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Il Papa e i cardinali in preghiera nei pressi dell'altare della Cattedra, in San Pietro, per il Concistoro 2020 Il Papa e i cardinali in preghiera nei pressi dell'altare della Cattedra, in San Pietro, per il Concistoro 2020 

Un concistoro di fine estate che guarda al mondo

Le scelte e i numeri dell’ottava creazione cardinalizia di Papa Francesco

ANDREA TORNIELLI

Con un annuncio a sorpresa e con un anticipo di quasi tre mesi rispetto alla data, Papa Francesco ha convocato per il prossimo 27 agosto un concistoro per la creazione di 21 nuovi cardinali, 16 dei quali con meno di ottant’anni e dunque elettori in un eventuale conclave, più cinque che hanno già raggiunto quell’età o vi arriveranno prima di ricevere la berretta rossa.


Fine agosto non è data tradizionale per i concistori (che solitamente si sono tenuti in febbraio, in giugno o in novembre), ma la lista dei nuovi porporati è stata preceduta dall’annuncio di un incontro che riunirà attorno al Papa tutti i cardinali del mondo e sarà dedicato alla nuova Costituzione Apostolica sulla Curia romana, “Praedicate Evangelium”, promulgata lo scorso 19 marzo, che sarà in vigore da domenica 5 giugno, festa di Pentecoste. Il concistoro per i nuovi cardinali di sabato 27 agosto precederà l’incontro, previsto lunedì 29 e martedì 30 agosto.

Uno sguardo alla lista conferma la linea seguita da Francesco durante tutto il suo pontificato: molti dei 16 nomi dei nuovi cardinali elettori - al di là dei primi tre curiali, abbastanza prevedibili e cioè i prefetti dei dicasteri del Culto divino e del Clero, insieme al presidente del Governatorato) – rappresentano una sorpresa. Ancora una volta il Papa sceglie di associare al collegio dei porporati vescovi di ogni parte del mondo, prediligendo le periferie e senza tener conto di quelle sedi che un tempo venivano considerate tradizionalmente “cardinalizie”.

I tre nuovi porporati di Curia provengono dall’Europa (Arthur Roche, inglese; Fernando Vergez, spagnolo) e dall’Asia (Lazzaro You, Corea).

Due nuovi cardinali elettori guidano diocesi in Europa (l’arcivescovo di Marsiglia e il vescovo di Como); cinque sono impegnati nelle frontiere dell’Asia (uno di questi, l’italiano Giorgio Marengo, prefetto apostolico in Mongolia, con i suoi 48 anni diventerà il più giovane del collegio). Due sono i vescovi in Africa, e quattro nelle Americhe (uno negli Stati Uniti, tre in America Latina, con due diocesi del Brasile il cui titolare ottiene la berretta). Significative le porpore all’arcivescovo di Marsiglia, nato ad Algeri, e al vescovo di Como, che diventa l’unico cardinale alla guida di una diocesi tra il Nord Ovest e Nord Est italiano.

Anche questa volta, Francesco ha associato al collegio cinque prelati, due dei quali non vescovi, che hanno già superato o stanno per superare la soglia di età che esclude dall’elettorato attivo in caso di conclave. In questa mini-lista, la maggioranza è italiana (tre su cinque), con un riconoscimento, tra gli altri, al padre gesuita Gianfranco Ghirlanda, già rettore della Gregoriana, apprezzato canonista e collaboratore della Santa Sede.

Il collegio dei porporati elettori si allarga dunque di numero rispetto al tetto di 120 fissato da Paolo VI, come già più volte accaduto. Attualmente il collegio è composto da 208 porporati, di cui 117 elettori e 91 non elettori. Il 27 agosto salirà a 229 cardinali dei quali 132 sono elettori. Guardando agli ultimi tre pontificati, il collegio sarà costituito da 52 cardinali creati da Giovanni Paolo II (11 dei quali elettori); 64 creati da Benedetto XVI (38 dei quali elettori) e 113 creati da Francesco (83 dei quali elettori).

Dal punto di vista geografico i cardinali saranno distribuiti in questo modo: Europa, 107 cardinali, di cui 54 elettori; le Americhe, 60 cardinali, di cui 38 elettori; l’Asia, 30 cardinali, di cui 20 elettori; l’Africa, 27 cardinali, di cui 17 elettori; l’Oceania, 5 cardinali di cui 3 elettori.

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29 maggio 2022, 14:17