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Un momento della II Congregazione generale del Sinodo sulla Sinodalit¨¤ Un momento della II Congregazione generale del Sinodo sulla Sinodalit¨¤  (Vatican Media)

Riscoprire il senso del±ô¡¯²¹³Ù³Ù±ð²õ²¹, una lezione dal Sinodo

In una societ¨¤ che corre sempre di pi¨´ e non sembra ammettere pause di riflessione, il Sinodo sulla Sinodalit¨¤ ¨¨ un ¡°buona palestra¡± del±ô¡¯²¹³Ù³Ù±ð²õ²¹. Un¡¯esperienza che mostra l¡¯importanza del prendersi il giusto tempo per il dialogo e il confronto. Papa Francesco ci invita a fare nostro l¡¯atteggiamento paziente del Buon Seminatore che depone i semi con fiducia nel terreno pur non potendo raccogliere subito i frutti.

Alessandro Gisotti

In diversi balconi e vetrine di Roma sono spuntate le luci di Natale. Da poche settimane si è conclusa la stagione estiva, eppure c¡¯è già chi vuole pregustare una nuova vacanza, riducendo il diaframma temporale che ci separa dalla prossima festa. E non importa quanto questa sia distante sul calendario. Del resto, come ormai da anni siamo abituati a vedere, molti negozi sollecitano questo ritmo sincopato per cui, per esempio, nel periodo natalizio non si fa in tempo ad acquistare l¡¯ultimo panettone che già compaiono le prime uova di Pasqua. Ma perché ci ritroviamo a vivere immersi in un contesto in cui i segni e gli oggetti ¨C dalle luminarie ai prodotti alimentari nei negozi ¨C ci rimandano sempre a un momento di festa? Forse perché non abbiamo più voglia di aspettare. Soprattutto non vogliamo più attendere le cose a cui teniamo. Non riconosciamo più il valore dello scorrere del tempo, ciò che rendeva ancora più desiderabile quanto volevamo ottenere. Ora vogliamo tutto e subito. E dopo che è finito quel ¡°tutto¡± (parziale), che si è consumato troppo rapidamente, siamo già proiettati sul prossimo ¡°tutto¡± che altrettanto velocemente scomparirà.

Ormai da qualche decennio siamo parte di una società nella quale la velocità è la dimensione che maggiormente si impone e incide nella nostra esperienza di vita quotidiana. E questo ha ormai raggiunto, almeno in Occidente, livelli spasmodici. Abbiamo costruito auto più scattanti e treni ad alta velocità. Abbiamo realizzato computer sempre più rapidi nell¡¯eseguire calcoli ed elaborazioni. E perfino il cibo è diventato veloce: fast food appunto. Un proverbio antico recita: ¡°Roma non è stata costruita in un giorno¡±. Oggi invece proprio questo si vorrebbe: ¡°Roma e in un giorno¡±. In questa centrifuga che apparentemente accorcia fino ad eliminare ogni spazio superfluo, ogni iato non ritenuto produttivo, ci siamo però persi tanto di ciò che per millenni ha accompagnato e interrogato l¡¯uomo e che, non a caso, ha ispirato alcuni tra i più grandi capolavori della letteratura: ±ô¡¯²¹³Ù³Ù±ð²õ²¹. Quell¡¯aspettativa fiduciosa ¨C richiamata più volte nel Vangelo ¨C che è propria del contadino che semina. Egli non sa se quei semi daranno frutto, ma continua ad avere cura del terreno e attende con fiducia il tempo del raccolto senza scoraggiarsi.

Anche la Chiesa, che cammina nella storia e accompagna le donne e gli uomini di ogni epoca, può correre il rischio di assorbire questo spirito del tempo che non ammette pause e tanto meno attese. In fondo, anche nella Chiesa ¨C nelle nostre parrocchie come in ogni realtà ecclesiale piccola o grande ¨C vorremmo che tutto potesse risolversi velocemente. Questa è la prima reazione (molto umana) che si attiva ogni volta che insorge un problema. E però Papa Francesco ci ha messo in guardia in tante occasioni da questo rischio, da questa fretta ¨C ben differente da quella evangelica ¨C che vuole convincerci che lo spazio è superiore al tempo e non il contrario.

Una palestra di questa attesa, del riabituarsi al tempo dell¡¯agricoltore che semina senza poter subito coglierne i frutti, è sicuramente il Sinodo sulla Sinodalità. Quella che si sta svolgendo in Vaticano, in questi giorni, è infatti la tappa conclusiva (ma al tempo stesso di ri-partenza) di un cammino lungo durato tre anni. Un processo che, per volere di Francesco, non ha cercato risposte pronte e risolutive ma piuttosto domande aperte e condivise su cui avviare il confronto. Un confronto non statico, ma in cammino ¨C sinodale appunto ¨C che ha nella solerzia del Buon Samaritano e nella pazienza del Buon Seminatore due modelli da seguire per edificare una Chiesa sempre più capace di annunciare la Buona Novella.

 

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11 ottobre 2024, 09:29