Patti Lateranensi, Parolin: speriamo in pace duratura, no a deportazione dei palestinesi
Alessandro Guarasci - Roma
Difesa della famiglia, crisi internazionali, a cominciare dal Medio Oriente per arrivare all¡¯Ucraina, migranti. Sono questi alcuni dei temi affrontati questa sera, 13 febbraio, nel vertice tra Italia e Santa Sede a Palazzo Borromeo a Roma in occasione della ricorrenza della firma dei Patti Lateranensi. Presenti i massimi vertici istituzionali, tra cui il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
La soluzione in Medio Oriente rimane quella dei due Stati
La Santa Sede è sempre attenta a quanto succede a Gaza. La popolazione palestinese deve poter rimanere nella sua terra: ¡°Nessuna deportazione e questo è uno dei punti fondamentali", ha affermato il cardinale Parolin a margine della cerimonia. "Qualcuno ha sottolineato dalla parte italiana come questo creerebbe tensione nell'area. I Paesi vicini non sono disponibili, abbiamo sentito ad esempio il re di Giordania recentemente che ha detto assolutamente 'no', bisogna trovare una soluzione e la soluzione, secondo noi, è quella dei due Stati perché questo significa anche dare speranza alla popolazioni¡±. Che la situazione possa evolvere lo fa capire anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, il quale sottolinea come ci sia qualche spiraglio positivo per andare avanti: "Noi facciamo tutto ciò che è in nostro potere per fare in modo che la tregua si consolidi, quindi voglio sperare che vengano liberati gli ostaggi".
Per l'Ucraina una pace giusta
Sull¡¯Ucraina la diplomazia sta facendo i suoi passi, anche alla luce della recente telefonata tra il presidente statunitense Trump e quello russo Putin. Il cardinale Parolin ha ribadito che ¡°serve una pace giusta" e che "ci sono tanti movimenti, tanti spiragli". "Speriamo - ha aggiunto - che si concretizzino e speriamo che si possa arrivare a una pace che, per essere solida, duratura, deve essere una pace giusta, coinvolgere tutti gli attori che sono in gioco e tenere conto dei principi del diritto internazionale e delle dichiarazioni dell'Onu. Tutto quello che viene proposto è utile perché bisogna mettere fine a questa carneficina¡±. Tajani, da parte sua, aggiunge che comunque nelle trattative vanno coinvolte la Ue e Kyiv.
La legge sul suicidio assistito della Toscana
Non è stato invece toccato il tema del suicidio assistito, dopo la recente legge della Regione Toscana, che potrebbe essere invece affrontato in altre occasioni. Sulla questione è intervenuto Tajani che alla domanda se la legge sarà impugnata ha risposto: "È una questione di competenza nazionale, ne parleremo, ma è strano che chi è contro l'autonomia poi voglia fare una legge in Toscana sul suicidio assistito, e in un'altra regione no. Se dipendesse da me sì, però ne parleremo. Non è una questione di competenza regionale, serve una competenza nazionale su questo argomento".
Un accenno anche al tema dei migranti. Il cardinale Parolin ha riferito che nel bilaterale si è parlato "dell'accoglienza e della collaborazione per l'accoglienza e l'integrazione dei migranti in Italia. La Chiesa sta facendo tantissimo, servono protocolli di collaborazione a livello regionale".
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