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Hebdomada Papae: il Gr in latino del 9 gennaio

Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, anche in onda ogni domenica alle 17.30. Il sommario di questa edizione: il pensiero del Papa alla Messa del primo gennaio: sarà un buon anno se ci prenderemo cura gli uni degli altri. Francesco non ha presieduto le cerimonie di fine e inizio anno a causa di una sciatalgia. Alla Messa dell’Epifania, il Pontefice ricorda che adorare Dio è scoprirlo nascosto nelle situazioni semplici

HEBDOMADA PAPAE

Notitiae Vaticanae Latine redditae

9 gennaio 2021

TITOLI

Meditátio Pontíficis in Missa die primo Ianuárii celebráta: bonus erit annus, si alii álios curábunt. Caeremóniis abeúntis incipientísque anni propter ischiáticum morbum non praéfuit Francíscus.

In Missa in Epiphánia Dómini, Póntifex ásserit Deum adoráre velle eúndem in simplícibus adiúnctis laténtem detégere.

Felícem diem ex corde exóptat Alexánder De Carolis ómnibus haec verba, lingua Latína proláta, audiéntibus.

Ascolta il radiogiornale in lingua latina

SERVIZI

Ischiáticus gravis morbus impedívit quóminus Póntifex Vésperas cum prece Te Deum et Missam in octáva Nativitátis Dómini seu sollemnitáte Sanctae Dei Genetrícis Maríae celebráret, etsi Salutatiónem Angélicam iníto anno recitáre váluit. Horum evéntuum narratiónem refert Rosárius Tronnolone:

Finis anni et inítium praeter exspectatiónem fuérunt Summo Pontífici, qui, dolénte crure, ad Sancti Petri altáre accédere non pótuit ad celebrándos ritus in octáva Nativitátis Dómini. Vésperis praesédit enim Cardinális Ioánnes Baptísta Re, qui Pontíficis recitávit homíliam eiusdémque ómina, ut universális pestiléntia misericórdiam et erga patiéntes súscitet curam. Quae éadem «cura» – praecípuum scílicet arguméntum núntii pro Die Mundiáli Pacis kaléndis Ianuáriis celebráto – confirmáta est in homília Missae in sollemnitáte Sanctae Dei Genetrícis Maríae a Cardinále Petro Parolin Secretário Status celebrátae. «Hoc anno – dixit Francíscus – dum renovatiónem novásque exspectámus curatiónes, nolímus vero neglégere curam. Nam, praeter córporis vaccínum, cordis vaccíno opus est: haec est cura». In consequénti Salutatióne Angélica ipse Póntifex mariálem precatiónem egit, exóptans ut annus bis millésimus vicésimus primus «pacis sit tempus».

«Óculos tóllere», «iter suscípere» et «vidére»: haec sunt verba praecípua in Missa in Epiphánia Dómini a Pontífice propósita, qui enuntiávit quómodo Magi in húmili púero Deum agnóscere potuíssent, obtestántes quod ad Dóminum adorándum «opórtet ‘vidére’ ultra visibílium spéciem». De his lóquitur Catharína Agorelius:

«Ab omni iactatióne abhórret Deus», quem conveníre póssumus «saepenúmero in simplícibus adiúnctis, in humílibus reiectísque homínibus laténtem». In homília Missae die sexto mensis Ianuárii celebrátae Francíscus in «invisíbiles» mundi ánimum potíssimum convértit. De Epiphániae sensu cógitans, Póntifex fidéles cohortátus est, ut Magórum «scholam» adírent. Quemádmodum illi – dixit – et nos opórtet «iter suscipiámus». «Ne sinámus – asséruit – ut lassitúdo, lapsus, infelíces éxitus ánimum nostrum frangant». Iesum contuéntes – áddidit – vim hauriémus ad iter renováta laetítia prosequéndum, memória tamen habéntes «vitam facultátum non esse demonstratiónem, sed iter ad Eum qui nos amat».

NEWS

Ex complúribus adhortatiónibus ad pacem, quae a Papa Francísco enuntiátae sunt in Salutatiónibus Angélicis inter finem anni bismillésimi vicésimi et inítium anni bismillésimi vicésimi primi, illam émicat, quam ad  Rempúblicam Áfricae Mediánae pértinet, violéntia ac tumúltis post pública comítia vexátam. Francíscus «ad fratérnum honestúmque diálogum, ad ódium repelléndum» et «ad quamvis violéntiae spéciem vitándam» est cohortátus.

Primum novi anni propósitum, precatiónis Apostolátui committéndum, fraternitátis bono a Summo Pontífice Francísco est dicátum, quod – sicut Ipse confirmávit – éfficit ut «álium nos videámus uti fratrem, sorórem, quibúscum vitam communicámus vel mútuo sustinémus, ad amándum, ad cognoscéndum».

Haec háctenus, próxima hebdómada vos conveniémus.

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

9 gennaio 2021

(TITOLI)

Il pensiero del Papa alla Messa del primo gennaio: sarà un buon anno se ci prenderemo cura gli uni degli altri. Francesco non ha presieduto le cerimonie di fine e inizio anno a causa di una sciatalgia.

Alla Messa dell’Epifania, il Pontefice ricorda che adorare Dio è scoprirlo nascosto nelle situazioni semplici

Un cordiale buongiorno a tutti voi da Alessandro De Carolis e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

 

Una dolorosa sciatalgia ha impedito al Papa di celebrare la Messa del primo gennaio, solennità della Madre di Dio, e i Vespri della sera prima con la preghiera del Te Deum, anche se ha potuto recitare l’Angelus di inizio anno. La cronaca di questi avvenimenti nel servizio a Rosario Tronnolone.

È stata una fine d’anno e un avvio del nuovo inconsueto per il Pontefice, costretto dal dolore a una gamba a non essere sull’altare in San Pietro per i riti del 31 dicembre e del primo gennaio. A presiedere i Vespri  e il Te Deum è stato il cardinale decano Giovanni Battista Re, che ha letto l’omelia del Papa e il suo auspicio affinché la pandemia susciti compassione e cura verso chi soffre. Il medesimo concetto della “cura” – al centro del messaggio per la Giornata mondiale della pace del primo gennaio – è tornato nell’omelia della Messa nella festa della Madre di Dio, in questo caso celebrata dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. “Quest’anno – ha detto Francesco – mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure, non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura”. Al successivo Angelus il Papa in persona ha condotto la preghiera mariana, augurando nuovamente che il 2021 sia “un tempo di pace”.

“Alzare gli occhi”, “mettersi in viaggio” e “vedere”: sono le parole cardine pronunciate alla Messa dell'Epifania dal Papa, il quale ha ricordato come i Magi seppero riconoscere Dio in un bambino umile, testimoniando che per adorare il Signore “bisogna 'vedere' oltre il velo del visibile”. Ce ne parla Katarina Agorelius.

“Dio rifugge da ogni ostentazione” e incontrarlo “spesso nascosto in situazioni semplici, in persone umili e marginali”. L’attenzione di Francesco verso gli “invisibili” del mondo è risuonata con intensità nell’omelia della Messa del 6 gennaio. Riflettendo sul significato dell’Epifania, il Papa ha invitato i credenti a mettersi alla “scuola” dei Magi. Come loro, ha detto, è necessario “mettersi in viaggio”. “Non permettiamo – ha affermato – che le stanchezze, le cadute e i fallimenti ci gettino nello scoraggiamento”. Guardando al Gesù, ha soggiunto, , troveremo la forza per proseguire con gioia rinnovata, ricordando però che “la vita non è una dimostrazione di abilità, ma un viaggio verso Colui che ci ama”.

(NEWS)

Tra i numerosi appelli alla pace che hanno caratterizzato gli Angelus di Papa Francesco tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 spicca quello per la Repubblica Centrafricana, colpita da violente tensioni post-elettorali. Francesco ha esortato a un “dialogo fraterno e rispettoso, a respingere l’odio” e a “evitare ogni forma di violenza”.

La prima intenzione per il nuovo anno, affidata all’Apostolato della preghiera, è stata dedicata da Papa Francesco al valore della fratellanza che, ha ribadito, ci porta “a vedere nell'altro un fratello, una sorella, con cui condividere la vita o sostenersi a vicenda, per amare, per conoscere”.

È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.

 

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09 gennaio 2021, 12:40