Palestina, Israele, Myanmar e tanti Paesi che sono in guerra. La guerra sempre è una sconfitta. Preghiamo per la pace
Il ricordo delle vittime dei lager tedeschi
Dall’orrore di oggi a quello di ieri, la stessa richiesta di una preghiera di pace il Papa la rivolge ai fedeli della Polonia venuti all’udienza generale, con i quali rammenta le commemorazioni di questi giorni di tutti i cittadini polacchi vittime dello sterminio nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. “Siate custodi della verità e della memoria di questa tragedia e delle sue vittime, tra cui non pochi martiri cristianiâ€, scandisce il Pontefice.
È un monito per il costante impegno per la pace e per la difesa della dignità della vita umana in ogni nazione e in ogni religione. Vi benedico di cuore
Auguri per il Capodanno lunare
Una benedizione Francesco la invia anche alle “milioni di famiglie†che in Asia orientale e diverse parti del mondo celebrano oggi il capodanno lunare, “occasione per vivere con maggiore intensità le relazioni familiari e i rapporti di amiciziaâ€. “Con gli auguri del nuovo anno – dice il Papa, tra gli applausi di un gruppo di cinesi seduti nella platea - giunga a tutti voi la mia benedizione, mentre invoco per ciascuno di voi dal Signore pace, serenità e saluteâ€.
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