蜜桃交友

Cecilia Seppia 鈥� Città del Vaticano

Tra i partecipanti ai webinar organizzati dal Dicastero per  il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, in occasione della Giornata mondiale dell鈥檃cqua, c鈥�è anche Attilio Galimberti, membro dell鈥橭rdine Francescano Secolare (OFS) e referente tecnico del progetto 鈥淲ell 4 Africa鈥� che, nato diversi anni fa, mira a raccogliere fondi per costruire pozzi nelle zone più povere di una terra, l鈥橝frica appunto, ricca di tante risorse ma spesso assetata di acqua. 鈥淚l nostro obiettivo - spiega Galimberti -  è garantire accesso all鈥檃cqua potabile e sicura e rispondere così all鈥檃ppello di Papa Francesco鈥�. Un esempio questo di come concretamente si può insieme, Chiesa e istituzioni, riuscire a sanare anche con piccole opere concrete, quel gigantesco debito sociale verso gli oltre 2,2 miliardi di persone, che ancora oggi sono private ingiustamente di un diritto fondamentale e universale. Il vero problema in Africa - prosegue Galimberti - non è solo la siccità ma anche la speculazione, la mercificazione di un bene primario che invece deve essere di tutti. 

R. - Well 4 Africa è un鈥檌niziativa a sfondo sociale, nata come proposta concreta al III Congresso Europeo dell'OFS e della Gioventù francescana dove il tema su cui eravamo chiamati a riflettere era un versetto del Vangelo di Giovanni che dice: 鈥淒a voi sgorgheranno fiumi di acqua鈥�. E allora l鈥橭rdine Francescano della Lituania, ha proposto al Congresso questa iniziativa: cioè fare una raccolta per  scavare pozzi d鈥檃cqua in quelle zone dell'Africa (Malawi, Ghana, Zimbabwe, Uganda, Camerun) dove ci fosse più necessità e dove ci fosse la presenza dei francescani secolari. La risposta è stata molto entusiastica al punto che il progetto è diventato un progetto permanente di tutto l鈥橭rdine Francescano Secolare. Attualmente i pozzi scavati sono nove e ne abbiamo due in fase di definizione di progetto e adesso abbiamo anche proposto ai frati di aderire così potremmo costruire più pozzi.

Cosa significa per le comunità locali avere un pozzo a disposizione? C鈥�è una testimonianza, un aneddoto che le viene in mente in questo senso?

R.- Sul nostro sito , abbiamo alcuni filmati che mostrano la gioia, soprattutto dei bambini, quando durante la trivellazione vedono sgorgare l鈥檃cqua.  E sono delle immagini che parlano da sole e che fanno capire quanto valore abbia questa piccola iniziativa, perché per noi si tratta di interventi piccolissimi in un equilibrio globale, ma per loro è la vita. Io ho sempre in mente  un'esperienza che ho vissuto in Africa, in Camerun, che è una zona abbastanza ricca d鈥檃cqua e lì dove eravamo noi c鈥檈ra già un ospedale ma in quei mesi era stato realizzato un reparto di cardiochirurgia infantile. E c鈥檈ra un bambino che era venuto per essere visitato e ricevere cure dall鈥檈stremo Nord del Paese, che è zona desertica, accompagnato dalla mamma. Ecco questa signora con una piccola caraffa d'acqua, diciamo da un litro, era in grado di lavarsi completamente, e salvarla ancora un po鈥� per utilizzarla magari per annaffiare qualche pianticella. Questa per noi sarebbe una cosa inconcepibile!  Questo mi ha dato l鈥檌dea di quale sia il valore dell鈥檃cqua per queste persone.

Più volte nel corso di questi webinar organizzati dal Dicastero per celebrare la giornata mondiale, si sottolinea quanto sia importante la cooperazione o meglio direi l'alleanza tra la Chiesa e le istituzioni, i governi, per assicurare il raggiungimento di questo obiettivo che rientra tra quelli di Sviluppo Sostenibile fissati per il 2030 dalle Nazioni Unite.  E鈥� così secondo lei?

R. - Assolutamente sì, dobbiamo lavorare insieme. Tra l鈥檃ltro in quegli obiettivi ce ne sono addirittura 6 su 17 che parlano dell鈥檃cqua. Un cambio di paradigma essenziale secondo me, e la Chiesa lo sta spingendo da tempo , è quello di far capire che l鈥檃cqua non è un diritto, ma l鈥檃cqua è un bene inalienabile. Basta pensare che noi siamo fatti per l鈥�80 per cento di acqua e senza l鈥檃cqua la persona umana non vive. Quindi dire 'diritto' è sbagliato: il diritto e l鈥檃ccesso all鈥檃cqua sono come il diritto alla vita. Uno non può escludere l鈥檃ltro. E questo è un concetto da far entrare nella mentalità di quelle nazioni che sono invece ricchissime d鈥檃cqua ma la considerano come un bene di loro proprietà e al massimo lo mercificano, vendendolo. Invece non bisogna fare nessuna speculazione sull鈥檃cqua.

Well 4 Africa nasce proprio dal desiderio di rispondere all'appello di Papa Francesco, contenuto nella Laudato Si鈥� ma anche in altri messaggi in altre occasioni, Angelus, udienze... Quanto è importante per voi la voce di Francesco?

R.- E鈥� fondamentale! Leggere il pensiero di Papa Francesco è come leggere il pensiero di San Francesco declinato ai nostri giorni, quindi è uno stimolo importante soprattutto perché noi laici ci siamo un po鈥� addormentati e invece non dobbiamo dimenticare di operare questa conversione, questa attuazione di quegli insegnamenti, giorno per giorno. Io ho partecipato a Cop21 a Parigi, con una delegazione francescana e mi aveva colpito tantissimo quando, durante una celebrazione interreligiosa, che abbiamo fatto nella cattedrale luterana di Parigi, un ragazzo musulmano è intervenuto leggendo un passaggio dell鈥橢nciclica Laudato Si鈥� e poi ha detto: 鈥渄a qui dobbiamo ripartire per lavorare insieme鈥�. Quindi il Santo Padre incarna veramente il messaggio di San Francesco che lui ha vissuto nell鈥檌ncontro col Sultano, di cui l鈥檃nno scorso, tra l鈥檃ltro, si è celebrato l鈥�800esimo anniversario, e il cui valore di pace, di dialogo, che allora non era stato compreso, oggi siamo chiamati a riscoprire.

Africa è povertà ma Africa è anche  guerre e conflitti e sappiamo invece che l'acqua ha un valore di pace altissimo...

R. - Esattamente, l鈥檃cqua è simbolo di pace. Ricordo che qualche tempo fa si diceva: 鈥渁desso le guerre nascono dal petrolio, tra qualche anno nasceranno dall鈥檃cqua鈥� e purtroppo ci stiamo avvicinando a questo e questa triste profezia si sta avverando proprio per quel criterio per cui, chi dispone di sorgenti d鈥檃cqua, le considera come cosa sua e dice agli altri: 鈥渟e ne vuoi un po鈥� devi pagare鈥�. E鈥� considerata una merce e invece non può essere così.

Questi pozzi vengono realizzati lì dove ci sono comunità cattoliche, le missioni francescane, ma poi ne può usufruire tutta la zona, il villaggio鈥�

R.- Questo è uno dei punti qualificanti del progetto. Si chiede proprio che venga garantito l鈥檃ccesso all鈥檃cqua a chiunque e molto spesso ci domandano: 鈥渕a l鈥檃cqua come verrà ceduta, in forma gratuita o a pagamento?鈥� Ecco, l鈥檃cqua è gratuita, noi tendiamo a garantire innanzitutto che il pozzo venga costruito sul terreno che è di proprietà di quella parrocchia o chiesa o missione, in modo tale che una volta funzionante, nessuno possa impossessarsene. Ovviamente ci sono delle spese di gestione, di manutenzione, ma chi non può sostenerle deve avere accesso libero all鈥檃cqua, senza distinzione di ceto o di religione, ovviamente. Il progetto oggi continua ad espandersi, stiamo lavorando su uno che ci sta molto a cuore perché si trova in un lebbrosario dello Zimbabwe, dove ha operato per anni un secolare francescano inglese, John Randal Bradburne, di cui si sta avviando la causa di beatificazione. Questo missionario è stato infatti ucciso subito dopo l鈥檌ndipendenza dello Zimbabwe perché difendeva il lebbrosario e i lebbrosi, dalla speculazione. Prima di lui i lebbrosi ricevevano pochissimi aiuti perché molti di quei soldi si fermavano nelle tasche di altri, il solito problema della corruzione... Lui si è opposto a questo ed è stato prima denunciato come spia e poi ucciso, per noi è una figura molto importante.