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Meeting point in Sala Stampa Vaticana del Giubileo della Comunicazione Meeting point in Sala Stampa Vaticana del Giubileo della Comunicazione

"Speranza da vivere per poi raccontarla", al via il Giubileo della comunicazione

Da oggi a domenica 26 gennaio, in diecimila a Roma per l'evento dedicato a tutti i comunicatori. La presentazione stamani in Sala Stampa vaticana con un meeting point al quale hanno preso parte il prefetto del Dicastero per la comunicazione Ruffini, il segretario monsignor Ruiz e il responsabile dell'Anno Santo 2025, monsignor Fisichella. Presenti anche il premio Nobel per la pace Maria Ressa e lo scrittore Colum McCann. Lanciato l'hashtap #HopeTelling

Lorena Leonardi - Città del Vaticano

“Non è una illusione, e nemmeno un algoritmo. La speranza di cui parliamo si fa in modo concreto, è la sostanza che muove le nostre vite. È quella spinta che muove ciascuno di noi a credere che le cose raccontate con qualsiasi mezzo – scrittura, parola, immagini – arrivino da qualche parte a costruire una relazione con chi legge, ascolta e guarda”. Sono parole di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, durante il Meeting point che ha avuto luogo nella Sala Stampa della Santa Sede stamani, venerdì 24 gennaio, per la presentazione degli eventi del Giubileo del Mondo della Comunicazione, in programma da oggi fino a domenica 26. La tempistica degli eventi, non casuale, collega a doppio filo il primo dei grandi eventi giubilari con il messaggio del Santo Padre per la LIX Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, reso noto oggi, come di consueto nella memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono di giornalisti e comunicatori.

Durante il meeting point sono stati presentati gli eventi del Giubileo del mondo della comunicazione al via oggi
Durante il meeting point sono stati presentati gli eventi del Giubileo del mondo della comunicazione al via oggi

Le parole per sperare

In un mondo “iperconnesso e sconnesso” la comunicazione, ha detto Ruffini, rischia di “perdere il sapore della relazione”: per ricominciare a “camminare” e non “fermarsi e tornare indietro” serve che “la speranza sia una azione, una chiamata a raccontare, a vedere in ogni cosa un dinamismo di bene”. Sarebbe bello – l’auspicio del prefetto – “se tutti i giornali del mondo avviassero una comunicazione sulla speranza”. Parafrasando la poesia Le parole di Gianni Rodari, Ruffini ha suggerito di “trovare insieme le parole per sperare”, lanciando l’hashtag #HopeTelling per raccontare le storie di speranza. “Sperare - ha chiarito - non vuol dire non vedere il male che c’è ma sperare che le cose possano cambiare: la fede, d’altra parte, è sostanza di cose sperate”.

Un segno positivo

Nel corso del briefing è stato proiettato un breve video contenente le testimonianze di giovani professionisti dell’informazione coinvolti nel Giubileo della Comunicazione: da Timor-Leste al Canada, passando per Rwanda, Messico, Argentina, Spagna, in un giro del mondo attraverso i volti freschi e le parole colme di fiducia di chi crede, nel suo piccolo, di potere lasciare un segno positivo.

Il programma del primo grande evento

È sceso nei dettagli del programma monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Anzitutto, ha premesso, è importante vivere personalmente il Giubileo: “Solo così si è capaci di una grande sfida, narrare agli altri la speranza”, ha detto riferendo ai cronisti presenti che i comunicatori iscritti a questo evento giubilare sono diecimila. L’arcivescovo ha spiegato che lo “schema” che si inaugura oggi si ripeterà più o meno per gli altri eventi. In primis, un momento “diocesano”, stasera nella Basilica di San Giovanni in Laterano, con una liturgia penitenziale e a seguire la Messa in occasione della festa di San Francesco di Sales, presieduta dal cardinale vicario Baldo Reina. Domani mattina, il pellegrinaggio alla Porta Santa con la Croce del Cristo glorioso, seguito da un incontro nell’Aula Paolo VI per una occasione di ascolto e riflessione tra comunicatori e da una esibizione del maestro Uto Ughi per “sentirsi oltre i linguaggi” fin quando, alle 12.30, arriverà Papa Francesco. Nel pomeriggio, spazio ai “Dialoghi con la città”, appuntamenti di carattere culturale e spirituale che si svolgeranno contemporaneamente in vari luoghi dell'Urbe. Domenica alle 9.30, la Messa della “Domenica della Parola di Dio” presieduta dal Papa chiuderà il Giubileo dei comunicatori.

Un impegno personale e collettivo

Sulla “comunicabilità” della speranza ha insistito monsignor Lucio Adrián Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, evidenziando lo stretto legame con la “missionarietà”, ossia l’impegno di “andare nel mondo comunicando la speranza” e praticandola, a partire dalla vita quotidiana particolare fino ai macro-eventi. Lungi dal tenere il Giubileo – celebrazione di “bellezza e rinnovamento” – ciascuno per sé, come un tesoro da custodire nel cuore, il segretario ha invitato a raccogliere “la grazia” dell’impegno “personale e collettivo” di farsi interpreti della speranza.

A disposizione per le domande dei cronisti, Maria Ressa, giornalista filippina premio Nobel per la Pace e direttrice della piattaforma Rappler – che ha definito quello attuale “un momento meraviglioso per ricordare il buono che c’è” – e lo scrittore irlandese Colum McCann, cofondatore della rete Narrative 4: “È importante riconoscere il potere della speranza, specialmente nei periodi bui”.

 

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24 gennaio 2025, 14:58