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Il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale Il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale

Turkson: diventiamo cittadini ecologici, rifiutiamo comportamenti discutibili

Il prefetto del Dicastero per lo Sviluppo integrale presenta in Sala Stampa vaticana la “Laudato si’ Action Platform”, progetto che per sette anni coinvolgerà diocesi, istituti religiosi, aziende, scuole e ospedali, affinché adottino stili di vita sostenibili. "Speriamo in una partecipazione del Papa alla Cop26 di Glasgow"

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

Nel mezzo di una pandemia globale dalla quale si fatica a uscire, mentre il grido della Terra e dei poveri si fa sempre più straziante, e scienziati e giovani lanciano un chiaro allarme “Stiamo distruggendo il nostro futuro”, la Santa Sede dà il via alla “Laudato si’ Action Platform” (LSAP). Un percorso – a conclusione dell’anno speciale indetto il 24 maggio 2020 per il – che per i prossimi sette anni coinvolgerà diocesi, parrocchie, gruppi ecclesiali e laicali, ma anche ospedali e centri di cura, imprese, aziende agricole, scuole e università, istituti e ordini religiosi, tutti chiamati ad assumere stili di vita sostenibili. 

Non si tratta di un’iniziativa finalizzata a sé stessa, bensì di un progetto necessario visti i dati recenti che parlano di rischi seri per il pianeta e i suoi abitanti. “La nostra famiglia umana, nella sua interezza, è in grande pericolo, non abbiamo più tempo per aspettare o rimandare”, ha detto il cardinale Peter Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, promotore della Piattaforma, presentando l’iniziativa in Sala Stampa vaticana. “È fondamentale limitare l’aumento della temperatura media globale entro il limite cruciale di 1,5°C sopra i livelli preindustriali, poiché superarlo sarebbe catastrofico”.

Il Papa invitato alla Cop26 di Glasgow

Una via d’uscita ancora c’è ed è quella indicata dal Papa nel suo videomessaggio trasmesso in Sala Stampa: agire comunemente per garantire ai nostri figli e ai figli dei nostri figli “un futuro giusto e sostenibile”. Proprio Papa Francesco, ha rimarcato il cardinale Turkson, è al momento la voce più autorevole su questi temi. Al Pontefice è giunto infatti l’invito a partecipare alla prossima Cop26 in programma a novembre prossimo a Glasgow, in Scozia. Un’eventuale presenza del Papa, ha detto il porporato - che ipotizza anche una possibile presenza del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I -, sarebbe un segno fondamentale per i partecipanti all’appuntamento: “I governi sono chiamati ad impegnarsi su questo problema", ha detto a Pope. "Dalla Cop21 del 2015 a Parigi, ogni Paese è stato invitato a sviluppare il proprio impegno, ognuno è stato lasciato alle sue possibilità. Ciò che manca è qualcuno che possa mostrare la sua serietà sul tema del Creato. Come ha scritto il Papa nella Laudato si’, paragrafo 19, non si tratta di raccogliere informazioni ma di condividere e compatire la sofferenza con i poveri. È questo che con una eventuale presenza del Papa si spera si possa far capire ai leader politici e non solo”. 

I 700 mila alberi del Bangladesh e il progetto per fermare l'avanzamento del Sahara

“Dobbiamo pensare nuovi modelli, rifiutare comportamenti di vita discutibili ed impegnarci in nuovi”, ha insistito ancora Turkson durante la conferenza stampa. “Dobbiamo riconoscere il nostro ruolo di trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo”. Qualcosa, a sei anni dalla pubblicazione della enciclica sociale già si è mosso: progetti e collaborazioni, iniziative e nuove idee, partite in questi mesi. Un esempio su tutti, quello della Chiesa in Bangladesh che ha piantato oltre 700 mila alberi durante l’anno, o la giovane Vivianne Harr che ha ottenuto un milione di dollari dal co-fondatore di Twitter per piantare alberi per fermare l’avanzamento del Sahara. “Primi, visibili frutti”, ha sottolineato il cardinale.

"Laudato si' Reader", un libro con le esperienze nel mondo

Molti altri sono in programma; alcuni sarebbero partiti lo scorso anno per l’anno speciale Laudato si’, frenati però dalla pandemia. Ciononostante “la ricezione mondiale della proposta e celebrazione d’un anno speciale di Laudato si’ è stata favolosa e generosa”, ha assicurato il porporato. Lo dimostrano le esperienze di diverse persone nei cinque continenti, raccolte dal Dicastero nel libro “Laudato si’ Reader”.

È proprio questa la strada da cui ripartire: l’esperienza della gente, la vita di chi, quotidianamente, si trova a combattere contro crisi ambientali spesso motivo di migrazioni. Perciò non sono previste azioni diplomatiche con governi, ma si spera in un “movimento dal basso” che possa in qualche modo influenzare le decisioni “dall’altro.  “Dobbiamo ascoltare la frustrazione e la rabbia dei giovani verso la nostra generazione; dobbiamo ascoltare il loro messaggio di speranza e creatività e agire ora per garantire un futuro migliore a loro e alle generazioni a venire”, ha affermato Turkson. 

Kureethadam: sette anni per raggiungere i sette obiettivi della Laudato si'

Esortazione rilanciata da padre Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore della Sezione “Ecologia e Creato” del Dicastero per lo Sviluppo integrale, che ha spiegato come si svolgerà la Piattaforma. Il primo anno sarà dedicato ai tre compiti fondamentali della costruzione della comunità, della condivisione delle risorse e dell’elaborazione di piani d’azione per realizzare i sette obiettivi della Laudato si’. Ovvero: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, l’economia ecologica, l’adozione di stili di vita semplici, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica, il coinvolgimento della comunità, l’azione partecipativa. Questo sarà seguito da cinque anni di azioni concrete; l’ultimo anno sarà invece “sabbatico”.  

Suor Kinsey: il mondo religioso coinvolto nel processo

Il mondo religioso sarà coinvolto a pieno titolo nel percorso, come ha spiegato suor Sheila Kinsey, co-segretaria della Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato dell’Uisg. Tre i pilastri che guideranno l’azione: anzitutto, incoraggiare le Congregazioni a impegnarsi per il creato in base al proprio carisma; poi, la transizione verso un’ecologia integrale attraverso un processo di discernimento e ascoltando le voci locali; infine, un lavoro in partnership, basato sui principi della non-violenza.

La voce dei giovani: "Prendete sul serio la crisi ecologica"

Non è mancata, nella conferenza stampa, la voce dei giovani animatori con Carolina Bianchini, rappresentante del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, strettamente coinvolto nella preparazione della Piattaforma Laudato si’. Da parte sua un duplice appello “alla generazione più anziana ma anche alla mia generazione”: “Prendete sul serio la crisi ecologica. È in gioco il nostro futuro. Abbiamo bisogno di azione urgente”.

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25 maggio 2021, 14:45