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Il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, e il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella Il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, e il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella

Patti Lateranensi, Parolin: speriamo in pace duratura, no a deportazione dei palestinesi

Il segretario di Stato vaticano, a margine della cerimonia a Palazzo Borromeo, afferma che chi ¨¨ nato e vissuto a Gaza deve poter rimanere nella propria terra. Sull'Ucraina il porporato si dice positivo per il fatto che ci siano spiragli per tentare di mettere fine alla guerra, ma la pace deve essere "giusta e duratura". Affrontato il tema migranti: "Servono protocolli di collaborazione". Fine vita, tema da riprendere in altra sede

Alessandro Guarasci - Roma

Difesa della famiglia, crisi internazionali, a cominciare dal Medio Oriente per arrivare all¡¯Ucraina, migranti. Sono questi alcuni dei temi affrontati questa sera, 13 febbraio, nel vertice tra Italia e Santa Sede a Palazzo Borromeo a Roma in occasione della ricorrenza della firma dei Patti Lateranensi. Presenti i massimi vertici istituzionali, tra cui il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

La soluzione in Medio Oriente rimane quella dei due Stati 

La Santa Sede è sempre attenta a quanto succede a Gaza. La popolazione palestinese deve poter rimanere nella sua terra: ¡°Nessuna deportazione e questo è uno dei punti fondamentali", ha affermato il cardinale Parolin a margine della cerimonia. "Qualcuno ha sottolineato dalla parte italiana come questo creerebbe tensione nell'area. I Paesi vicini non sono disponibili, abbiamo sentito ad esempio il re di Giordania recentemente che ha detto assolutamente 'no', bisogna trovare una soluzione e la soluzione, secondo noi, è quella dei due Stati perché questo significa anche dare speranza alla popolazioni¡±. Che la situazione possa evolvere lo fa capire anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, il quale sottolinea come ci sia qualche spiraglio positivo per andare avanti: "Noi facciamo tutto ciò che è in nostro potere per fare in modo che la tregua si consolidi, quindi voglio sperare che vengano liberati gli ostaggi".

Per l'Ucraina una pace giusta

Sull¡¯Ucraina la diplomazia sta facendo i suoi passi, anche alla luce della recente telefonata tra il presidente statunitense Trump e quello russo Putin. Il cardinale Parolin ha ribadito che ¡°serve una pace giusta" e che "ci sono tanti movimenti, tanti spiragli". "Speriamo - ha aggiunto - che si concretizzino e speriamo che si possa arrivare a una pace che, per essere solida, duratura, deve essere una pace giusta, coinvolgere tutti gli attori che sono in gioco e tenere conto dei principi del diritto internazionale e delle dichiarazioni dell'Onu. Tutto quello che viene proposto è utile perché bisogna mettere fine a questa carneficina¡±. Tajani, da parte sua, aggiunge che comunque nelle trattative vanno coinvolte la Ue e Kyiv.

La legge sul suicidio assistito della Toscana

Non è stato invece toccato il tema del suicidio assistito, dopo la recente legge della Regione Toscana, che potrebbe essere invece affrontato in altre occasioni. Sulla questione è intervenuto Tajani che alla domanda se la legge sarà impugnata ha risposto: "È una questione di competenza nazionale, ne parleremo, ma è strano che chi è contro l'autonomia poi voglia fare una legge in Toscana sul suicidio assistito, e in un'altra regione no. Se dipendesse da me sì, però ne parleremo. Non è una questione di competenza regionale, serve una competenza nazionale su questo argomento".

Un accenno anche al tema dei migranti. Il cardinale Parolin ha riferito che nel bilaterale si è parlato "dell'accoglienza e della collaborazione per l'accoglienza e l'integrazione dei migranti in Italia. La Chiesa sta facendo tantissimo, servono protocolli di collaborazione a livello regionale". 

 

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13 febbraio 2025, 20:15