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Il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong Il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong 

Arresto del cardinale Zen a Hong Kong, preoccupazione della Santa Sede

Rilasciato in tarda serata, il porporato 90enne che mercoledì era stato fermato dalla sezione della polizia costituita per vegliare sulla sicurezza nazionale, con l’accusa di “collusione con le forze straniere” in relazione al ruolo di amministratore del 612 Humanitarian Relief Fund

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Era stato arrestato mercoledì dalle autorità di Hong Kong il cardinale Joseph Zen, 90 anni, che della diocesi asiatica è stato vescovo cattolico dal 2002 al 2009.  Oggi il porporato è stato rilasciato su cauzione, intorno alle 23 ora di Hong Kong (le 17 in Italia), come reso noto da giornalisti locali che sui social network hanno pubblicato anche delle foto di Zen fuori dalla stazione di polizia di Wan Chai. All'uscita, il porporato è entrato subito in un'auto privata parcheggiata nelle vicinanze, senza rilasciare commenti. Ad accompagnarlo, cinque persone. “La Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell’arresto del cardinale Zen e segue con estrema attenzione l’evolversi della situazione”, ha affermato nel pomeriggio il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, in risposta alle domande dei giornalisti.

L'arresto e l'accusa

Zen era stato fermato nella serata di ieri dalla sezione della polizia costituita per vegliare sulla sicurezza nazionale cinese e nelle scorse ore è stato interrogato nella stazione delle forze dell’ordine di Wan Chai. L’accusa nei confronti del cardinale è di “collusione con le forze straniere”, in relazione al suo ruolo di amministratore del 612 Humanitarian Relief Fund, fondo che ha sostenuto i manifestanti pro-democrazia nel pagamento delle spese legali o sanitarie che dovevano affrontare. 

Altri tre arresti

Il cardinale salesiano è stato uno degli amministratori fiduciari dell’organizzazione, istituita nel 2019 e sciolta nell’ottobre dello scorso anno. Oltre a Zen, le autorità hanno arrestato anche altri promotori del Fondo, tra cui la nota avvocatessa Margaret Ng, ex deputato dell’opposizione, l’accademico Hui Po-keung e la cantautrice Denise Ho. Il loro fermo è stato confermato da fonti legali di Hong Kong. Anche loro, secondo i cronisti hongkonghesi, sarebbero stati rilasciati su cauzione.

L'indagine

I media locali hanno riferito che l’indagine della polizia, iniziata a settembre scorso, si è concentrata su una presunta “collusione” con forze straniere, in violazione della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel giugno 2020. L’accusa è uno dei quattro reati previsti dalla legge - condannata a livello internazionale - per spegnere le proteste pro-democrazia nella ex colonia. Gli altri reati sono sovversione, secessione e terrorismo e possono comportare pene fino all'ergastolo. Già nei mesi scorsi, alcune testate giornalistiche di Hong Kong accusavano il vescovo emerito di aver incitato gli studenti a rivoltarsi nel 2019 contro una serie di misure governative. Zen, in passato, si era esposto anche in prima persona per aver criticato il Partito Comunista cinese denunciando pressioni e persecuzioni sulle comunità religiose.

Ultimo aggiornamento alle 18.20 dell'11 maggio 2022

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11 maggio 2022, 17:15