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La storia

Dalla Calabria arrivano doni di Natale ispirati alla Laudato si’

Grazie al Progetto Policoro e all’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, è nata un’iniziativa che punta a promuovere attività artigianali e imprenditoriali del territorio calabro mosse dalle esortazioni dell’enciclica di Papa Francesco

Asia Galvani* - Venezia

“Offrire sostegno ad alcune imprese, liberi professionisti e associazioni che creano opportunità di lavoro dignitoso e solidale è la nostra risposta concreta a quanto ci indica la in termini di pastorale sociale e del lavoro e cura del nostro territorio”. Così Adriana Raso, animatrice di comunità del della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, ha sintetizzato l’iniziativa “Scopri chi ti ha fatto il pacco”, una serie di prodotti locali resi disponibili in una scatola come dono natalizio o acquisto che vada a sostenere le imprese del territorio. La proposta, veicolata e sostenuta dall’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi calabra, ha permesso ai vari enti coinvolti di testimoniare quanto, con gesti quotidiani, ci si possa mettere al servizio del bene comune e delle persone fragili che, altrimenti, rischierebbero di non avere accesso ad un’attività lavorativa dignitosa.

Il laboratorio cosmetico della cooperativa “I.d.e.a.”
Il laboratorio cosmetico della cooperativa “I.d.e.a.”

Il lavoro che rende migliori

La cooperativa “I.d.e.a.” (Intenti a divertire e aggregare) è nata nel 2008 con l’obiettivo di offrire a minori con trascorsi difficili opportunità lavorative in grado di accompagnarli in un percorso di crescita. Il terreno fertile che ha dato origine a questa attività imprenditoriale è la

congregazione dei Figli dell’Immacolata che ha nella comunità Luigi Monti di Polistena (Reggio Calabria) un punto di accoglienza per ragazzi dai 6 ai 21 anni, attraverso varie realtà che costituiscono un vero e proprio villaggio educativo.

“Accogliamo giovani che ci sono stati affidati dai servizi sociali o dal Centro per la giustizia minorile - spiega fratel Stefano Caria, presidente della cooperativa - e abbiamo realizzato un contesto lavorativo adeguato, un laboratorio cosmetico. Cerchiamo di far capire ai ragazzi che lavorare bene, seguire l’orario, rispettare le indicazioni è importante non soltanto perché si possa arrivare ad un prodotto di qualità ma anche alla propria realizzazione personale. Abbiamo visto ragazzi migliorare, anche fisicamente, dopo aver intrapreso questa esperienza lavorativa. Quando comprendono che hanno delle capacità di cui prima non erano consapevoli, si realizzano e cambiano. A volte è difficile decollare con il lavoro, stare ben saldi sugli obiettivi dei ragazzi, ma è quello che ci proponiamo da sempre e la Laudato si’ e Papa Francesco ci danno l’input in tal senso”.

I giovani lavoratori della cooperativa producono per conto terzi una serie di cosmetici che derivano dal pregiato olio d’oliva della Piana di Gioia Tauro. Le proprietà benefiche della materia prima permettono di creare prodotti artigianali che hanno nella qualità il loro maggiore punto di forza. “Nel pacco organizzato del Progetto Policoro di Oppido Mamertina-Palmi - conferma Valentina Varamo, responsabile del laboratorio di cosmesi - la cooperativa ‘I.d.e.a.’ ha contribuito con derivati dall’olio: un flacone di bagno doccia, una crema per il corpo, uno shampoo e una saponetta”.

Un telaio degli “Artigiani della carità”
Un telaio degli “Artigiani della carità”

A scuola dai maestri del telaio

“Nessuno ha per merito proprio, ma solo per grazia di Dio. La grazia di Dio deve essere trasmessa e data agli altri”. Così Giovanna Arfuso, artigiana proveniente da una famiglia che lavora al telaio dal 1700, spiega il suo desiderio di consegnare alle generazioni future l’antica arte della tessitura. L’amore per l’artigianato le è stato trasmesso dalla nonna che osservava lavorare mentre, da piccola, giocava tra i fili intrecciati. Giovanna racconta che, attraverso i propri occhi di bambina, vedeva “la navetta come un gioco da far galleggiare nell’acqua”: ora la maneggia con precisione ed esperienza tessendo innumerevoli fili nell’antico strumento ricuperato e restaurato.

Telaio che, mosso da un sapiente accordo di gesti di mani e piedi, si trasforma quasi in un organo da grande cattedrale, grazie alla maestria e all’armonia dei gesti della tessitrice.

“Ci chiamiamo ‘Artigiani della carità’ - spiega Giovanna - perché tutto quello che utilizziamo è frutto di donazioni. Abbiamo restaurato antichi telai, invece di buttarli, proprio per contrastare la cultura dello scarto. All’interno del pacco natalizio organizzato dai referenti del Progetto Policoro della diocesi partecipiamo inserendo una borsa di tela tessuta da noi, un oggetto semplice, adatto a tutti, che ha anche un impatto favorevole per la salvaguardia del creato”.

L’impegno di questo gruppo di artigiani ha offerto, sino ad oggi, concrete prospettive di lavoro a diversi giovani della zona e ha contribuito a tramandare un’arte radicata nel territorio calabro che va a rafforzare quel senso di identità originale che la Laudato si’ ci invita a custodire.

Filippo Andreacchio e Nadia Macrì intervistano Vincenzo Barilà
Filippo Andreacchio e Nadia Macrì intervistano Vincenzo Barilà

La comunicazione del progetto

A far conoscere questa iniziativa e a promuoverla ha contribuito anche la diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. “Da sempre, anche a livello personale - riferisce Filippo Andreacchio, direttore dell’Ufficio comunicazioni della diocesi - abbiamo avuto attenzione per i progetti locali che consentono di offrire lavoro a persone svantaggiate o a creare nuove opportunità di crescita.

La novità in questo caso è stata quella di poter radunare nella stessa scatola una serie di prodotti artigianali che consentono di rendere concrete alcune attenzioni che la Laudato si’ ci ha indicato: quella verso il lavoro dignitoso e onestamente retribuito, la valorizzazione dei prodotti della terra e del territorio e l’invito a contrastare la cultura dello scarto. Il nostro vescovo, monsignor Francesco Milito, manifesta sempre grande attenzione - prosegue - per tutte le opportunità, non solo questa nello specifico, che consentono soprattutto ai giovani di realizzarsi personalmente e poter contribuire al bene comune con il loro lavoro”.

Un bene che, proprio grazie a opportunità come questa, può diffondersi ad una comunità più vasta, come conferma il giovane produttore di birra artigianale Vincenzo Barilà: “l'attività imprenditoriale è fondamentale perché offre lavoro anche ad altre persone e non solo a sé stessi”.

I grafici che si sono occupati della comunicazione del progetto “Scopri chi ti ha fatto il pacco” hanno realizzato il logo, un’animazione sugli obiettivi dell’iniziativa adatta alla diffusione sui social media e una pagina informativa che si può raggiungere dal sito diocesano, .

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22 dicembre 2020, 08:00