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Padre Roberto Pasolini durante le meditazioni di Avvento con la Curia Romana Padre Roberto Pasolini durante le meditazioni di Avvento con la Curia Romana

Pasolini: il Papa “con noi” anche se assente. La sua una sofferenza evocatrice

Il predicatore della Casa pontificia illustra il tema degli Esercizi Spirituali di Quaresima in Vaticano, “La speranza della vita eterna”: “In un tempo così concentrato sul materialismo, sta tornando una grande nostalgia di eternità”. Sul Papa ricoverato al Gemelli: “La sua assenza una parola per noi. La sua testimonianza si accompagna a tutte le testimonianze di persone che nel silenzio, vivono il mistero della sofferenza e del male di guerre e violenze”

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

"L’assenza del Papa non sarà un’assenza integrale, innanzitutto perché noi ci raccoglieremo in preghiera per lui con maggiore intensità. E poi perché proprio la sua assenza sarà una parola per noi". Padre Roberto Pasolini, 53 anni, frate cappuccino, biblista e da novembre 2024 nuovo predicatore della Casa pontificia, si prepara a predicare da domani 9 fino a venerdì 14 marzo gli Esercizi Spirituali di Quaresima in Aula Paolo VI alla Curia Romana. Esercizi Spirituali senza Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli. "La sua sofferenza è profondamente evocatrice", afferma Pasolini ai media vaticani: evoca cioè il dolore di tante persone oggi vittime di sofferenze o violenze. "Con il Santo Padre vivremo una comunione spirituale".

Ascolta l'intervista al predicatore della Casa Pontificia, padre Roberto Pasolini

“La speranza della vita eterna”. Padre Roberto, ci spieghi il significato del tema scelto per gli Esercizi Spirituali di questa Quaresima. Qual è il cuore?

Il cuore è sicuramente la vita eterna che è anche uno degli articoli del Credo di Nicea formulazione di fede centrale per noi cristiani di cui in questo anno giubilare ricorre il 1700° anniversario. L’espressione La speranza della vita eterna l’ho ripresa dal Nuovo Testamento ed è un po’ essa stessa il cuore della speranza cristiana, cioè il fatto che la vita che Dio ci ha già donato in questo mondo sia un bene, qualcosa che non ha senso solo nella cornice della vita terrena ma punti a un’eternità di cui abbiamo già i presagi e i segni per poterla cogliere pienamente.

Pensando alla vita eterna si pensa alla morte, quindi in che modo la speranza si collega alla tematica della vita eterna, definita peraltro “una promessa”?  

Noi viviamo in questo mondo e sappiamo che abbiamo un grande ostacolo davanti a noi che è proprio quello della morte, legata al nostro peccato, come ci dice la nostra tradizione spirituale. La promessa che Dio ci ha fatto dandoci la vita è che la morte non sarà l’ultima parola, non esisterebbe per noi una felicità o una speranza possibile se non riuscissimo ad affrontare questo ostacolo così definitivo, così grave, che è l’interruzione della vita. Naturalmente la vita eterna per essere autentica deve già manifestare prima della morte i suoi tratti e la sua qualità, altrimenti si corre il rischio di diventare soltanto una vaga speranza per non avere paura dell’evento della morte. Questo è stato anche l’oggetto della predicazione di Gesù: insistere sul fatto che la vita eterna inizia già ora ed è Lui per noi, Cristo.

E questo messaggio come lo si può trasmettere a un mondo come quello di oggi? Un mondo dove sembra essere superata la stessa secolarizzazione, ma prevale più che altro un senso di indifferenza, specie tra i giovani…

È vero, oggi siamo molto concentrati sulle “cose di quaggiù”, per usare un linguaggio paolino, quindi ci è difficile “uscire e rivedere le stelle” che ci orientano altrove. Eppure in un tempo così concentrato sul materialismo, su tante cose che luccicano davanti ai nostri occhi, io credo che in realtà stia tornando una grande nostalgia di eternità, almeno come qualità di vita, di bellezza, di umanità che in questo mondo deve risplendere davanti ai nostri occhi. Per cui, sì, questo mondo forse ha perso un po’ di vista le realtà ultime, il cosiddetto orizzonte escatologico, però è estremamente sensibile a tutto ciò che è umano e profondamente umano. Ed è lì che noi cristiani siamo sollecitati, invitati fortemente a far brillare la qualità di una vita eterna.

Quale filone seguiranno le sue predicazioni agli Esercizi Spirituali?

Partiremo dai dati un po’ teologici del Catechismo sulla vita eterna per inserirci nel solco della tradizione. Poi si cercherà di condurre i partecipanti agli Esercizi in un percorso più biblico attraverso le Scritture mettendoci in ascolto di ciò che esse dicono sulla vita eterna, proprio per recuperare il senso di questa vita già nell’orizzonte della vita umana, e quindi già “gustare” gli aspetti della vita eterna che fin da ora ci è possibile vivere e accogliere.

Gli esercizi di Quaresima si svolgono “in comunione spirituale” con il Papa. Cosa significa?

Significa che il Santo Padre evidentemente non riuscirà a partecipare come avrebbe voluto fare, a causa di questa malattia. Tuttavia la sua assenza non sarà un’assenza integrale, innanzitutto perché noi penseremo a Lui e ci raccoglieremo intorno alla Parola di Dio in preghiera, in modo ancora più speciale, con maggiore intensità. E poi perché proprio la sua assenza sarà una parola per noi.

Dunque un’assenza presenza che è anche testimonianza.

Assolutamente sì. La sua testimonianza si accompagna a tutte le testimonianze di persone che nel silenzio, nel nascondimento, in tutte le parti del mondo, stanno vivendo lo stesso mistero di sofferenza, ma anche di male a causa delle guerre, della violenza e della morte. Per cui la sua è una sofferenza profondamente evocatrice anche perché tutte queste persone sono sempre nelle parole, nel cuore e nelle preghiere del Santo Padre.

Parlando sempre del Papa, c’è un augurio che lei personalmente vuole rivolgere a Francesco?

L’augurio che io personalmente faccio al Santo Padre è di continuare, in queste ore, a fare quello che ha sempre fatto, cioè di rimanere davanti a noi come pastore universale della Chiesa con tutta la sua fede nel Signore Gesù, nella sua Pasqua e soprattutto nel suo Vangelo.

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08 marzo 2025, 15:00