Guerra in Ucraina, in Vaticano la proiezione del docufilm “20 Days in Mariupol"
Pope
“Ci vuole coraggio per dire la verità, e il coraggio è impossibile senza la carità”. Così il vescovo Pavlo Honcharuk, ordinario della diocesi di Kharkiv e Zaporizhzhia in Ucraina, ha introdotto la proiezione del documentario 20 Days in Mariupol di Mstyslav Chernov, che ha ricevuto i premi più prestigiosi, tra cui l'Oscar.
La proiezione esclusiva per il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, che si è svolta mercoledì 29 maggio 2024 nell'Aula nuova del Sinodo del Vaticano, è stata organizzata dalle Ambasciate del Regno Unito e dell'Ucraina. L'evento, a cui hanno partecipato diplomatici e capi e collaboratori di diversi Dicasteri della Curia romana, è iniziato con un discorso di benvenuto dell'ambasciatore britannico Christopher Trott, che ha presentato il film agli ospiti. Successivamente l'ambasciatore ucraino, Andriy Yurash, ha ringraziato la comunità internazionale per il suo sostegno, passando la parola al vescovo Pavlo, poiché la città di Mariupol si trova nella diocesi da lui diretta.
È iniziata quindi la visione del film che ha riportato il pubblico alle prime tre settimane dell'invasione russa su larga scala dell'Ucraina. La pellicola racconta in prima persona l'esperienza del corrispondente di guerra Mstyslav Chernov, che ha documentato l'inizio della grande guerra e i primi giorni dell'assedio di Mariupol. Secondo l'autore, che ha parlato al pubblico dopo la fine del film, gli orrori che loro hanno visto sono solo una parte di ciò che sta accadendo anche ora, in particolare nella sua città di origine, Kharkiv.
Il pubblico ha lasciato l'Aula vaticana in profondo silenzio. L'iniziativa è stata inoltre un'ulteriore occasione per ricordare le sofferenze che la guerra provoca, prima di tutto, ai civili comuni, e che le sue prime vittime sono i bambini e gli anziani.
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