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Libia: Haftar e Al Sarraj a colloquio nel 2018 Libia: Haftar e Al Sarraj a colloquio nel 2018 

Libia: siglato all’Onu di Ginevra il cessate il fuoco permanente

Una tregua permanente e immediata in tutta la Libia è stata siglata alla sede Onu di Ginevra al termine dei colloqui della Commissione Militare Congiunta. Plauso per l’intesa è stato espresso dall’Unione Europea e dalla Russia. Scettica la Turchia

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

I due governi nemici della Libia potrebbero iniziate a colloquiare e a parlare concretamente di pace. Questo l’auspicio, dopo l’accordo di cessate il fuoco raggiunto a Ginevra tra le due delegazioni militari. Si tratta di un risultato storico e di un importante punto di svolta verso la possibile pace e la stabilità in Libia. Questa la dichiarazione, apparsa su Facebook della Missione di sostegno delle Nazioni Unite nel Paese nordafricano, che, dopo un conflitto praticamente iniziato nel 2011 con la caduta di Gheddafi, fa capire come potrebbe essere iniziata una fase nuova di dialogo tra i due governi libici: quello a ovest con sede a Tripoli, riconosciuto dall'Onu, con a capo Al Sarraj, e quello ad est, di Tobruk, guidato dal gen. Haftar, sostenuto da Russia ed Egitto.

Una Libia stabile nell’interesse di tutti

I primi commenti positivi sulla tregua raggiunta arrivano dalla Commissione Esteri dell’Unione Europea. Si auspica che i due leader libici colgano questa occasione per trasformare la tregua in un cessate il fuoco permanente, credibile e sostenibile e che si avviino in modo efficace colloqui di pace. Anche la Russia dice la sua. Mosca accoglie con favore l'accordo e spera che sia il preludio ad una pace duratura e al raggiungimento di un accordo politico globale per l'unificazione di tutti i libici. La Turchia rimane invece scettica. Il presidente Erdogan afferma che “l’accordo di cessate il fuoco in Libia non appare credibile. Il tempo mostrerà quanto durerà”. Secondo Luciano Ardesi, esperto di nord Africa, è indubbio che vi siano delle grosse difficoltà da risolvere, ma il fatto che tacciano le armi in Libia è indubbiamente un fatto importante e indispensabile per l’apertura di un negoziato.

Ascolta l'intervista a Luciano Ardesi

Tante le difficoltà da risolvere

Il tessuto tribale della Libia è uno dei problemi più seri da risolvere, afferma Ardesi. Sul terreno infatti si confrontano non solo gli eserciti dei due governi, ma una serie di forze legate a realtà locali, che neanche un uomo forte come Gheddafi era riuscito a mettere d’accordo. A questo si devono aggiungere le forti influenze internazionali che convergono sulla Libia. Ma quello che occorre al Paese oggi, afferma Ardesi, non è un uomo forte, ma un’idea forte di unità nazionale, in cui tutte le espressioni politiche e sociali abbiano un loro ruolo nell’immediato futuro.

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23 ottobre 2020, 15:23