Al sud del Libano, nel cuore della devastazione della guerra
Edifici sventrati, palazzi decapitati, case accartocciate, buchi nel terreno, una polvere sollevata dalle macerie che punge la gola. È desolante il panorama di Alma al-Shaab, villaggio al sud del Libano, a circa 400 km di Israele (di cui si intravede il confine all’orizzonte), teatro dei bombardamenti israeliani contro Hezbollah. È qui che si svolge il quarto e ultimo giorno della missione in Libano del cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, dal 19 febbraio nel Paese dei Cedri per portare vicinanza e sostegno a vescovi, patriarchi, chiese e popolazioni locali. Alma al-Shaab, meno di due ore da Beirut (il cui traffico è congestionato dall’alba da quanti si stanno recando ai funerali di Nasrallah di domani), non distante da Tyre - la Tiro di memoria biblica insieme a Sidone - è stato uno dei luoghi particolarmente presi di mira dai raid. Questo dopo che la gente ha lasciato le proprie case, dopo che – raccontano alcuni sacerdoti melchiti – è stata avvertita 30 minuti prima via tv, e le abitazioni abbandonate sono divenute rifugio di Hezbollah. Non solo le case ma anche le chiese, come la parrocchia maronita della Natività di Maria, della quale è impressionante vedere la canonica devastata e ridotta a un cumulo di pietre, con incastrati dentro i documenti dei sacerdoti, le fotografie, i paramenti e i libri liturgici. Qualcuno con maggiori risorse sta provando a ricostruire da dopo il cessate il fuoco, come si vede dalle gru e da uomini che spalano e martellano. Qualcuno non è mai andato via, come pére Marcos, rimasto sotto le bombe perché “fedele alla mia missione”. Circa il 90% della popolazione è invece fuggita verso centro e nord e ha lasciato tutto. Anche le bandiere di Hezbollah e Amal che ancora sventolano dai pochi balconi rimasti intatti. Per gli sfollati è grande il lavoro di Caritas Lebanon e delle chiese maronita e melchita che collaborano con la chiesa evangelica locale. A loro la benedizione del cardinale Czerny: “Prego per voi, il Papa prega per voi, per la vostra unità e per il vostro spirito”.
(A cura di Salvatore Cernuzio, inviato a Beirut. Video in collaborazione con Tommaso Chieco)
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