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Adriana Masotti - Città del Vaticano

"Oggi si celebra in Italia la Giornata per l鈥橴niversità Cattolica del Sacro Cuore che da cento anni svolge un prezioso servizio per la formazione delle nuove generazioni". Lo ha voluto ricordare Papa Francesco dopo la recita del Regina Caeli, auspicando che l'Ateneo "possa continuare a svolgere la sua missione educativa per aiutare i giovani ad essere protagonisti di un futuro ricco di speranza. Benedico di cuore - ha concluso Francesco - il personale, i professori, gli studenti dell鈥橴niversità Cattolica".

Il cardinale Parolin celebra la Messa a Milano 

La celebrazione si svolge nell'aula magna dell'Università Cattolica a Milano, sede principale dell鈥橝teneo che oggi - afferma il cardinale Pietro Parolin citando il Messaggio delle Conferenza episcopale italiana per l'odierna giornata celebrativa - è chiamato 鈥渁d affrontare sfide non meno impegnative di quelle iniziali鈥�, sul versante accademico 鈥渃on le necessarie innovazioni per la didattica e la ricerca" ma anche per dare "pieno sviluppo a quella terza missione che fin dall鈥檌nizio ne costituisce l鈥檃nima鈥�. Nel fare dunque memoria con gratitudine al secolo passato, che ha visto uno sviluppo costante dell鈥檌stituzione cattolica, il segretario di Stato invita a guardare avanti ricordando il suo compito, quello di 鈥渁prire le menti鈥� dei giovani non solo alla conoscenza, ma alla sapienza di Dio rivelata da Gesù.

La paura dei discepoli di Gesù e le nostre paure

Il Vangelo della liturgia odierna dice che Gesù 鈥榓prì ai discepoli la mente per comprendere le Scritture鈥� quando loro erano 鈥榮convolti e pieni di paura鈥�: Gesù Risorto, commenta il porporato, pareva loro un fantasma e temevano che fosse tornato a 鈥渞egolare i conti con loro per averlo tradito e abbandonato鈥�.

Pare così emergerne, più in profondità, un鈥檃ltra paura, quella 鈥榬eligiosa鈥�. Perché l鈥橭nnipotente, si sa, incute timore e questo timore, cari fratelli e sorelle, ha contagiato anche noi. Affiora spesso da dentro un鈥檌mmagine di Dio che non suscita solo riverenza, ma paura. Che cosa mi farà Dio se mi comporto male? Che cosa mi chiederà se mi affido a Lui, mi manderà forse qualche prova? È impressa in noi, come un鈥檌mpronta oscura della nostra condizione decaduta, un鈥檌mmagine falsa o distorta di Dio, frutto delle nostre proiezioni e paure. Ristagna dentro al cuore il pensiero soffocante e oppressivo di un Dio padrone anziché Padre, che si atteggia nei nostri confronti come interlocutore permaloso, controllore puntiglioso, giudice severo.

Il cardinale Parolin alla Messa di stamattina all'Università Cattolica di Milano

Dio ci ama anche nelle nostre fragilità

Gesù attraverso gesti e parole dimostra ai suoi discepoli il vero volto di Dio. Si fa toccare, mangia con loro, li invita a guardare le ferite dei chiodi ai piedi e alle mani, annullando 鈥渓a distanza tra Dio e l鈥檜omo鈥�. Mostra, afferma il cardinale Parolin, 鈥渋 segni estremi della fragilità umana che ha assunto鈥�.

Le sue piaghe, canali aperti di misericordia, ci invitano così a rispecchiarci in Lui, a riporre in Lui le nostre fragilità e le nostre debolezze, perché Dio ci ama anche lì, nelle povertà di cui ci vergogniamo. Le piaghe del Risorto, segni incancellabili del suo amore per noi, ci rivelano che nessun chiodo del peccato, nessuna ferita della vita, nessun rimorso del passato rappresenta un ostacolo al suo agire misericordioso verso di noi.

Gesù ha preso su di sé il dolore del mondo

Ma i discepoli, dice il Vangelo, non solo hanno paura, sono anche turbati e pieni di dubbi. A sconvolgerli è la croce, la morte di Gesù, mentre 鈥減er loro il Messia doveva essere forte e vincente鈥�. 鈥楤isogna che si compiano tutte le cose scritte su di me鈥�, aveva detto Gesù, e il segretario di Stato sottolinea:

Bisogna: con questo verbo Gesù spiega che Dio non ha eluso il dramma della sofferenza, ma lo ha redento, prendendolo su di sé. E spiega a noi che il male si supera solo così: non con la fuga, non con la forza, ma con l鈥檃more. Questo ha fatto Dio e questa è la sua inaudita grandezza: saper volgere tutto al bene attraverso l鈥檃more. Tutto, anche la sofferenza e la morte. È questo, anche per noi, il senso della Pasqua: far passare in Dio-amore tutto ciò che ci attraversa la vita.

Non temete di fronte al compito educativo a voi richiesto

Il passo da compiere, osserva Parolin, è accogliere il Signore negli angoli più intimi della vita, dove vivono le nostre paure, dubbi, chiusure. E l鈥檌nvito di Gesù a non aver paura, il cardinale lo rivolge a quanti vivono, studiano e lavorano all鈥橴niversità Cattolica:

Non abbiate paura di fronte a un tempo che si presenta incerto e gravido di trasformazioni epocali. Non abbiate paura di fronte a quella che Papa Francesco, con termine severo, ma credo realista, ha definito 鈥渃atastrofe educativa鈥�, chiamandoci a impegnarci, famiglie, comunità, scuole, università, istituzioni, religioni, governanti, umanità intera a 鈥溾�� e ad aiutare i giovani ad essere protagonisti di un nuovo cammino.