Cina, consacrato il nuovo vescovo di Zhengzhou
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Padre Taddeo Wang Yuesheng è il nuovo vescovo di Zhengzhou, Provincia cinese dello Henan: è stato consacrato il 25 gennaio 2024. La nomina episcopale da parte di Papa Francesco risale al 16 dicembre ma è stata resa nota ora in concomitanza con la consacrazione del nuovo pastore diocesano ed è avvenuta nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra Santa Sede e Repubblica Popolare Cinese.
Il neo-vescovo è nato a Zhumadian (Henan) il 27 febbraio 1966 - informa il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede – e ha seguito i corsi di filosofia e teologia presso il Seminario del Centro Sud (1987-1993). È stato ordinato sacerdote a Hankou, il 17 ottobre 1993. Ha ricoperto l’incarico di parroco a Zhengzhou. Dal dicembre 2011 è parroco nel Distretto di Huiji, a Zhengzhou.
尝’补驳别苍锄颈补 Fides ricorda che dopo la ripresa della vita ecclesiale iniziata alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, «la diocesi di Zhengzhou non ha più avuto vescovi, ma solo Amministratori diocesani. A partire dagli anni Ottanta, sono state restaurate o costruite ex novo diverse chiese. La vita ecclesiale ha continuato a palpitare, ma senza riprendere l’intensità di fioritura che sembrava palesarsi negli anni Cinquanta del secolo scorso. Allora, su una popolazione di quattro milioni di abitanti, i battezzati cattolici erano più di ventimila. Oggi, su una popolazione più che raddoppiata, secondo stime di diversa fonte il numero dei cattolici varia dai diecimila ai ventimila battezzati».
Dalla firma dell’Accordo provvisorio tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede (22 settembre 2018) – ricorda ancora Fides, agenzia del Dicastero per l’Evangelizzazione - in Cina «non si sono più verificate ordinazioni episcopali illegittime, quelle celebrate senza consenso papale, che dalla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso avevano provocato lacerazioni dolorose tra i cattolici cinesi. Da quella firma, in Cina sono avvenute sei nuove ordinazioni episcopali. Nello stesso lasso di tempo, sei vescovi cosiddetti “clandestini”, nominati in passato senza tenere conto dei protocolli statali, hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento del loro ruolo anche da parte delle autorità civili. Tra loro figura anche Pietro Jin Lugang, vescovo di Nanyang, dello stesso Henan, riconosciuto ufficialmente dal governo il 30 gennaio 2019».
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