L’addio a Mizzi, l’anziana che viveva sugli scalini della Traspontina
Pope
Quella chiesa, la Traspontina in via della Conciliazione, era il suo riparo, gli scalini il suo letto, era giusto che lì, in quella che considerava la sua casa, avrebbe dovuto celebrare il suo funerale. Stamattina a presiedere le esequie di Mizzi, la donna anziana ritrovata senza vita per il gelo il giorno di Natale, inizio del Giubileo della speranza, è stato il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa. Nei banchi tante persone: chi ha cercato di accudirla, chi la intravedeva mentre dava in escandenze e poi di colpo si bloccava per salutare, chi la incrociava mentre faceva il bucato alla fontanella o si impegnava in qualche rammendo. Di lei si è sempre saputo poco, la strada non è spesso una scelta, come molti dicono per non occuparsene, a volte è l'ultima frontiera della disperazione.
“Compassione†è la parola che il Vangelo di oggi ripete, per il cardinale Krajewski si tratta del “linguaggio di Dioâ€, di uno stile, come ha più volte sottolineato Papa Francesco, fatto proprio di vicinanza, compassione e tenerezza. L'atteggiamento necessario per condividere la vita con i più fragili. L'elemosiniere ha legato l'entrata di Mizzi nella vita eterna con il passaggio della Porta Santa, “ingresso simbolico verso un nuovo inizio che esprime la volontà di entrare nel cuore di Cristoâ€. Un passaggio che Mizzi con la sua vita ha già compiuto. “Lei - ha detto - ora vive in comunione piena con Dioâ€.
“Attraversare la Porta Santa – ha spiegato il cardinale - simboleggia un atto di penitenza e riconciliazione con Dioâ€, si sperimenta la sua misericordia, si riceve il suo abbraccio, ci si nutre della sua parola per metterla in pratica, vivendo secondo la sua volontà. “Mizzi non può più risolvere i suoi problemiâ€, ha sottolineato Krajewski, ma attraverso la sua vita possiamo vedere come cambiare la nostra. Al termine della messa, il feretro di Mizzi è stato portato nel cimitero di Prima Porta per la sepoltura.
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