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Ibrahima Lo sulla nave Mediterranea Ibrahima Lo sulla nave Mediterranea

Ibrahima Lo: grazie al Papa per aver proiettato "Io Capitano" in Vaticano

Il giovane musulmano, che tempo fa ha incontrato il Pontefice per raccontare la sua storia di violenze e salvezza, esprime la felicità per la proiezione della pellicola firmata da Garrone nell'Aula Nuova del Sinodo: "Mostra il dolore di chi tenta di raggiungere un futuro migliore. Francesco unico leader che difende i migranti". La sua fuga dal Senegal e le missioni con la nave Mediterranea

Federico Piana - Città del Vaticano

Lui che ha abbandonato poco più che adolescente il suo Paese natale, il Senegal, con la speranza di raggiungere un avvenire migliore e che porta sul suo corpo le cicatrici delle torture subite in Libia in un campo di detenzione per migranti, ieri sera aveva il cuore gonfio d’emozione quando ha saputo che il film Io capitano  era stato proiettato nell’ aula che ospita i lavori del Sinodo sulla sinodalità che si sta svolgendo in Vaticano. Perché, in fondo, la pellicola firmata dal regista Matteo Garrone – che si è meritata un Leone d’Argento e la candidatura ad un premio Oscar – potrebbe benissimo anche rappresentare la sua, di storia. Quella di Ibrahima Lo che ha visto sprofondare in fondo al mare i corpi ed i sogni di molti suoi compagni di speranze e che non smetterà mai di ringraziare chi lo ha salvato dalla furia delle onde.

Profonda riconoscenza

In fondo, quel film è un colpo nello stomaco a chi crede che il fenomeno migratorio possa essere cancellato girando la testa dall’altra parte ed ignorando il Mediterraneo che inghiotte vite. “Per questo sono grato al Papa che ha permesso la visione di questo film in un contesto così importante” afferma Lo ai media vaticani. Lui, Francesco, lo ha incontrato a Santa Marta qualche tempo fa per raccontargli la sua storia e le sue numerose missioni di salvataggio a bordo della nave dell' associazione Mediterranea save humans. E da allora non ha mai smesso di ripetere che tra tutti i leader del mondo “è solo il Pontefice che si prende l’impegno di sostenere i migranti, di difenderli, di chiedere per loro condizioni di vita migliori”.

Ascolta la testimonianza didi Ibrahima Lo

Prendere esempio

E non è una questione di religione. Ibrahima Lo è musulmano praticante e da Papa Francesco ha imparato “che nel mondo le varie fedi non devono dividere ma insegnare a vivere nella fratellanza”. Proprio da musulmano ripete con forza che “tutti dobbiamo prendere esempio da lui che non perde occasione per ricordare come le religioni siano strumento di salvezza e non di morte. Anche se ci sono molti che sfruttano la fede per dividere e non unire”. Sapere che quelle immagini del film di Garrone siano state viste anche dai padri sinodali fa sperare il giovane Lo nel fatto che i riflettori accesi sui “migranti affogati n mare, seviziati nei lager o morti di stenti nel deserto possano rimanere accesi per sempre".

Ibrahima Lo  con Papa Francesco
Ibrahima Lo con Papa Francesco

 

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16 ottobre 2024, 15:55