Tagle: il Decreto del Papa un processo di umiltà e discernimento per Caritas
Salvatore Cernuzio - Roma
Il risultato di “uno studio attento e indipendente” che non riguarda casi di abusi sessuali, né di cattiva gestione del denaro, ma che vuole essere “una chiamata a camminare umilmente con Dio” e “un processo di discernimento”. Con queste parole il cardinale Luis Antonio Tagle, finora presidente di Caritas Internationalis, ha presentato il Decreto del Papa sull’organismo pubblicato oggi. Il porporato filippino l’ha letto integralmente in inglese ai partecipanti alla plenaria dell’organismo, che si è svolta ieri e oggi a Villa Aurelia a Roma, i quali hanno accolto con applausi alcuni passaggi della lettura del provvedimento. Come pure hanno applaudito quando il cardinale ha fatto alzare in piedi, per presentarli all’assemblea, il nuovo commissario Pier Francesco Pinelli, già consulente in molti settori gestionali e finanziari di Caritas, e Maria Amparo Alonso Escobar, che lo coadiuverà in questo incarico, attuale responsabile dell’advocacy e delle campagne dell’organismo con una lunga esperienza di advocacy in Africa e a Ginevra.
La lettura del Decreto
“Abbiamo un nuovo amministratore provvisorio”, ha esordito Tagle, affiancato al banco dei relatori dal cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale. “Sì, questa notizia potrebbe forse portare un po’ di inquietudine o confusione in alcuni di voi. Ma dovete essere certi del fatto che questa decisione del Santo Padre è arrivata dopo uno studio attento e indipendente dell’ambiente di lavoro del Segretariato e della governance esercitata dalle persone e dagli organi responsabili”.
Camminare insieme
“Vorrei assicurarvi che non si tratta, non si tratta, non si tratta – ha ripetuto tre volte il porporato - di molestie o abusi sessuali. Non si tratta, ancora una volta, di cattiva gestione del denaro. Non si tratta di questo. Il Decreto indica chiaramente il suo intento”. Tagle ha espresso la sua gratitudine al segretario generale, Aloysius John, assente in aula, ai membri del Consiglio Esecutivo e a tutti i vertici che, ora, con il provvedimento papale, decadono. “Questa – ha aggiunto il cardinale - è una chiamata a camminare umilmente con Dio e a un processo di discernimento, affrontando le nostre mancanze di libertà e seguendo lo Spirito di libertà. Allo stesso tempo, è un camminare insieme, con culture diverse, nelle loro espressioni uniche di umanità”. Tagle ha anche menzionato “le crescenti sfide che la Caritas continua ad affrontare nel prendersi cura dei poveri e degli emarginati in tutto il mondo. Per questo – ha detto -, il Decreto prevede che il Segretariato sia preparato ad assistere voi membri e a operare in modo coerente con le migliori pratiche e i valori del Vangelo”.
La prossima Assemblea generale
Lo sguardo si è spostato poi alla prossima Assemblea generale che, ha sottolineato il porporato, “arriverà quindi in un momento critico”. Era già successo con l’assise del 2019, quando “nessuno si aspettava che ci sarebbe stata una pandemia di Covid-19” e nessuno, due anni dopo, “sapeva che sarebbe poi scoppiata una guerra in Ucraina e che molti altri conflitti che esistono da molti anni sarebbero stati dimenticati”. Il lavoro, perciò, andrà avanti: “Abbiamo amministratori forti che ci porteranno avanti, porteranno avanti la Confederazione fino alla prossima Assemblea generale. E questo non interromperà le operazioni del Segretariato”, ha concluso Tagle. “Prendiamoci del tempo per considerare come le nostre organizzazioni associate possano contribuire al rafforzamento di questo tempo meraviglioso”.
Czerny: una gestione all'altezza della missione
Da parte sua, il cardinale Czerny sottolinea che “la decisione del Santo Padre ha lo scopo di migliorare la governance e rendere più efficaci i processi di gestione manageriale di Caritas Internationalis. Si è verificata un’insufficiente attenzione alla cura delle persone che è necessaria per accompagnare i processi di cambiamento. È necessario - afferma il capo Dicastero - che la Caritas Internationalis sia preparata al meglio per affrontare le crescenti sfide che il mondo contemporaneo pone alla Chiesa e a tutti noi, perché le Caritas hanno un ruolo fondamentale nella Chiesa". Czerny ricorda che "Caritas Internationalis è il punto di raccordo presso la Santa Sede per tutte le Caritas che portano la carità del Papa ovunque vi sia bisogno. La sua gestione dunque deve essere all’altezza della sua missione: la diffusione della carità e della giustizia nel mondo alla luce del Vangelo e degli insegnamenti della Chiesa cattolica. Ritengo - conclude - che quanto il Papa ha stabilito sia un’espressione della sua paternità, non soltanto verso i più poveri ed i più bisognosi, ma anche verso i colleghi che portano avanti un impegno importantissimo della Chiesa: la carità”.
Pinelli: costruire un clima di fiducia e collaborazione
Al banco dei relatori, a fianco a Czerny e Tagle sono saliti poi Pinelli e Amparo, i quali hanno entrambi affermato di accogliere l’incarico con “uno spirito di servizio”. Pinelli, in particolare - a Pope, a margine dell’assemblea – ha ringraziato il Papa “per la fiducia” e ha spiegato che la sua intenzione, in questo nuovo ruolo, è di “voler, insieme a tutte le persone di Caritas Internationalis, avviare processi di riconciliazione e di miglioramento che possano portare frutti nel lungo periodo per questa associazione che vive da 70 anni”.
Si tratta quindi di un rilancio di Caritas Internationalis? Per l’amministratore temporaneo si tratta piuttosto di “un check-point per migliorare ciò che di ottimo già esiste”. Lui dice di approcciarsi “con serenità e umiltà” a questo nuovo servizio e spiega che il primo obiettivo sarà quello di “lavorare insieme” con le persone del Segretariato e tutti coloro che partecipano attivamente alla vita di Caritas “per costruire un clima di fiducia e collaborazione”.
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