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Primo Congresso panafricano cattolico su teologia, ²õ´Ç³¦¾±±ð³Ù¨¤ e vita pastorale

Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio¡±: parte da questo versetto del Vangelo di Giovanni (6,28) il tema del primo Congresso panafricano cattolico su teologia, ²õ´Ç³¦¾±±ð³Ù¨¤ e vita pastorale, che si ¨¨ aperto il 5 dicembre a Enugu, in Nigeria.

Isabella Piro- Città del Vaticano

Indetto dall¡¯Associazione dei teologi africani, con il sostegno del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam), e di numerosi seminari e università cattoliche africane, l¡¯evento proseguirà fino a domenica prossima, 8 dicembre. All¡¯origine del Congresso, la volontà di celebrare tre importanti anniversari: i 50 anni della fondazione del Secam, istituito nel 1969; i 25 anni dal primo Sinodo speciale per l¡¯Africa, svoltosi nel 1989, e i 10 anni dal secondo, tenutosi nel 2009.

All¡¯evento panafricano assistono 80 partecipanti tra sacerdoti, religiosi, laici e studiosi del continente, tutti con l¡¯obiettivo di sviluppare nuove pratiche e nuovi approcci teologico-pastorali, nel contesto del ¡°mutevole volto della fede e della vita in Africa¡±. Conclusi i lavori, è prevista la pubblicazione di tre volumi che faranno da guida alla preparazione teologica, alla vita pastorale e alla formazione degli operatori pastorali nell¡¯ambito della giustizia sociale, della fede e della partecipazione attiva nella vita politica e civile dei Paesi africani. Previsto anche il lancio di un nuovo sito web.

Le linee guida

Tre le linee-guida dei lavori congressuali: ¡°agire, produrre e concretizzare¡±, con una prevalenza dell¡¯aspetto pratico su quello teorico. L¡¯auspicio ¨C spiega una nota introduttiva del Convegno ¨C è che si dia vita alla ¡°creatività teologica e a nuove intuizioni¡± per far passare la Chiesa in Africa ¡°dalle parole ai fatti, dalla proposta alla dimostrazione di come si può fare¡±. Nelle intenzioni di partecipanti c¡¯è anche la volontà di redigere, al temine del Congresso, ¡°una breve dichiarazione sull¡¯impegno della Chiesa a lavorare insieme al popolo di Dio¡± per il bene comune del continente africano.

L¡¯auspicio, inoltre, è che questo incontro sia solo il primo di una serie di eventi a cadenza biennale. Per questo, è prevista anche la creazione di una banca-dati online sulla ricerca teologica e pastorale in Africa, affinché ¡°il lavoro di formazione alla teologia nel continente¡± non si esaurisca con il Congresso stesso, ma prosegua nel tempo, attraverso uno scambio reciproco di informazioni tra tutti i partecipanti.

Un simbolo di pace e riconciliazione

Peculiare, poi, il metodo che viene seguito durante i lavori del Convengo, ovvero il così detto ¡°palaver africano¡±: si tratta di un metodo filosofico basato sulla pace e la bellezza, le cui radici affondano nella pratica degli antichi africani di radunarsi sotto un albero (il palaver tree, originariamente un baobab) per discutere di questioni di interesse comune in modo pacifico e costruttivo. La voce di ogni partecipante all¡¯incontro viene, quindi, ascoltata e tutti parlano mostrando rispetto per l¡¯altro e per la sacralità della verità. Con il tempo, l¡¯albero di palaver è diventato un simbolo di pace e di riconciliazione, radicato nella convinzione che si può accettare un compromesso, perché è questo ciò che ci rende umani.

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06 dicembre 2019, 15:32