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Papa Francesco durante una recita del Rosario Papa Francesco durante una recita del Rosario

Il Papa: preghiamo il Rosario, Maria ci farà superare questa prova

Lettera di Francesco per invitare le famiglie a pregare nelle case durante il mese di maggio: “Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia”

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Il Rosario in mano, perché così si batte la pandemia. Giorno dopo giorno, nelle case chiuse dal virus ma aperte alla speranza che la preghiera a Maria ottenga il ritorno al “corso normale” della vita. È la proposta del Papa per il prossimo mese. Nel maggio generalmente atteso come l’inizio dell’allentamento del lockdown, ricordando come in questo stesso mese sia “tradizione” pregare “il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica – osserva – che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale”.

La preghiera di Francesco per la fine della pandemia

Rosario, semplice e potente

Recitare la corona insieme o personalmente (“scegliete voi – scrive – a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità”) ma tenendo conto, sottolinea, del “segreto per farlo”, ovvero “la semplicità”. Francesco suggerisce di cercare anche su internet, ci sono – dice – “dei buoni schemi di preghiera da seguire”. “Contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre – conclude il Papa - ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova”.

Le due preghiere

Alla breve lettera il Papa allega anche due preghiere, che invita a recitare alla fine del Rosario “e che io stesso – assicura – reciterò nel mese di maggio, spiritualmente unito a voi”. La all’inizio della crisi, l’11 marzo scorso, in un videomessaggio che precedette la celebrazione della Messa nel Santuario romano presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis per la Giornata di preghiera e digiuno. che in qualche punto evoca la Salve Regina, in particolare in quel “volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus”, per poi soffermarsi su tutte le categorie di persone che da tempo soffrono e lottano a vario titolo contro il Covid-19.

“Contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova”

“Infondi fiducia in chi è in ansia”

“Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce”, la preghiera chiede alla Vergine Maria di confortare “quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima”. Sostieni, prosegue, “quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro”.

Conforto per chi è in prima linea

“Che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace”, si legge più avanti. La preghiera chiede conforto e fiducia per “le famiglie dei malati e delle vittime”, protezione per “i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari” che “mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite”. Accompagna, è l’invocazione di Francesco, “la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute”. E lo stesso si implora per “coloro che notte e giorno assistono i malati” e per i sacerdoti “che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti”.

Luce per intelligenze e coscienze

Una parte della preghiera raccomanda di illuminare “le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus” e, ancora, assistenza per i responsabili delle Nazioni, perché “con saggezza, sollecitudine e generosità” siano di aiuto a “quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà”. A ciò segue una richiesta a Maria particolarmente cara al Papa, perché tocchi “le coscienze” in modo che le “ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro”.

Dio liberi dalla pandemia

La parte conclusiva della seconda preghiera è una supplica perché la “Madre amatissima” faccia “crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia” e perché “con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia – scrive Francesco – la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare”. “Ottieni che Dio – conclude – intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale”.

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25 aprile 2020, 12:05