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La postulatrice Silvia Correale nell'incontro in Sala Stampa vaticana per la canonizzazione di Mama Antula La postulatrice Silvia Correale nell'incontro in Sala Stampa vaticana per la canonizzazione di Mama Antula

Mama Antula, la postulatrice: la sua canonizzazione un dono per tutti gli argentini

Silvia Correale, ospite di un incontro in Sala Stampa vaticana a pochi giorni dalla cerimonia presieduta dal Papa, ricorda la figura e l’opera svolta dalla “prima santa argentina” e l'emozionata attesa di tutti i fedeli: “Ci saranno veglie notturne, piazze piene e maxi schermi”. Poi racconta anche l’incoraggiamento ricevuto dall’allora monsignor Bergoglio quando fu nominata postulatrice

Jean-Benoît Harel – Città del Vaticano

“Sarà una festa bellissima” in Argentina la canonizzazione di María Antonia de San José (1730-1799), meglio conosciuta come “Mama Antula”, che verrà elevata agli onori degli altari domenica prossima, 11 febbraio, in una cerimonia presieduta da Papa Francesco. Lo spiega Silvia Correale, argentina, postulatrice della causa di canonizzazione di quella che sarà la “prima santa argentina”. Una causa lunga e articolata, non facile per certi versi, che, dopo anni, è arrivata a conclusione sotto il pontificato di Benedetto XVI con la cerimonia di canonizzazione celebrata, però, dal successore Francesco, il primo Papa argentino. Correale lo spiega in un incontro in Sala Stampa vaticana, a pochi giorni dall’evento, dove è ospite insieme all’arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Ignacio García Cuerva, a monsignor Vicente Bokalic Iglic, vescovo di Santiago del Estero, e monsignor Alberto Germán Bochatey, ausiliare di La Plata e segretario della Conferenza episcopale argentina.

Dottoressa Correale, con quale stato d’animo gli argentini si preparano a vivere questo evento? 

Sicuramente sono tutti molto felici e c’è un clima di gioia immensa a livello nazionale, perché è un traguardo molto importante. Il Papa, nell’udienza ai familiari della nuova santa, ha detto che è un grande dono questa canonizzazione a cui non è stato facile arrivare. Questo tutti lo sentono, tutti lo vivono, soprattutto nell’arcidiocesi di Buenos Aires e nella provincia di Santiago del Estero, dove c'è una devozione popolare molto forte, molto sentita. Proprio lì hanno preparato festeggiamenti molto particolari. Per il fuso orario, la Messa sarà trasmessa in Argentina alle 5.30 del mattino: essendo estate hanno preparato una veglia continua tutta la notte nella piazza di Buenos Aires e nella piazza di Santiago e saranno tutte piene. Sarà una festa bellissima. So anche che in altre città la gente ha organizzato maxi schermi per seguire la celebrazione.

Mama Antula viene considerata da molti la madre della Argentina. Perché? Cosa rappresenta questa santa per la popolazione?

Mama Antula è nata 1730 ed è morta nel 1799. È nata quando Buenos Aires all’epoca era un piccolo villaggio, una località molto piccola… Era nata a 1.000 km a nord e vi era arrivata dopo aver peregrinato a piedi per tutto il Paese. È andata a Salta, Catamarca, La Rioca, ha vissuto 4-5 anni nella città di Cordoba e sempre ha camminato a piedi, in un percorso immenso. In ogni posto in cui ha abitato, ha tentato di organizzare gli esercizi spirituali. Aveva un gran carisma perché tutti si sentivano chiamati a fare gli esercizi di Sant’Ignazio. Ricordiamo che era un periodo in cui il territorio del nostro Paese dipendeva della corona spagnola e il re Carlo III aveva praticamente espulso i gesuiti. Proprio a quel tempo nasce la vocazione di Mama Antula, che era vicina alla Compagnia di Gesù e vi collaborava come laica consacrata (allora i gesuiti avevano un ramo laicale con cui le donne aiutavano i padri nell’apostolato). Quando vide che i gesuiti erano stati costretti a partire per Roma e in altri Paesi, lei iniziò il suo pellegrinaggio per tutto il Paese indossando una talare che le aveva regalato un padre con cui lavorava. Aveva il permesso del vescovo e del governatore e girava per tutto il territorio organizzando gli esercizi di Sant’Ignazio. Dopo è arrivata a Buenos Aires e non è stato facile perché la situazione era un po’ più delicata. Anche in quel caso, però, la sua vita e la sua testimonianza di santità l’hanno portata alla fine a ricevere l’autorizzazione per far costruire la casa degli esercizi spirituali di Buenos Aires. Oggi è l’unica casa che rimane dall’epoca coloniale ancora in piedi nella città, un museo storico nazionale. Da quel luogo Mama Antula avvia la sua opera evangelizzatrice attraverso gli esercizi spirituali. A quel tempo tutti i nostri padri della patria seguivano gli esercizi spirituali in quella casa, diventata un centro non solo religioso ma culturale. María Antonia de San José è stata la madre spirituale di tutti costoro, i quali hanno avviato il percorso per la nascita del nostro Paese. Per questo lei è la “madre”.

Mama Antula
Mama Antula

Il Papa celebrerà la cerimonia di canonizzazione. Cosa significa per il suo pontificato proclamare la prima santa argentina?

Bisognerebbe chiederlo al Papa (ride). Io ho conosciuto il Santo Padre nel 1998 quando era ancora monsignor Jorge Mario Bergoglio: eravamo in Piazza di San Pietro e lui era venuto per ricevere il Pallio. Ci siamo trovati a parlare della causa di Mama Antula perché io era stata nominata postulatrice a giugno di quell’anno. Io dovevo presentare delle richieste per riprendere la causa, la prima riguardante una beatificazione avviata nell'Argentina a inizio ‘900, ma ho dovuto seguire un percorso molto farraginoso e lungo perché non c’erano i contatti che abbiamo adesso in tutto il mondo. La stessa Santa Sede doveva essere certa di tante cose… Quindi una causa molto molto articolata, rallentata dalle guerre, dal Concilio Vaticano II, ma che tuttavia ha avuto tutti i decreti necessari. Non si riusciva a trovare un postulatore che le desse un po’ di “sprint” e alla fine hanno nominato me che ero giovanissima e argentina. Proprio in quei momenti ho conosciuto monsignor Bergoglio e lui ricordo che mi disse: “Adesso iniziamo un cammino, io come vescovo e tu come postulatrice”. Quel cammino, grazie a Dio, si conclude nel suo pontificato. Anche se il miracolo per la beatificazione è stato riconosciuto sotto il pontificato di Benedetto XVI. La cerimonia si era tenuta a Santiago del Estero il 27 agosto 2016 e dopo poco tempo, un anno e mezzo della beatificazione, abbiamo avuto la comunicazione di questa grazia del miracolo per la canonizzazione, approvato pochi mesi fa. E ora la celebrazione sarà presieduta da Francesco.

Qual è il legame tra il Papa e Mama Antula?

Credo che Papa Francesco abbia una sua devozione verso Mama Antula perché sa tutto quello che ha fatto per la Compagnia di Gesù… In quel tempo difficile, quando arrivavano le lettere di Mama Antula in cui raccontava i frutti degli esercizi spirituali ai gesuiti che si trovavano a Roma - alcuni dei quali avevano dovuto lasciare le Compagnia ed esercitare come sacerdoti diocesani – queste rinfrancavano lo spirito e mantenevano alto il morale. Le lettere venivano tradotte e inviate agli altri confratelli in tutta Europa per mostrare come il Signore continuava a fare crescere la vita cristiana attraverso gli esercizi spirituali.

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08 febbraio 2024, 17:30