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Fabio Colagrande 鈥� Città del Vaticano

Un uomo che aveva ben chiaro quale doveva essere il ruolo del laicato nella Chiesa cattolica e quindi, in questo senso, un autentico figlio del Concilio Vaticano II. È il ritratto inedito di Mario Agnes che emerge dal libro 鈥淟鈥檕sservatore. Trentacinque anni di storia della Chiesa nelle carte private di Mario Agnes鈥�, appena pubblicato da Ignazio Ingrao per i tipi della San Paolo. L鈥檃utore, giornalista e autore televisivo, vaticanista del Tg1, ricostruisce, attraverso lo studio meticoloso degli archivi professionali e personali di Agnes, la figura di un testimone privilegiato delle vicende della Chiesa del dopo-Concilio, in Italia ma non solo, dal 1973 al 1980, come presidente dell鈥橝zione Cattolica Italiana, e poi come direttore de L鈥橭sservatore Romano, dal 1984 al 2007. Chiamato da san Giovanni Paolo II, assieme a Joaquín Navarro-Valls, a dirigere la comunicazione vaticana, lungo i 27 anni del pontificato del Papa polacco e poi oltre, Agnes si dimostra un giornalista al servizio del Pontefice, capace di interpretare il suo ruolo con scrupolo, massima riservatezza, ma al contempo grande passione e competenza.

Un modello per il presente

鈥淣on si tratta solo di una figura da studiare per il passato 鈥� spiega Ignazio Ingrao alla Radio Vaticana - ma credo possa essere anche un modello per il presente. Come laico, sia da docente universitario di storia del cristianesimo, che da dirigente dell鈥橝zione Cattolica e direttore del quotidiano della Santa Sede, diede prova di sobrietà ma anche di grande umanità. Seppe mettersi al servizio della Chiesa ma senza perdere mai la consapevolezza della dignità e dell鈥檃utonomia del proprio ruolo鈥�.

Al servizio, ma da laico autonomo

Il volume di Ingrao, realizzato con la collaborazione dei familiari di Agnes e dell鈥橝zione Cattolica, ricostruisce anche i lati umani nascosti dell鈥檈x direttore del quotidiano vaticano, attraverso polaroid che lo ritraggono zio affettuoso con i nipoti o testimonianze del suo spiccato senso dell鈥檜morismo. Ma soprattutto, sembra rovesciare il pregiudizio che lo descrive come credente conservatore e incline al clericalismo. 鈥淧er me questa è stata una grande scoperta鈥�, racconta ancora Ingrao. 鈥淟鈥檃vevo intuito, ma i documenti rinvenuti, i suoi interventi che ho portato alla luce, credo lo dimostrino chiaramente. Mario Agnes era un servitore dei Papi, obbediente alla gerarchia, ma capace di difendere il ruolo e l鈥檃utonomia dei laici. Lo si vede, per esempio, quando nel 1974, alla vigilia del referendum sul divorzio, da presidente dell鈥橝zione Cattolica si confronta con coraggio con i vescovi italiani impegnandosi in una faticosa mediazione per salvaguardare la sopravvivenza e allo stesso tempo l鈥檌dentità dell鈥橝ssociazione鈥�.

Il manoscritto inedito

L鈥檌nteresse di Agnes, anche come studioso di Storia del cristianesimo, per lo sviluppo dell鈥檌dentità laicale nel dopo-Concilio, è dimostrato anche da un manoscritto inedito presentato dal volume di Ingrao, intitolato 'Le radici dell鈥檃zione del laicato italiano nell鈥檈ta虁 di Pio IX'. 鈥淪i tratta di un testo scritto a mano da Agnes, con la sua grafia minuta e precisa, composto da diversi capitoli e apparentemente già rivisto per la pubblicazione, che fa capire la genesi e l鈥檈voluzione del rapporto tra i laici e l鈥檃utorità del Papa鈥�, spiega Ingrao. 鈥淓sprime la preoccupazione per l鈥檃utonomia del laicato dopo il 20 settembre 1870 e la nascita di un movimento cattolico influenzato però dalle contingenze politiche del momento. Nell鈥檜ltima parte Agnes descrive la nascita, nel 1867, della Societa虁 della Gioventu虁 Cattolica, primo nucleo di quella che sara虁 l鈥橝zione Cattolica Italiana, e parla di un evento che inaugura l鈥檈cclesialita虁 laicale dell鈥檈ta虁 contemporanea鈥�.

Non era un "clericale camuffato"

A confermare questo tratto della personalità di Mario Agnes, cattolico al servizio della Santa Sede, ma consapevole della sua autonomia di laico, le parole del cardinale Leonardo Sandri, oggi prefetto della Congregazione delle Chiese orientali, che collaborò con lui dal 2000 al 2007, ricoprendo il ruolo di Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato. 鈥淎gnes non si e虁 mai trasformato in un clericale camuffato鈥�, afferma il porporato argentino in un鈥檌ntervista all鈥檃utore contenuta nel libro di Ingrao. 鈥淣on e虁 mai diventato una specie di prete, nonostante il ruolo che rivestiva. Si e虁 dimostrato sempre fedele alla sua vocazione laicale e battesimale鈥�.