Diocesi di Hong Kong molto preoccupata per la sicurezza del cardinale Zen
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La Chiesa cattolica di Hong Kong è “estremamente preoccupata per le condizioni e la sicurezza” del cardinale Joseph Zen Ze-kiun e offre “speciali preghiere per lui”. È quanto afferma una nota della Diocesi cinese dopo l’arresto, mercoledì scorso, del porporato novantenne, poi rilasciato ieri su cauzione. L’accusa nei confronti del cardinale, vescovo emerito di Hong Kong, è di “collusione con le forze straniere”, in relazione al suo ruolo di amministratore del 612 Humanitarian Relief Fund, fondo che ha sostenuto i manifestanti pro-democrazia nel pagamento delle spese legali o sanitarie che dovevano affrontare.
“Abbiamo sempre sostenuto lo stato di diritto - si legge ancora nella nota - confidiamo che in futuro continueremo a godere della libertà religiosa a Hong Kong in base alla Legge fondamentale. Esortiamo la polizia di Hong Kong e le autorità giudiziarie a trattare il caso del cardinale Zen in conformità con la giustizia, tenendo in considerazione la nostra concreta situazione umana. Come cristiani, siamo fermamente convinti che: 'Il Signore è il mio pastore; nulla mi manca'. (Sal. 23:1)".
Ieri, era intervenuto sulla vicenda anche il direttore della Sala Stampa vaticana Matteo Bruni che, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto: “La Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell’arresto del cardinale Zen e segue con estrema attenzione l’evolversi della situazione”.
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