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Musei Vaticani. Venite, adoriamo #2

"Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia”. Queste parole di Papa Francesco ricordano come la nascita di Gesù abbia ispirato generazioni di artisti che nel corso dei secoli hanno evangelizzato attraverso la bellezza. Ogni settimana i Musei Vaticani e Pope propongono un capolavoro delle collezioni pontificie accompagnato dalle parole dei Papi

Giovanni di Paolo (1395/1400 ca.- 1482); Scomparto di  predella: La Natività e l’annuncio ai pastori; tempera  su tavola; 1435 ca.; Pinacoteca Vaticana. © Musei Vaticani

Splendido notturno con la Natività e l’Annuncio ai pastori, dove San Giuseppe è raffigurato vecchio, di spalle, addormentato vicino ad un albero secco, che allude alla sua esclusione dalla nascita del Figlio di Dio. Le due donne accanto a Maria, le levatrici di cui narrano i Vangeli apocrifi, rappresentano l’umanità che crede (la donna che guarda verso la Vergine) e quella dubbiosa (Salomè che volge le spalle). Sullo sfondo un angelo illumina il cielo apparendo ai pastori, ma la luce soprannaturale che irradia dal Bambino, posto umilmente per terra, è molto più forte.

© Musei Vaticani
© Musei Vaticani

“Nella stalla di Betlemme cielo e terra si toccano.
Il cielo è venuto sulla terra.
Per questo, da lì emana una luce per tutti i tempi;
per questo lì s’accende la gioia; per questo lì nasce il canto.
Con l’umiltà dei pastori mettiamoci in cammino,
in questa Notte santa, verso il Bimbo nella stalla!
Tocchiamo l’umiltà di Dio, il cuore di Dio!
Allora la sua gioia toccherà noi
e renderà più luminoso il mondo.”

(Benedetto XVI – Santa Messa di Mezzanotte, Natale 2007)


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a cura di Paolo Ondarza

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06 dicembre 2020, 08:00