Papa Francesco in Bulgaria, a 17 anni dalla visita di Giovanni Paolo II
Barbara Castelli – Città del Vaticano
“L’intera Europa, quella Occidentale e quella Orientale, attende il comune impegno di cattolici e di ortodossi in difesa della pace e della giustizia, dei diritti dell’uomo e della cultura della vita”. Con queste parole, il 24 maggio 2002 a Sofia, Giovanni Paolo II si rivolgeva al patriarca Maxim e ai membri del Santo Sinodo. Diciassette anni più tardi, un nuovo Successore di Pietro si reca in Bulgaria per la pace nel mondo. Il tema del 29.esimo viaggio apostolico di Papa Francesco, infatti, è “Pacem in terris”, con un chiaro richiamo alla , primo visitatore e delegato apostolico in Bulgaria.
La pace tra i popoli
La famiglia umana fatica ancora oggi a coltivare l’armonia, una preoccupazione espressa già da Papa Wojtyla incontrando i rappresentanti del mondo della cultura, della scienza e dell’arte. “Volgendo indietro lo sguardo – – dobbiamo riconoscere che, accanto ad un’Europa della cultura con i grandi movimenti filosofici, artistici e religiosi che la contraddistinguono, accanto ad un’Europa del lavoro con le conquiste tecnologiche ed informatiche del secolo da poco concluso, vi è purtroppo un’Europa dei regimi dittatoriali e delle guerre, un’Europa del sangue, delle lacrime e delle crudeltà più spaventose. Forse anche per queste amare esperienze del passato, nell’Europa di oggi sembra farsi ancor più forte la tentazione dello scetticismo e dell’indifferenza davanti allo sfaldarsi di fondamentali capisaldi morali del vivere personale e sociale”. Allora il Pontefice invitava tutti a reagire dinanzi al “preoccupante contesto contemporaneo”, soprattutto ritrovando “propria identità profonda”. E una risposta corale avrà luogo il 6 maggio, a conclusione della visita di Papa Francesco, con l’incontro per la pace alla presenza degli esponenti delle varie confessioni religiose in Bulgaria.
La felicità non ha scorciatoie
Papa Bergoglio pregherà, inoltre, davanti al trono dei santi Cirillo e Metodio e celebrerà due messe, a Sofia e a Rakovsky, con le prime Comunioni nella chiesa del Sacro Cuore. Un abbraccio con i lineamenti primaverili della Bulgaria. Anche . A tutti Papa Wojtyla aveva chiesto di non cedere “alle lusinghe e alle facili illusioni del mondo, che si trasformano assai spesso in tragiche delusioni”, perché “non esistono scorciatoie verso la felicità e la luce”. “Offrite il vostro contributo – aveva aggiunto – perché la Bulgaria sia ogni giorno di più una terra di accoglienza, di prosperità e di pace”.
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