Palestina, il sostegno dell’Ordine del Santo Sepolcro a chi ha perso il lavoro
Pope
Per rispondere alla drammatica situazione in Medio Oriente e alle tragiche necessità non solo a Gaza, ma anche in Palestina, “dove il tasso di disoccupazione è vertiginosamente cresciuto a causa del blocco del turismo e alla perdita di lavoro di tanti palestinesi che lavoravano in Israele”, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha attivato, grazie alla generosità dei suoi membri, un Fondo speciale per aiuti umanitari per l’emergenza a Gaza e in Cisgiordania, dove a oggi un milione e mezzo di dollari è stato versato dalle Luogotenenze dell’Ordine (le realtà locali di Cavalieri e Dame nei vari Paesi). Una cifra che si aggiunge a quasi 1 milione di dollari al mese che l’Ordine, composto da circa 30 mila membri presenti nei diversi continenti, si era impegnato nel 2024 a corrispondere al Patriarcato Latino di Gerusalemme, al cui sostegno, per statuto, la solidarietà dei Cavalieri e Dame dell’Ordine è principalmente indirizzata.
La testimonianza del gran priore, il patriarca Pizzaballa
In un comunicato, il Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, istituzione pontificia con la missione specifica assegnatagli dal Papa “di animare lo zelo verso la Terra di Gesù e di sostenervi la Chiesa Cattolica e la presenza cristiana” ricorda di seguire “con quotidiana attenzione l’evolversi della situazione” per la popolazione in Terra Santa, in contatto con il Patriarcato. Una situazione che, ad un anno dal 7 ottobre 2023, continua ad essere estremamente difficile. Questa settimana il Gran Magistero dell’Ordine si è riunito attorno al cardinale Fernando Filoni, gran maestro e al governatore generale, l’ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone, in presenza dell’assessore monsignor Tommaso Caputo, per la riunione semestrale. Assente purtroppo il gran priore dell’Ordine, il patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, che a causa dell’aggravarsi delle condizioni internazionali, non ha potuto essere presente di persona, ma ha inviato un videomessaggio, nel quale ha ringraziato i membri dell’Ordine per il loro sostegno e per la loro preghiera, fondamentali in questo momento drammatico. “I morti aumentano giorno dopo giorno – si legge nel comunicato - ma non possiamo dimenticare come ad essi si aggiungano tragicamente in numeri spaventosi anche i feriti, gli orfani, gli sfollati e chi non ha più modo di assicurare alla propria famiglia la sopravvivenza quotidiana”.
Aiuti alle 40 scuole gestite dal Patriarcato
Il sostegno mensile dell’Ordine va a coprire, per quanto possibile, le spese istituzionali di questa grande Diocesi che si estende in quattro Paesi, Israele, Palestina, Giordania e Cipro, aiuta il network di oltre 40 scuole gestite dal Patriarcato e che offrono un’educazione di qualità a circa 20 mila giovani di Terra Santa, cristiani e musulmani, che crescono insieme e nel rispetto reciproco. E supporta il seminario diocesano, le attività pastorali, fornendo anche aiuti umanitari. Presso il Gran Magistero dell’Ordine esiste una Commissione per la Terra Santa che abitualmente visita di persona i progetti portati avanti in Terra Santa.
Da Gaza la voce del parroco
I membri della Commissione si sono riuniti quest’anno online per quattro giorni con i vari servizi del Patriarcato e alcune delle principali istituzioni sostenute attraverso i contributi ricevuti. Nonostante la distanza questi incontri sono stati particolarmente significativi. “Quando abbiamo parlato con padre Gabriel Romanelli, parroco di Gaza, era in macchina, per portare una bambina all’ospedale”, racconta il presidente della Commissione, Bartholomew McGattrick, lasciando trasparire l’emozione. “Abbiamo suggerito di rimandare la riunione, ma lui ci ha detto che questa è la vita quotidiana a Gaza e che potevamo continuare. A quella bambina, ci ha detto alla fine della conversazione, sarebbe stata amputata la gamba”.
Sostegno per nuovi posti di lavoro in Cisgiordania
Fra i vari progetti portati avanti dal Patriarcato Latino di Gerusalemme con i contributi inviati dall’Ordine del Santo Sepolcro, sono diversi quelli che mirano a creare posti di lavoro, specialmente in Cisgiordania, “affinché chi è nel bisogno e chi ha perso il proprio impiego non riceva solo un sostegno economico, ma venga messo nelle condizioni di avere un reddito”. Importante anche la consulenza psicologica offerta da parte dei centri che sono stati creati per aiutare famiglie a superare i traumi.
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