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L'arte che consola

Musei Vaticani. Venite, adoriamo #5

“Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia”. Queste parole di Papa Francesco ricordano come la nascita di Gesù abbia ispirato generazioni di artisti che nel corso dei secoli hanno evangelizzato attraverso la bellezza. Ogni settimana i Musei Vaticani e Pope propongono un capolavoro delle collezioni pontificie accompagnato dalle parole dei Papi

Bartolomeo di Tommaso detto Bartolomeo da Foligno (1400 c  ante 1454); Trittico Incoronazione della Vergine, Natività e Adorazione dei Magi (conosciuto come 'Trittico Rospigliosi'); tempera su tavola; 1445 ca.; Pinacoteca Vaticana © Musei Vaticani

L’iconografia di questa scena, parte di un più grande trittico, non è propriamente quella della Natività. L’episodio principale è infatti quella del Bagno di Gesù neonato, non descritto nel Nuovo Testamento ma largamente diffuso dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, sulla base dei Vangeli apocrifi: appaiono in primo piano, infatti, due donne, intente a lavare il Bambino in un bacile, mentre Maria Vergine è distesa sulla paglia, coperta da un telo, e San Giuseppe è seduto in disparte, in atto di meditazione.

© Musei Vaticani
© Musei Vaticani

“Sappiate quest’oggi
curvarvi amorosi sui vostri bimbi;
sappiate quest’oggi associare,
con qualche più generosa carità,
i poveri, i sofferenti, i derelitti,
i piccoli, in una parola;
e avrete un Natale sincero,
un Natale rigeneratore,
un Natale felice.”

(Paolo VI – Omelia Natale 1964)


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a cura di Paolo Ondarza

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25 dicembre 2020, 08:00