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Il Sinodo, servizio per “prolungare” il Concilio: un compito ancora in atto

Messaggio della Segreteria Generale del Sinodo in occasione del 60° anniversario dell’apertura del Vaticano II: "Scopo del Sinodo era e rimane quello di prolungare, nella vita e nella missione della Chiesa, lo stile del Vaticano II e di favorire l'appropriazione del suo insegnamento. La ricezione del magistero conciliare è un processo in atto, addirittura per certi aspetti ancora agli inizi"

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

“Frutto” del Concilio, nonché una delle sue “più preziose eredità”, il Sinodo in questi sessant’anni si è posto come “servizio” per “prolungare, nella vita e nella missione della Chiesa, lo stile” della grande assise ecumenica - che domani celebra i sei decenni dalla sua apertura - oltre che per “favorire nel Popolo di Dio la viva appropriazione del suo insegnamento”. Un compito che non si è affatto esaurito, “visto che la recezione del magistero conciliare è un processo in atto, addirittura per certi aspetti ancora agli inizi”. A ricostruire il profondo legame e il cammino che dal più importante evento ecclesiale del Novecento ha portato al processo sinodale è la Segreteria del Sinodo con una nota, pubblicata proprio nel primo anniversario (era il 10 ottobre 2021) dell’avvio del processo voluto dal Papa.

L'intuizione di Paolo VI

“Il 60.mo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II è un momento di particolare grazia anche per il Sinodo”, si legge nel documento della Segreteria guidata dal cardinale Mario Grech, ricorando l’istituzione del Synodus Episcoporum, su intuizione di Paolo VI, all’inizio del quarto e ultimo periodo del Concilio (15 settembre 1965). Un modo per venire incontro alle “richieste” avanzate da numerosi padri conciliari.

Al servizio del Concilio

Nella consapevolezza che il Vaticano II - come ebbe a dire Giovanni Paolo II nella lettera apostolica - ha rappresentato “la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX”, il Sinodo nel corso di questi decenni si è posto costantemente al servizio del Concilio “contribuendo per la sua parte a rinnovare il volto della Chiesa, in una sempre più profonda fedeltà alla Sacra Scrittura e alla vivente Tradizione e in attento ascolto dei segni dei tempi”. “Le sue Assemblee - Generali Ordinarie, Generali Straordinarie e Speciali - sono state tutte, ciascuna a suo modo, permeate dalla linfa vitale del Concilio, del quale hanno di volta in volta approfondito gli insegnamenti, dischiuso le potenzialità di fronte a nuovi scenari, favorito l’inculturazione tra i diversi popoli”, sottolinea il documento.

Il tema della sinodalità

Il legame è, dunque, profondo e l’eredità continua. Anche il processo sinodale in corso, dedicato a “La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa” e partito - per volontà del Papa - “dal basso”, cioè dalle Cheise locali, si situa nel solco del Concilio. “La sinodalità è in tutto un tema conciliare, ancorché tale termine - di conio recente - non si trovi espressamente nei documenti dell’assise ecumenica”, spiega la nota della Segreteria del Sinodo. “La magna charta del Sinodo 2021-2023 è la dottrina del Concilio sulla Chiesa, in particolare la sua teologia del Popolo di Dio”, esplicata nella Lumen gentium.

Comunione, partecipazione e missione: parole conciliari

Le stesse direttrici indicate da Papa Francesco per il percorso sinodale - “comunione, partecipazione e missione” - sono “eminentemente parole conciliari”. “La Chiesa che siamo chiamati a sognare e a edificare - si legge - è una comunità di donne e uomini stretti in comunione dall’unica fede, dal comune battesimo e dalla medesima eucaristia, a immagine di Dio Trinità: donne e uomini che insieme, nella diversità dei ministeri e dei carismi ricevuti, partecipano attivamente all’instaurazione del Regno di Dio, con l’ansia missionaria di portare a tutte e a tutti la gioiosa testimonianza di Cristo, unico Salvatore del mondo”.

Benedetto e Francesco

Tornano in proposito le parole di Benedetto XVI quando affermava che “la dimensione sinodale è costitutiva della Chiesa: essa consiste nel con-venire da ogni popolo e cultura per diventare uno in Cristo e camminare insieme dietro a Lui”. Nello stesso orizzonte Papa Francesco, commemorando il 50.mo anniversario dell’istituzione del Sinodo, ha affermato che “il cammino della sinodalità, dimensione costitutiva della Chiesa, è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”.

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10 ottobre 2022, 12:30