Santa Sede: COP26, passi avanti ma il tempo sta per scadere
Pope
“Promettenti” ed “essenziali per la sopravvivenza delle comunità più vulnerabili”: così, in un comunicato, la Santa Sede giudica gli impegni assunti dagli Stati, che hanno partecipato alla COP 26 di Glasgow, per limitare l'aumento della temperatura media globale a 1,5 °C al di sopra dei livelli preindustriali e per fornire le risorse finanziarie necessarie per raggiungere tale obiettivo.
Nel testo si ricorda che la delegazione ha portato in Scozia le preoccupazioni del Papa per la casa comune, “sottolineando il volto umano della crisi climatica, il suo impatto sui più poveri e su coloro che meno hanno fatto per causarla”.
Una tabella di marcia chiara
Pur apprezzando l’impegno degli Stati, la Santa Sede ricorda che “c'è ancora molto da fare” e per questo è necessario trovare modi efficaci anche per sanare alcune lacune che sono emerse “nei settori della mitigazione, dell'adattamento e del finanziamento”. “Le risorse messe a disposizione per questi tre aspetti, che sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, dovranno - si legge - essere rafforzate e rinnovate”. “La Santa Sede - prosegue il comunicato - auspica che la COP26 possa raggiungere un accordo su una chiara tabella di marcia per colmare presto queste lacune, con i Paesi sviluppati che prendono l'iniziativa”.
Decisioni responsabili per le generazioni future
Si richiama poi l’appello congiunto dei leader religiosi e degli scienziati, lanciato lo scorso 4 ottobre, con l’attenzione alle difficoltà delle comunità più vulnerabili al cambiamento climatico e si riportano le parole del Papa “sul debito ecologico e la solidarietà che i paesi industrializzati devono ai poveri”. L’auspicio della delegazione della Santa Sede è che le decisioni finali di COP26 “siano ispirate da un autentico senso di responsabilità verso le generazioni presenti e future, come anche dalla cura per la nostra casa comune, e che tali decisioni rispondano veramente al grido della Terra e al grido dei poveri”. "Il tempo sta scadendo: questa occasione - come recita la Lettera di Papa Francesco ai cattolici di Scozia - non va sprecata".
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