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Il cardinale Angelo Bagnasco Il cardinale Angelo Bagnasco

Costruire il futuro, meditando la speranza. Il nuovo libro del cardinale Bagnasco

"Cristo, speranza di ogni uomo" è un volume di brevi riflessioni quotidiane per l’Anno Santo, ispirate al magistero del presidente emerito della Cei. Invitando a "rientrare in sé stessi", il libro propone un cammino di fiducia tra gli impegni e le distrazioni della vita quotidiana, un'abitudine oggi più che mai "necessaria"

Edoardo Giribaldi - Città del Vaticano

"Come è possibile non rinchiudersi nel solo presente e restarne schiacciati?". Questa una delle domande che guidano il nuovo libro del cardinale Angelo Bagnasco, Cristo speranza di ogni uomo, edito da Edizioni Ares. Un volume che, in tempo di Giubileo e ripercorrendo il ministero del porporato, invita a guardare oltre, verso un "orizzonte di senso" capace di diventare pietra d'angolo per "costruire il futuro". Già presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), il cardinale Bagnasco offre in queste pagine spunti di riflessione quotidiana per accompagnare la meditazione e la preghiera nel corso dell'Anno Santo. Il libro sarà presentato il prossimo 3 marzo, con la partecipazione dell'arcivescovo metropolita di Genova, monsignor Marco Tasca.

Il bisogno di "elevare lo sguardo"

Il cardinale guida il lettore in un quotidiano "cammino dell'anima e dell'intelligenza della fede"con la consapevolezza che "l'uomo moderno, nonostante impegni e distrazioni, sente il bisogno di elevare lo sguardo". Un invito, questo, in sintonia con le parole di Papa Francesco, che incoraggia a trovare piccoli spazi di tempo per la lettura del Vangelo tra un impegno e l’altro, "per rientrare in sé stessi e incontrare il Signore", in un mondo che – sottolinea Bagnasco – ha "tanto bisogno di speranza".

L'urgenza di "annunciare la speranza"

Proprio nell'indicare con discrezione le vie per avvicinarsi a Dio si concentrano gli scritti del cardinale, che esorta alla ricerca di una speranza giubilare. Un esempio significativo si trova nella riflessione dedicata al giorno di Pasqua, in cui l'autore scrive: "Il Signore ha attraversato il fiume livido della morte ed è tornato sulla riva luminosa della vita". Parole tratte da un'omelia pronunciata nell'aprile del 1999, quando era arcivescovo di Pesaro, incarico che egli stesso ricorda nella prefazione del libro come preludio a un'urgenza: quella di "annunciare la speranza che non verrà mai meno: Gesù Cristo". E oggi, in tempi complessi ma allo stesso tempo giubilari, questa speranza è "ancora di più" necessaria che mai.

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13 febbraio 2025, 11:49