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"Non siamo pochi ma piccoli", la gratitudine dei missionari al Papa

Al termine dell'incontro di Francesco con il clero e i consacrati in Thailandia, padre Attilio De Battisti, missionario "fidei donum", spiega in che modo una Chiesa senza grandi numeri può essere un "segno bello" del Vangelo

Alessandro De Carolis - Città del Vaticano

La tentazione più insidiosa è quella del "pessimismo, della rassegnazione". Quando si è immersi, com'è per la Chiesa in Thailandia, in una maggioranza schiacciante che professa una fede diversa si potrebbe credere che l'annuncio del Vangelo sia un'impresa ardua. Quello che invece conta, spiega padre Attilio De Battisti, è capovolgere la prospettiva, per cui "non si è pochi ma piccoli" e dunque, anche in minoranza, capaci di incidere nei cuori della gente. 

Liberi di annunciare

Questo dice il padre, subito dopo l'incontro con Papa Francesco nella chiesa di San Pietro a Bangkok, è il nostro modo di essere missionari in questa terra, "segni piccoli ma efficaci", "segni belli" e liberi che annunciano Cristo senza giocare "in difesa".

 

 

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22 novembre 2019, 07:17