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L'Osservatore della Domenica, la prima pagina dedicata allo sbarco sulla Luna L'Osservatore della Domenica, la prima pagina dedicata allo sbarco sulla Luna  

L'Osservatore della Domenica, un patrimonio gratis online

Sessantamila pagine che passano dall'archivio cartaceo a quello digitale: un lavoro di digitalizzazione ad alta tecnologia che permetterà di visionare su schermo l'intera produzione del settimanale, gli articoli e le immagini pubblicate dal 1934 al 2007

Oltre tremilaseicento fascicoli, rilegati in settantacinque volumi, per un totale di più di sessantamila pagine. Sono questi i “numeri” , fino ad oggi conservato e custodito negli uffici de «L’Osservatore Romano» assieme alle collezioni dell’edizione quotidiana, dei settimanali (francese, inglese, portoghese, spagnolo, tedesco e “dei parroci”), del mensile in lingua polacca, della rivista «Donne Chiesa Mondo» e alle riproduzioni microfilmate delle annate 1849—1850 dell’«Osservatore» diretto dall’Abate Battelli e dell’annata 1849 de «Il Costituzionale Romano», due giornali considerati i progenitori dell’attuale quotidiano vaticano.

            Questa porzione di una così vasto patrimonio documentale passa ora dagli scaffali dell’archivio a quelli virtuali del web, divenendo un bene a disposizione di tutti, consultabile liberamente e gratuitamente, senza vincoli di orari e di autorizzazioni, ma semplicemente “navigando” all’interno del sito www.osservatoreromano.va.

            Si tratta del compimento di un lungo, paziente e accurato percorso di lavoro al quale hanno partecipato con passione e grande professionalità il personale interno dell’archivio del giornale (Fabrizio Peloni, prima, e Valeria Pendenza, poi) e professionisti esterni, specializzati nei campi dell’acquisizione digitale di fondi storici e archivistici, della loro indicizzazione e fruizione in rete.

            Proposto già agli inizi del 2000 dai figli di Enrico Zuppi, che ne hanno poi sostenuto per intero i costi di realizzazione, il lavoro ha preso avvio con la verifica dello stato di conservazione degli originali cartacei e il recupero dei non pochi fogli mancanti o danneggiati. È iniziata poi l’opera di acquisizione digitale dei contenuti da parte della Bucap spa, un’azienda leader nella dematerializzazione di archivi e pubblicazioni di pregio che ha messo in campo le sue risorse migliori, a livello di strumentazioni tecnologiche e di personale con alle spalle decenni di esperienza.

            Considerato il valore della collezione sono state adottate tutte le cautele e le delicatezze necessarie per preservare le pagine originali senza rimuoverle dai volumi che in alcuni casi presentavano legature particolarmente fragili. A questo scopo sono stati utilizzati scanner “a planetario”, speciali apparecchiature progettate e costruite per il trattamento in sicurezza di beni librari ed archivistici, dotati dei necessari accorgimenti per evitare ogni tipo di stress fisico al materiale originale: ripresa dall’alto; piani basculanti che compensano lo spessore del volume mantenendo sempre planari le due pagine “aperte” ed evitando la curvatura al centro; piani “a V”,  necessari per la ripresa di materiale che non può essere aperto a 180 gradi; cristallo “pressa originali”, per “spianare” le pagine e ridurre le pieghe ; illuminazione con luci fredde senza emissione di raggi infrarossi e ultravioletti.

            Per raggiungere il livello qualitativo atteso, dagli originali cartacei sono state generate immagini “master” in alta risoluzione, dalle quali, mediante successivi processi informatici, sono state prodotte immagini con caratteristiche di formato, risoluzione e dimensione adeguate alla pubblicazione sul web e alla consultazione su rete locale.

            Ogni pagina e ogni fascicolo sono stati quindi indicizzati, ricostruendo i legami tra i singoli fogli e le uscite, le annate e le testate. Tutte le immagini sono state poi sottoposte ad un processo automatizzato di interpretazione “ocr” che ha restituito in formato testuale e con un accettabile livello di attendibilità il contenuto di tutti gli articoli.

            Grazie all’infrastruttura messa a disposizione dal Dicastero per la comunicazione, la direzione tecnologica ha elaborato un progetto per importare la corposa mole di dati tramite la piattaforma di gestione contenuti. In collaborazione con Tau srl si è successivamente inserita l’attività di sviluppo di un complesso motore di ricerca le cui funzionalità sono in buona parte già fruibili nella prima versione dell’archivio online de «L’Osservatore della Domenica» che viene rilasciata proprio domani. Il  “motore” fornisce funzionalità in linea con le moderne modalità di estrazione delle informazioni: ricerca per “frase esatta”, che selezione i documenti che contengono esattamente la frase ricercata (è la modalità più precisa, ma anche la più restrittiva); per “tutte le parole” (modalità più permissiva) o “almeno una parola”, che evidenzia tutti i documenti che contengono almeno una delle parole ricercate.

            I risultati delle ricerche vengono restituiti sotto forma di un elenco di elementi, ciascuno dei quali è corredato dalle indicazioni del titolo, del numero di edizione e della data di pubblicazione; da un link, che apre una nuova finestra del browser dove si può “sfogliare” l’intero numero della rivista in formato pdf; e da un’anteprima del testo nella quale sono evidenziate le parole inserite nel campo di ricerca. L’elenco può essere ordinato dall’utente in base alla rilevanza (grado di aderenza dei contenuti) oppure alla data di pubblicazione (prima i più recenti o i più remoti).

            L’interfaccia web di navigazione, corredata da un’utile “barra del tempo” attraverso la quale si possono selezionare le diverse annate, è stata progettata e realizzata dalla direzione tecnologica del Dicastero per la comunicazione che ha anche curato tutte le attività necessarie per la pubblicazione in rete.

Una tacita promessa

Per ricordare papà e proseguendo l’impegno di mamma abbiamo avviato negli anni scorsi il progetto della digitalizzazione de «L’Osservatore della Domenica», il rotocalco curato da papà per 32 anni, dal 1947 al 1979. Sono gli anni in cui è nata la sua famiglia e siamo cresciuti noi, i suoi figli.

            Il progetto ha riguardato anche il periodo in cui la responsabilità de «L’Osservatore della Domenica» è stata affidata a persone care a papà e tuttora a noi vicine per il contatto affettuosamente mantenuto con i figli o i parenti di molti di loro: Renzo Enrico De Sanctis, Guido Gonella, Enrico Lucatello, Ugo Piazza, Raffaele Alessandrini, Raffaele Capomasi.

            Le operazioni di digitalizzazione sono state effettuate dalla Bucap all’esterno del Vaticano con tutte le accortezze possibili per il trasporto e la riproduzione. Successivamente abbiamo affidato alla Tau, una società esperta del settore, lo sviluppo di uno specifico motore di ricerca. Le due fasi hanno richiesto anni di lavoro e il coinvolgimento di numerosi tecnici con il determinante contributo della Direzione tecnologica del Dicastero per la comunicazione.

            Lo scopo era di rendere disponibili, tramite web, i contenuti del settimanale e ricordare così l’impegno vocazionale di chi ha operato nella comunicazione della Santa Sede in un significativo arco storico.

            La pubblicazione on line dell’archivio del settimanale è per noi il mantenimento di una tacita promessa. Papà ci avrebbe sconsigliato di farlo e avrebbe sorriso per il nostro impegno sul suo lavoro da lui interpretato come una missione vividissima e appassionata che però si concludeva con la pubblicazione settimanale. Avviate le rotative, papà era pronto ad affrontare con la stessa passione e con lo stesso inestinguibile fervore vulcanico l’uscita del nuovo numero senza guardare indietro.

            Un grande ringraziamento a tutti gli amici dell’Osservatore, la seconda amatissima famiglia di papà: questo risultato non sarebbe stato altrimenti possibile.

I figli di Enrico Zuppi

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03 novembre 2020, 15:20