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Fra Pietro da Corpa e 4 compagni, dell’Ordine dei Frati Minori, martiri nel Nord America nel XVI secolo Fra Pietro da Corpa e 4 compagni, dell’Ordine dei Frati Minori, martiri nel Nord America nel XVI secolo 

Nella Chiesa una nuova santa, beati sei religiosi martiri in Nord America e Spagna

Il Papa ha ricevuto oggi, 27 gennaio, il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, e ha autorizzato la promulgazione dei decreti che riconoscono il miracolo ottenuto per intercessione di Vincenza Maria Poloni, fondatrice dell’Istituto Sorelle della Misericordia, e il martirio di cinque frati minori, uccisi nel 1597 in Georgia, e del marista Licarione May, assassinato nel 1909 a Barcellona. Tre i nuovi venerabili, tra cui Luigina Sinapi, vicina a Pio XII

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Sarà santa Vincenza Maria Poloni, fondatrice dell’Istituto Sorelle della Misericordia, e saranno beatificati Pietro da Corpa e 4 compagni, dell’Ordine dei Frati Minori, e Licarione May, fratello dell’Istituto dei Fratelli Maristi delle Scuole, tutti uccisi in odium fidei. Papa Francesco, ricevendo oggi, 27 gennaio, il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del i, ha autorizzato la che riconoscono il miracolo ottenuto per intercessione della beata veronese che nell’800 ha dato vita a una comunità religiosa per offrire aiuto ai più bisognosi ispirandosi alla spiritualità di San Vincenzo de’ Paoli, e il martirio dei cinque francescani, avvenuto nel settembre 1597 nel Nord America, e del religioso marista, nel 1909, durante la cosiddetta “Settimana tragica” di Barcellona, in Spagna.

Tre nuovi venerabili

Inoltre, il Papa ha disposto che il Dicastero delle Cause dei Santi promulghi i decreti relativi al riconoscimento delle virtù eroiche di tre servi di Dio, che diventano così venerabili: si tratta di madre Maria Riccarda del Preziosissimo Sangue Beauchamp Hambrough, abbadessa generale dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, nata il 10 settembre 1887 a Londra e morta il 26 giugno 1966 a Roma; don Quintino Sicuro, sacerdote diocesano, eremita, nato il 29 maggio 1920 a Melissano, in Italia, e morto il 26 dicembre 1968 su un sentiero del monte Fumaiolo di Verghereto; e di Luigia Sinapi, laica, nata l’8 settembre 1916 a Itri e morta il 17 aprile 1978 a Roma.

Una vita spesa per ammalati e orfani

Vincenza Maria Poloni, al secolo Luigia Francesca Maria, nasce a Verona il 26 gennaio 1802. Cresce in una famiglia molto religiosa e si adopera per i più deboli e disagiati. Incoraggiata dal suo direttore spirituale, Carlo Steeb, a dedicare completamente la sua vita al servizio degli anziani e dei malati cronici, nel 1840, insieme ad altre compagne, si stabilisce nel Pio Ricovero della sua città natale. Nasce così l’Istituto delle Suore della Misericordia che gradualmente acquisisce le caratteristiche e lo stile di vita di una comunità religiosa. A scriverne la regola la stessa Vincenza Maria la cui esperienza al fianco di ammalati, anziani e orfani delinea anche il carisma. Muore l’11 novembre 1855 e viene beatificata a Verona il 21 settembre 2008. Sarà canonizzata perché grazie alla sua intercessione, nel 2014 una donna cilena con un quadro clinico complesso in seguito a una serie di interventi chirurgici e in prognosi riservata - i medici temevano che la paziente sarebbe deceduta entro pochi giorni - contro ogni previsione, è guarita tornando alla sua vita ordinaria, dopo che il nipote, insieme a molte altre persone, ha pregato davanti all’immagine la beata Poloni posta sulla facciata esterna della casa religiosa delle Sorelle della Misericordia di Quilleco.

Vincenza Maria Poloni
Vincenza Maria Poloni

Cinque martiri nella Georgia del XVI secolo

Sono tutti spagnoli i frati minori Pedro de Corpa, Blas Rodríguez de Cuacos, Miguel de Añón, Antonio de Badajoz e Francisco de Veráscola, inviati in missione del Nord America e mossi da un autentico spirito di amore a Cristo e servizio alla Chiesa. Pedro de Corpa arriva in Georgia nel 1587, nel villaggio di Tolomato dove era stata fondata la Missione di Nostra Signora di Guadalupe, presso la tribù indigena dei Guales. Era loro usanza prendere più mogli contemporaneamente e i religiosi amministravano il battesimo solo agli adulti che si impegnavano a contrarre il matrimonio monogamico. Gli indigeni convertiti normalmente rispettavano la dottrina morale conforme all’insegnamento evangelico, ma il giovane Juanillo, nipote del capo villaggio e destinato a succedergli, pur battezzato era deciso a prendere un’altra moglie. Pedro lo richiamò, ricordandogli l’impegno assunto con il battesimo, ma questi gli si scagliò contro uccidendolo con un colpo di ascia. Era il settembre 1597. Poco dopo Juanillo e alcuni indigeni suoi seguaci, con feroci attacchi colpirono i sacerdoti professi Blas Rodríguez de Cuacos, sacerdote professo, originario di Cáceres, Francisco de Veráscola, basco, e Miguel de Añón, di Saragozza che, prima di essere trucidato insieme al suo collaboratore e interprete Antonio da Badajoz, riuscì a celebrare Messa, perdonando i suoi assassini. Il loro martirio trova la sua causa, in particolare, nell’avversione degli indigeni alla predicazione della dottrina del matrimonio cristiano. I cinque servi di Dio, tra l’altro, erano consapevoli dei rischi e dei pericoli connessi al loro apostolato anche in relazione alla loro incolumità. Subito dopo la loro morte la fama del loro martirio si è diffusa radicandosi nel territorio.

Un educatore coraggioso

Lycarione May nasce il 21 luglio 1870 a Bagnes, in Svizzera. All’età di 18 anni entra nell’Istituto dei Fratelli Maristi, dopo varie esperienze in diverse comunità spagnole, viene chiamato a Barcellona per fondare e dirigere una scuola chiamata Patronato Obrero de San José, nel popoloso quartiere di Pueblo Nuevo, in un contesto socialmente difficile tra famiglie povere e svantaggiate, dove si trovava anche la Escuela Moderna, con una impostazione ideologica contraria alla religione, ed era presente l’organizzazione dei Jóvenes Bárbaros. Lo scoppio di una rivolta popolare, causata dalla forte tensione sociale, degenera nella “Settimana tragica” di Barcellona, durante la quale la popolazione, soprattutto la più povera, insorge contro l’arruolamento obbligatorio decretato dal governo spagnolo. Anarchici, comunisti e repubblicani fomentano gli animi e si giunge a scontri aperti con saccheggi e incendi di chiese, conventi e scuole cattoliche. Nella notte tra il 26 e il 27 luglio 1909 l’edificio scolastico dei padri Maristi viene dato alle fiamme e i religiosi, invitati a uscire dalla casa con un inganno, vengono uccisi. Lycarione viene colpito a morte per primo e il suo corpo, martoriato con pietre e machete, successivamente recuperato, viene poi sepolto in una fossa comune nel cimitero di Montjuïc. Il religioso ha vissuto la missione educativa e pastorale con la coscienza dell’ostilità diffusa nell’ambiente circostante, senza indietreggiare nell’impegno e nella testimonianza cristiana, in particolare, a Barcellona. La sua fama di martirio si è diffusa soprattutto in Spagna e in Svizzera.

Una “madre” accogliente e generosa

Nata a Londra il 10 settembre 1887 in una famiglia anglicana poi convertitasi al cattolicesimo la venerabile Maria Riccarda Beauchamp Hambrough maturò presto la vocazione religiosa e il suo direttore spirituale la indirizza alla madre generale dell’Ordine Brigidino, Elisabetta Hesselblad, poi santa, che stava ricostituendo l’Ordine del Santissimo Salvatore fondato da Santa Brigida, riportandone la presenza a Roma. Maria Riccarda raggiunge quindi l’Italia, poi viene inviata in Svezia. Accompagna la madre generale in molti viaggi e con lei collabora con alti prelati cattolici e di altre confessioni religiose per favorire l’unione dei cristiani e la promozione del dialogo ecumenico. Le succederà poi alla guida dell’Ordine del Santissimo Salvatore. Durante la Seconda Guerra mondiale si prodiga con le consorelle per le famiglie in stato di estrema povertà, accoglie sfollati ed ebrei. La sua è una maternità spirituale che si esprime con un servizio pieno di tenerezza, profondamente segnato dall’amore di Dio e del prossimo. Muore il 26 giugno 1966 in fama di santità.

Un eremita del XX secolo

Quintino Sicuro, nuovo venerabile, era pugliese, di Melissano. Nasce il 29 maggio 1920 e già da bambino manifesta l’idea di diventare religioso, ma prosegue gli studi. Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale si arruola nel corpo della Guardia di Finanza, partecipa alle operazioni di guerra nei Balcani e, nel 1943, si unisce ai partigiani della Brigata Garibaldi. Catturato e imprigionato dai nazifascisti, evade travestito da prete. Terminata la guerra, entra nel Corpo della Guardia di Finanza, ma vive, poi, un periodo di crisi sul piano personale che risolse grazie alla guida spirituale di don Luigi Falsina, parroco di Iseo. Lasciata la Guardia di Finanza, nel 1947 entra nel convento dei Frati Minori di Ascoli Piceno e in seguito abbandona il cammino francescano e si ritira nell’Eremo di Montegallo, col desiderio di “distacco radicale dal mondo”, per vivere in grande povertà. Si sposta in vati luoghi eremitici fino a fermarsi all’Eremo di Sant’Alberico alle Balze di Verghereto. Completa gli studi teologici e riceve l’ordinazione sacerdotale. Si dedica, soprattutto all’eremo, con l’intento di farlo diventare un’oasi di spiritualità dove sacerdoti e laici potessero recarsi per seguire corsi di esercizi spirituali. Riesce a combinare la contemplazione e la solitudine con un fecondo apostolato tra la gente, aiutando i bisognosi e mettendosi a disposizione dei parroci e viene considerato un autentico maestro dello spirito e un santo eremita. Muore il 26 dicembre 1968.

Don Quintino Sicuro
Don Quintino Sicuro

La mistica che predisse l'elezione di Pio XII

Luigina Sinapi, di Itri, in provincia di Latina, nata l’8 settembre 1916, si accosta presto alla vita religiosa. All’età di quindici anni entra nell’Istituto della Pia Società delle Figlie di San Paolo a Roma ma, a causa di gravi problemi di salute, è costretta a lasciarlo. Rimasta poi orfana viene ospitata dalla zia nella capitale e svolge diversi lavori. Durante la seconda guerra mondiale torna nel suo paese natale e in seguito, rientrata a Roma, vive in situazioni precarie. Trova vari impieghi associando una intensa vita di preghiera, animata da una profonda spiritualità interiore e caratterizzata da varie sofferenze, accompagnate da numerosi doni mistici. Terziaria francescana, nel 1954, ottiene la dispensa per aderire pure al Terz’Ordine dei Figli di Maria, ai quali appartiene il suo direttore spirituale. Avvia un oratorio privato nella sua abitazione con la possibilità di far celebrare la Messa e coltiva un forte legame spirituale con padre Pio da Pietrelcina, recandosi diverse volte a San Giovanni Rotondo, ed è vicina a Pio XII al quale, nel 1937, predice l’elezione al pontificato a seguito di una rivelazione della Madonna apparsagli nella località romana delle Tre Fontane. Trascorre in casa l’ultimo periodo della sua vita offrendo ospitalità, ascolto, consiglio e conforto spirituale a quanti si recavano da lei. Muore il 17 aprile 1978, circondata da consistente fama di santità e di segni. Prodigatasi per aiutare i più bisognosi, ha sostenuto molti sacerdoti non solo con la preghiera, ma anche con aiuti materiali. Tante le manifestazioni soprannaturali che hanno costellato la sua esistenza, vissute con estrema naturalezza, amore verso Dio e verso il prossimo, dimostrando, nella pratica delle virtù e nella capacità di sacrificio, la totale obbedienza alla Chiesa e ai suoi rappresentanti.

Luigina Sinapi
Luigina Sinapi

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27 gennaio 2025, 12:37