蜜桃交友

Cerca

Conferenza di Monaco sulla sicurezza Conferenza di Monaco sulla sicurezza

Germania, conferenza sulla sicurezza, leader mondiali a confronto

Al via il vertice internazionale con oltre 60 capi di Stato e di governo. Tra i temi in discussione i rapporti tra Ue e Usa, le spese per la difesa e l'avvio dei negoziati per la pace in Ucraina. A margine del summit è previsto un bilaterale tra Zelensky e il vicepresidente statunitense Vance

Gianmarco Murroni - Città del Vaticano

Saranno oltre sessanta i capi di Stato e di governo che parteciperanno alla sessantunesima edizione della conferenza di Monaco sulla sicurezza internazionale che si tiene ogni anno in Baviera, in Germania. L’appuntamento coincide quest’anno con un'improvvisa accelerazione dei colloqui che potrebbero decidere il futuro dell'Ucraina. Il vicepresidente degli Stati Uniti, James David Vance, incontrerà nelle prossime ore il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e gli alleati europei, preoccupati dalla prospettiva di un negoziato che escluda l'Ue.

Incontro Usa-Ucraina

La telefonata di qualche giorno fa tra i presidenti di Usa e Russia ha prodotto un'inattesa accelerazione nei negoziati tra Washington e Mosca per mettere fine alla guerra in Ucraina. Zelensky ha commentato che "non è stato piacevole" vedere che Trump ha chiamato il Cremlino prima di rivolgersi a lui, aggiungendo che l’Ucraina non accetterà alcun negoziato che escluda l'Ucraina. Intanto, c’è la possibilità che già oggi Vance e Zelensky firmino la bozza di accordo economico presentata due giorni fa dal segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent. Gli Stati Uniti, come dichiarato apertamente da Trump, sono interessati allo sfruttamento delle terre rare ucraine e Kyiv potrebbe sfruttare a suo vantaggio questa richiesta, dal momento che molti giacimenti si trovano in zone al momento occupate dai russi.

Ruolo della Cina

Nel frattempo, Trump ha annunciato anche un incontro tra funzionari americani, ucraini e russi, che dovrebbero poi rivedersi la prossima settimana in Arabia Saudita. Immediata la smentita di Kyiv, che ha ricordato come dal 2022, anno dell'invasione, la Russia non partecipi alla Conferenza. "Voglio che quel bagno di sangue in Ucraina si fermi. È troppo presto per dire come andranno le trattative", ha spiegato Trump che non ha risposto a chi gli chiedeva a cosa potrebbe rinunciare la Russia in un accordo. "Ha conquistato una buona fetta di territorio. Forse rinuncerà a molto, forse no. Il negoziato è appena iniziato ed è troppo presto", ha proseguito il presidente Usa., offrendo alla Cina un posto al tavolo del negoziato. “Siamo lieti di constatare che la Russia e gli Stati Uniti stiano rafforzando la comunicazione e il dialogo su una serie di questioni internazionali", ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, ribadendo che il governo cinese "sostiene tutti gli sforzi volti a una risoluzione pacifica della crisi ucraina”.

Porte chiuse all’Europa

Chi rischia di rimanere tagliata fuori dalle trattative, invece, è l’Europa. La Nato si ritrova all'improvviso divisa, con gli Usa da una parte a dettare la linea sulla pace in Ucraina e su una maggiore condivisione degli oneri di spesa, e l'Ue che al momento non riesce a prendere l'iniziativa. La frattura più evidente tra Washington e Bruxelles corre proprio sul tema del negoziato, perché l'Europa non vuole rassegnarsi al ruolo di comprimaria. "Non esiste un accordo siglato alle nostre spalle", ha tuonato l'alto rappresentante Kaja Kallas. In campo è sceso anche il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa: "La pace in Ucraina e la sicurezza dell'Europa sono inseparabili: la pace non può essere un semplice cessate il fuoco". "Per la Nato questo è il momento della verità", ha ammonito il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

14 febbraio 2025, 08:25