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Una ragazza ucraina Una ragazza ucraina 

Sandri: Dio protegga i giovani dalle violenze in Ucraina, Siria ed Etiopia

Il prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali apre la plenaria della Roaco a Roma e affida i lavori a san Luigi Gonzaga, patrono dei giovani, affidando alla sua intercessione la sorte di ragazzi e ragazze che vivono in contesti di guerra

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“Dinanzi a quello che è accaduto e accade in Iraq, Siria, Etiopia, e Ucraina, l’azione delle agenzie della Roaco è una delle risposte con cui Dio si fa incontro al suo popolo: quella della carità e del Buon Samaritano”. Così il cardinale Leonardo Sandri, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, nell’omelia della Messa inaugurale della 95.ma Assemblea plenaria della Roaco (Riunione Opere Aiuti Chiese orientali), celebrata oggi nella cappella della Casa Generalizia La Salle, a Roma.

L'affidamento dei giovani a San Luigi Gonzaga 

Il porporato ha affidato i lavori dell’assemblea a san Luigi Gonzaga, “uno dei patroni della gioventù”, di cui oggi si celebra la memoria liturgica. Non “un santo da immaginetta”, come spesso è rappresentato, ma un giovane adulto che, durante il soggiorno a Roma per la formazione nella Compagnia di Gesù, allo scoppio dell’epidemia si prodigò nel soccorso di poveri e malati, bussando alle porte delle case dei nobili che aveva frequentato come futuro marchese. Gonzaga chiedeva l’elemosina per recare conforto agli appestati e, proprio caricando sulle proprie spalle uno di essi, rimase contagiato fino a morire poco dopo. “Muore come martire e campione della carità”, ha detto Sandri. “Affidiamo dunque alla sua intercessione i lavori di questi giorni, e in modo particolare chiediamo che protegga i giovani delle nostre Chiese Orientali cattoliche nei difficili contesti della violenza e della guerra, specialmente in Ucraina, Siria ed Etiopia, e tutti coloro che hanno subito e ancora subiscono le conseguenze della pandemia che ha colpito il mondo negli ultimi anni”.

Ogni potere umano destinato a crollare

Soffermandosi poi sulle letture della liturgia, a cominciare dalla prima che narra della minaccia del re di Assiria che vuole sottomettere il regno di Giuda, il cardinale ha sottolineato: “Solo il Signore Dio è re. Ogni potere umano che attraverso ideologie più o meno velate si professa come eterno o investito di un potere divino è destinato a crollare”.

Le sfide di oggi

Il capo Dicastero ha poi rivolto lo sguardo alle sfide del tempo attuale: “I giochi incrociati di potere, i deliri di onnipotenza, che hanno un comune denominatore: moltiplicano il numero e il dolore dei piccoli e dei poveri, fanno piangere i bimbi lasciandoli orfani, disperdono le famiglie costringendole ad abbandonare la propria casa, violentano le donne sfigurandole tentando di instillare in esse il predominio di un altro popolo e purtroppo molto altro ancora”. Dinanzi a questa gente che soffre la Chiesa mostra e continuerà sempre a mostrare la sua vicinanza: “Viviamo la carità perché siamo stati amati per primi e lo siamo ogni giorno, e questo non possiamo e non vogliamo dimenticarlo”.

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21 giugno 2022, 18:00