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Francesco: riscoprire le giaculatorie, "messaggini" a Dio

All’Angelus il Papa raccomanda di pregare costantemente perché l’amore per Dio non si raffreddi. C’è bisogno di dedicare quotidianamente del tempo a Lui, e, se si è molto indaffarati, il cuore può essergli vicino ricorrendo alle tradizionali brevi preghiere, spesso in rima, recitate in particolare dagli anziani e facili da memorizzare, che si possono ripetere spesso durante la giornata

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Se il Signore venisse oggi sulla terra “vedrebbe, purtroppo, tante guerre, tanta povertà, tante disuguaglianze”, ma anche “grandi conquiste della tecnica, mezzi moderni e gente che va sempre di corsa, senza fermarsi mai”, ma troverebbe chi gli dedica tempo e affetto, chi lo mette al primo posto? È l’interrogativo che Papa Francesco fa riecheggiare all’ in piazza San Pietro - dove si sono radunati 20mila fedeli - richiamando la pagina del Vangelo in cui Gesù domanda preoccupato se troverà fede al suo ritorno. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Noi, spesso, ci concentriamo su tante cose urgenti ma non necessarie, ci occupiamo e ci preoccupiamo di molte realtà secondarie; e magari, senza accorgerci, trascuriamo quello che più conta e lasciamo che il nostro amore per Dio si vada raffreddando, si raffreddi poco a poco. Oggi Gesù ci offre il rimedio per riscaldare una fede intiepidita. Qual è? La preghiera.

La preghiera costante

Francesco affacciato su piazza San Pietro dal Palazzo Apostolico
Francesco affacciato su piazza San Pietro dal Palazzo Apostolico

Francesco definisce la preghiera “la medicina della fede, il ricostituente dell’anima” ma raccomanda “che sia una preghiera costante”. Come si fa per una cura da seguire, che è bene osservare “con costanza e regolarità” per stare meglio, e per una pianta, che per sopravvivere necessita periodicamente di acqua, così è per la preghiera.

Non si può vivere solo di momenti forti o di incontri intensi ogni tanto per poi “entrare in letargo”. La nostra fede si seccherà. C’è bisogno dell’acqua quotidiana della preghiera, c'è bisogno di un tempo dedicato a Dio, in modo che Lui possa entrare nel nostro tempo, nella nostra storia; di momenti costanti in cui gli apriamo il cuore, così che Egli possa riversare in noi ogni giorno amore, pace, gioia, forza, speranza; nutrire, cioè, la nostra fede.

Le giaculatorie rimedio di preghiera nella vita frenetica

E se Gesù parla “della necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai”, mentre invece non si trova il tempo per farlo, Francesco suggerisce “una pratica spirituale sapiente, anche se oggi un po’ dimenticata”, osservata in particolare dagli anziani: quella della recita delle giaculatorie, “brevissime preghiere, facili da memorizzare” che si possono “ripetere spesso durante la giornata, nel corso delle varie attività, per restare “sintonizzati” con il Signore”.

Facciamo qualche esempio. Appena svegliati possiamo dire: “Signore, ti ringrazio e ti offro questo giornata”, questa è una piccola preghiera; poi, prima di un’attività, possiamo ripetere: “Vieni, Spirito Santo”; e tra una cosa e l’altra pregare così: “Gesù, confido in te e ti amo”. Piccole preghierine ma che ci mantengono in contatto con il Signore.

Le risposte di Dio per noi nel Vangelo

Uno scorcio di piazza San Pietro gremita di fedeli
Uno scorcio di piazza San Pietro gremita di fedeli

Così come si inviano messaggi alle persone cui si vuol bene, con le giaculatorie, piccole formule di preghiera, spiega il Papa, il cuore rimane connesso con Dio, che offre le sue risposte nel Vangelo, “da tenere sempre sotto mano e da aprire ogni giorno, per ricevere una Parola di vita diretta a noi”. Il Pontefice, inoltre, torna sul consiglio dato tante volte di portate con sè un piccolo Vangelo tascabile, da aprire spesso e leggere. Quindi conclude invocando l'aiuto di Maria perchè "ci insegni l’arte di pregare sempre, senza stancarci”.

Al termine della preghiera mariana il Pontefice ha annunciato che il Sinodo sulla sinodalità avrà due sessioni, una dal 4 al 29 ottobre 2023, l'altra nell'ottobre del 2024, ha poi ricordato la beatificazione di questo pomeriggio, a Boves, di due sacerdoti, martiri della fede, uccisi dai nazisti, don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, e ha parlato dell’iniziativa di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che martedì coinvolgerà nella recita del Rosario un milione di bambini. Francesco ha inoltre accennato alla Giornata mondiale del rifiuto della miseria, che ricorre domani.

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16 ottobre 2022, 12:15

L’Angelus è una preghiera recitata in ricordo del Mistero perenne dell’Incarnazione tre volte al giorno: alle 6 della mattina, a mezzogiorno e alla sera verso le 18, momento nel quale viene suonata la campana dell’Angelus. Il nome Angelus deriva dal primo versetto della preghiera – Angelus Domini nuntiavit Mariae – che consiste nella lettura breve di tre semplici testi che vertono sull’Incarnazione di Gesù Cristo e la recita di tre Ave Maria. Questa preghiera è recitata dal Papa a Piazza San Pietro a mezzogiorno la domenica e nelle Solennità. Prima della recita dell’Angelus, il Pontefice tiene anche un breve discorso prendendo spunto dalle Letture del giorno. Seguono i saluti ai pellegrini.
Dalla Pasqua fino a Pentecoste, al posto dell’Angelus viene recitato il Regina Coeli, che è una preghiera in ricordo della Risurrezione di Gesù Cristo, al termine della quale viene recitato il Gloria per tre volte.

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