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L'incontro, lo scorso novembre,  delle conferenze episcopali e i coordinatori delle task force continentali con la Segreteria generale del Sinodo L'incontro, lo scorso novembre, delle conferenze episcopali e i coordinatori delle task force continentali con la Segreteria generale del Sinodo 

Sinodo: la sola regola è porsi in ascolto dello Spirito

In una lettera rivolta ai vescovi impegnati nella fase continentale del Sinodo i cardinali Grech e Hollerich ribadiscono come nulla sia ancora deciso e come sia necessario tracciare una rotta comune, evitando di orientare l'Assemblea con temi esterni. Il ringraziamento ai presuli e al popolo di Dio del segretario generale del Sinodo: ognuno nel suo ruolo può ancora contribuire in questa fase di ascolto e discernimento

Michele Raviart - Città del Vaticano

Chi presume di sapere già ora quali saranno le conclusioni dell’Assemblea sinodale o vorrebbe imporre al Sinodo un’agenda, “con l’intento di orientare la discussione e condizionarne i risultati", “dimentica la logica che regola il processo sinodale: siamo chiamati a tracciare una ‘rotta comune’ a partire dal contributo di tutti”. A ribadirlo è la Segreteria generale del Sinodo in una lettera rivolta ai vescovi diocesani ed eparchiali impegnati nella tappa continentale del Sinodo e firmata dal cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo e dal cardinale Jean Claude Hollerich, arcivescovo del Lussemburgo e relatore generale del Sinodo.

Comunione, partecipazione, missione

Il tema assegnato dal Papa per la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo, si sottolinea, “è chiaro” ed è “per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”. “Questo è dunque l’unico tema che siamo chiamati ad approfondire in ognuna delle fasi del processo” e anche se “le aspettative nei confronti del Sinodo 2021-2024 sono molte e diverse", “non è compito della Assemblea affrontare tutte le questioni attorno a cui nella Chiesa si dibatte”.

In ascolto gli uni degli altri

Anche se “nella prima fase di ascolto”, che ha coinvolto i fedele e le Chiese particolari, i confini del tema non sono stati così definiti, “anche per la novità del metodo e per la fatica a comprendere e riconoscere che l’intero ‘popolo santo di Dio partecipa pure dell’ufficio profetico di Cristo’”, “questa incertezza è diminuita nei passi successivi”, come dimostra il (DTC), che pur non costituendo l’agenda della prossima Assemblea sinodale, restituisce “con fedeltà quanto emerge dalle sintesi inviate dai Sinodi/Consiglio delle Chiese sui iuris e dalle Conferenze episcopali, lasciando intravedere il volto di una Chiesa che sta imparando a porsi in ascolto dello Spirito attraverso l’ascolto gli uni degli altri”, che è “la sola regola che siamo dati”.

La sinodalità è forma della Chiesa

In questo senso, attraverso il DTC, si confida che nelle Assemblee continentali “risuoni di nuovo e con forza ancora maggiore la voce delle Chiese particolari”, in un percorso che è parte del “lungo cammino di recezione del Concilio”, “dove tutti sono chiamati ad esercitare il proprio carisma ecclesiale”. “Già in questa prima fase del processo sinodale”, infatti, “abbiamo potuto vedere come ciascuno abbia svolto la propria parte, nel rispetto del ruolo e del contributo degli altri. Si tratta di proseguire per questa via, non scambiando la sinodalità per un metodo soltanto, ma assumendola come forma della Chiesa e stile dell’adempimento della comune missione di evangelizzazione”.

Grech: i vescovi garanzia del discernimento del popolo di Dio

L’obiettivo della lettera, spiega il cardinale Mario Grech a Pope, è “quello di ringraziare il popolo di Dio insieme con i loro vescovi per il lavoro che stanno facendo, perché hanno già dato un contributo molto importante nella prima fase, anche organizzando questa Assemblea continentale, che non è poco”. Poi, aggiunge, si voleva anche sottolineare "il contributo che ciascun membro del popolo di Dio deve offrire alla Chiesa. Ognuno nel rispetto del ruolo può contribuire in questa fase ancora di ascolto e ancora di discernimento”.

I vescovi, spiega poi il porporato, “hanno un ministero molto importante e fondamentale per la Chiesa, perché se la Chiesa è costitutivamente sinodale, dobbiamo dire che è anche costitutivamente gerarchica e il ministero del vescovo è sia individuale per la sua diocesi sia insieme con i suoi fratelli, uniti con il Santo Padre, come dice il Concilio Vaticano II”. “Sono la garanzia che il discernimento che sta facendo il loro popolo è un discernimento corretto”, ribadisce, ed è “nostro dovere anche pregare per loro,” perché oggigiorno devono svolgere il loro ministero tra tante difficoltà. "Dobbiamo ringraziare il Signore che ci ha dato il ministero del vescovo nella Chiesa”. L’augurio è che “sempre sotto la guida dei vescovi, saremo in grado di ricevere dagli incontri continentali i documenti che poi servono per noi per preparare il documento, l'Instrumentum laboris per l'assemblea sinodale il prossimo ottobre".

Da oggi un sito per seguire l'Assemblea continentale a Praga

In vista dell'Assemblea continentale europea che si terrà a Praga dal 5 al 12 febbraio, è stato allestito un  che offre un programma aggiornato e alcuni dati dell'Assemblea. Per ogni giornata, sarà fornita una gallery e una sintesi generale dei lavori che potranno essere seguiti in streaming e ri-visualizzati sul canale YouTube del CCEE. Per la seconda parte dell’Assemblea, dal 10 al 12 febbraio, riservata solo ai Presidenti delle Conferenze episcopali nazionali, è prevista solo una comunicazione finale al termine.

Ascolta l'intervista di Bernadette Reis al cardinale Mario Grech

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30 gennaio 2023, 11:47