Al via in Brasile la Campagna "Amazzonizza te stesso!"
Isabella Piro - Città del Vaticano
“Amazzonizza te stesso!” è il titolo della campagna in favore dell’Amazzonia che la Conferenza episcopale del Brasile (Cnbb) lancerà il 27 luglio alle ore 16.00 locali. La presentazione avverrà in diretta streaming sul web e vedrà la collaborazione di diversi organismi ecclesiali e civili. La campagna – si legge – “vuole essere attenta al contesto attuale, in cui la violenza contro i popoli tradizionali amazzonici è aggravata dalla pandemia di Covid-19” e in cui si registrano “la deforestazione, gli incendi, l’intensificazione delle attività estrattive”, che rappresentano ulteriori fattori di contagio del coronavirus “tra le comunità indigene”. “L’appello ad ‘amazzonizzare’ se stessi – continua la nota – propone la partecipazione attiva di tutti i popoli in difesa dell'Amazzonia, del suo bioma e dei suoi abitanti minacciati nei propri territori”. La Cnbb ricorda, infatti, “una realtà di tante vite offese, espulse dalle loro terre, torturate e uccise in conflitti agrari e socio-ambientali, vittime di una politica guidata dagli affari e da grandi progetti di sviluppo economico che non rispettano i limiti della natura e della sua salvaguardia”. Proseguendo il cammino intrapreso dal Sinodo speciale per l’Amazzonia, svoltosi in Vaticano nell’ottobre 2019, dunque, la campagna vuole porre al centro della riflessione la questione amazzonica e i rischi che essa corre, incluso quello della “distruzione dell’identità culturale”.
Le azioni per "amazzonizzarsi"
Nello specifico, il lancio della campagna vedrà la presentazione di una raccolta di studi sulla realtà amazzonica, oltre a una serie di video con testimonianze delle popolazioni indigene e di personalità nazionali e internazionali. Prevista anche la diffusione di un elenco di azioni concrete da intraprendere, da soli o in gruppo, per “amazzonizzarsi”. Per questo, l’iniziativa si articolerà nella lotta a tre grandi questioni: “Vulnerabilità delle popolazioni indigene e delle comunità tradizionali al contagio da coronavirus, con particolare attenzione alle carenze delle strutture sanitarie pubbliche nella regione; accelerazione della distruzione del bioma amazzonico a causa dell'aumento incontrollato della deforestazione, degli incendi, dell'invasione dei territori indigeni e delle comunità tradizionali da parte delle multinazionali e degli effetti delle dighe idroelettriche sulle popolazioni fluviali; violazione sistematica della legislazione sulla protezione dell'ambiente e smantellamento delle agenzie governative” per espandere illegalmente le attività minerarie, la deforestazione e l’allevamento intensivo. Da ricordare che il neologismo “amazzonizzarsi” è stato usato per la prima volta nel 1986, in una lettera pastorale dell’allora vescovo di Rio Branco, monsignor Moacyr Grechi che invitò i fedeli ad abbracciare la causa dell’Amazzonia e la difesa dei suoi popoli. Ora, la campagna lanciata dalla Cnbb non solo vuole riprendere quel neologismo, ma anche lanciare un appello affinché “tutti ne facciano un’espressione personale per diventare, a loro volta, amazzonizzatori”.
Ultimo aggiornamento 27.07.2020 ore 08.13
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