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Laudato si’: un Giardino dell’ecologia integrale nel cuore del Delta del Po

Il 4 ottobre l'inaugurazione del centro del Parco Regionale Veneto del Delta del Po, un "Giardino Laudato si'” ispirato ai concetto di ecologia integrale dell’enciclica e all’interno dell’Anno speciale voluto dal Papa. Il responsabile dell’Anno Laudato si', don Josh Kureethadam: da una zona in passato degradata, un nuovo modello di sviluppo

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Un giardino che non è fatto solo di piante, ma da una felice interconnessione tra “risorse del territorio, vita dell'uomo, attività produttive, educative, sociali, economiche, civiche, cura della natura e del creato, nel rispetto degli eco-sistemi e delle biodiversità”. E’ il progetto del “Giardino Laudato si’” che viene presentato nel pomeriggio del 4 ottobre, e realizzato al centro del Parco Regionale Veneto del Delta del Po, nel Giardino botanico di Porto Caleri, a Rosolina, in provincia di Rovigo.

Sette comuni del Delta, ispirati da un parroco

Ispirato al concetto di ecologia integrale dell’enciclica di Papa Francesco, e inserito nel percorso di celebrazioni dell’Anno Speciale Laudato si’, indetto dal Papa stesso, il progetto è promosso da sette Comuni del territorio (oltre a Rosolina, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po), dalla Regione Veneto e da Veneto Agricoltura, nonché dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. L’idea è dei sette comuni, stimolati da don Lino Mazzocco, parroco di Rosolina, a Sant’Antonio da Padova, che, uscita nel 2015 la Laudato si', ha incoraggiato i sindaci della zona a fare qualcosa di utile per la cura della loro Casa comune, il Delta del Po. Come prima pietra di un nuovo modello di sviluppo, le sette amministrazioni hanno creato una partnership per la valorizzazione e la cura degli ecosistemi e delle biodiversità presenti nell’area del Delta del Po, integrandole alle attività umane e con un nuovo linguaggio espressivo ispirato all’interconnessione.

Ultimi ritocchi alla cappella Laudato Sì prima dell'inaugurazione
Ultimi ritocchi alla cappella Laudato Sì prima dell'inaugurazione

L'evento dalle 15, con l'inaugurazione della Cappella

L’evento della presentazione, che si aprirà alle 15 e durerà circa 4 ore, vedrà alternarsi testimonianze, musica, arte e natura, con il coinvolgimento e la partecipazione di imprese, artigiani, scuole, parrocchie, associazioni della società civile, esponenti del mondo politico-economico del territorio. Momento culmine sarà l’inaugurazione, da parte del cardinale Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, della “Cappella Laudato si'”, la seconda realizzata in questo Anno dopo quella nell’Orto botanico di Roma, inaugurata a fine maggio.

Il "Concerto per l'Ecologia integrale"

Ad animare l’evento, dal vivo, su una piattaforma galleggiante sull’acqua, il “Concerto per l’Ecologia integrale”, con il tenore Francesco Grollo, accompagnato dall’Orchestra Ritmico-Sinfonica Italiana diretta dal maestro Diego Basso, nonché dai cori Art Voice Academy e Opera House. Il concerto prevede brani della tradizione cristiana, ma non solo (“Tu ci sei”; “Nessun dorma”; “Canto della terra”, eseguito in via eccezionale al pianoforte dal maestro Francesco Sartori, che ne è anche il compositore; “Panis Angelicus”, più alcuni fuoriprogramma), volti a simboleggiare il legame armonioso tra vita, relazioni umane, economia, valori dell’incontro e dell’accoglienza, tutela degli eco-sistemi e delle biodiversità.

Il progetto della Cappella dell'architetto Cucinella
Il progetto della Cappella dell'architetto Cucinella

Le voci, da suor Smerilli al premio Nobel Beatrice Finh

Prima dell’inaugurazione della “Cappella Laudato si’”, interverranno suor Alessandra Smerilli, coordinatrice della taskforce Economia della Commissione Vaticana per il COVID-19, istituita da Papa Francesco, il premio Nobel per la pace 2017 Beatrice Finh, direttore esecutivo dell’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, l’artista cinese Si Qiuli, che sarà presente in collegamento video, don Joshtrom Isaac Kureethadam, responsabile dell’Anno Speciale Laudato Si’ e coordinatore della taskforce Ecologia della Commissione Vaticana COVID-19, Chiara Porro, ambasciatore d’Australia presso la Santa Sede, Mario Cucinella, autore della “Cappella Laudato si’”.

Don Kureethadam: diventiamo co-giardinieri insieme a Dio

Ecco come don Josh Kureethadam, presenta il progetto e l’evento di domani, in questa intervista a Pope:

Ascolta l'intervista a don Josh Kureethadam

R. - Il progetto del “Giardino Laudato si’” risponde all'invito di Papa Francesco a prenderci cura della nostra Casa comune, e ci fa ricordare come il Giardino dell’Eden, la terra è un giardino che è stato creato da Dio, ma affidato a noi e agli esseri umani. E’ un luogo sacro, e per questo al centro di questo giardino mettiamo la Cappella vivente, e siamo invitati a diventare co-giardinieri con Dio. Sarà un'occasione, come spesso ripete Papa Francesco ultimamente, per contemplare la bellezza del Creato e riconoscere la presenza di Dio.

In che modo il “Giardino Laudato Si’” diventerà il simbolo di un nuovo modello di sviluppo nel Delta del Po?

R. – Questo Giardino sorge in una zona è che è stata degradata per un cattivo modello di sviluppo che ha inquinato tutta quella zona. Proponiamo un nuovo modello di sviluppo che rispetta la Terra e che assicura lo sviluppo. E’ questo il concetto di sviluppo integrale, in armonia con la Terra, che promuove la comunità e che risponde al progetto di Dio per l’umanità.

La cappella "Laudato si'" nel Delta del Po al tramonto
La cappella "Laudato si'" nel Delta del Po al tramonto

In che modo concretamente saranno coinvolte le attività produttive e sociali del territorio, penso ai pescatori o alle imprese agricole?

R. – Saranno coinvolti i pescatori ma anche i contadini, sarà una cosa molto concreta con diversi progetti per la valorizzazione degli ecosistemi e delle biodiversità del Delta del Po. Quando parliamo di giardino pensiamo solo a piantare alberi, ma qui ci sarà anche attenzione alla dimensione sociale, perché questa è stata una zona degradata. C'è una guarigione, un recupero di questo terreno, tramite queste imprese dell'agricoltura e della pesca e di tanti altri.

Come stanno andando le iniziative già avviate per l'Anno speciale Laudato Si’? E cosa avete in programma a breve?

R. – Sta andando molto bene. L'invito di Papa Francesco sta ricevendo risposte da tutto il mondo. Abbiamo cominciato con una decina di attività, a livello globale e oggi ne abbiamo un centinaio, mentre sono migliaia a livello locale. La cosa che ci piace di più è il movimento di iniziative dal basso. Anche questo “Giardino Laudato Si’” è una proposta venuta dal basso: sette sindaci sono venuti da noi in Vaticano a parlarci di questo progetto, perché si sono sentiti ispirati dall’Encliclica Laudato Si’, ma anche  dall'Anno Laudato Si’. E questo ci riempie di gioia. Il tempo del Creato che concludiamo il 4 ottobre, iniziato il primo settembre, ha avuto migliaia di eventi e di iniziative. A livello mondiale il prossimo evento importante dell'Anno Laudato Si’ sarà il 15 ottobre, l'incontro dell' “Alleanza educativa”, promosso dalla Congregazione per l’ Educazione Cattolica. A novembre avremo “The Economy of Francesco”, con migliaia di giovani economisti ed imprenditori. E poi stiamo già progettando di vivere l'Avvento sotto il segno dell'Anno Laudato Si’.

La cappella vista dall'alto, inserita nel Giardino botanico di Porto Caleri
La cappella vista dall'alto, inserita nel Giardino botanico di Porto Caleri

Di cosa si sta occupando ora la task-force ecologia della Commissione Vaticana per il Covid-19 che lei coordina?

R. – La cosa bella di questo gruppo di lavoro è la sua dimensione internazionale: abbiamo 25 partner da tutti i continenti. A guidare il nostro lavoro è la visione dell’ecologia integrale, come di tutta la Commissione per il Covid-19. Come sappiamo la crisi attuale è causata dal degrado della natura, dalla perdita della biodiversità, dalla deforestazione. Allora abbiamo voluto far vedere questo collegamento non soltanto a livello ambientale, ma anche a livello sociale. All’inizio dei lavori siamo stati molto attenti a far vedere come in ogni crisi a pagare il prezzo più alto siano i poveri. Poi il fatto che siamo tutti collegati: con la natura, tra di noi e come comunità, come Nazioni. Abbiamo lavorato molto nei primi mesi e tutto è in qualche modo confluito nelle catechesi di Papa Francesco, perché come gruppo di lavoro un nostro obiettivo era influire sulla narrazione del Covid-19. Qualcuno lo vedeva solo come un problema sanitario, o un problema solo economico, di come recuperare la crescita economica… Invece noi abbiamo avuto una prospettiva diversa fin dall'inizio. Adesso dopo la catechesi, siamo nella terza tappa di questo lavoro. Abbiamo identificato quattro o cinque proposte: una sulla sicurezza alimentare, una sulla biodiversità. Poi insisteremo molto sull'acqua, perché il dicastero già il 22 marzo di quest'anno ha pubblicato un bellissimo documento sull'acqua, e noi vogliamo proporre il concetto del Wash, come acronimo di acqua, sanificazione e igiene, che è molto molto attuale nel contesto del Covid e perché tante comunità nei Paesi poveri non hanno accesso all'acqua, alla sanificazione e all’igiene.

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Un giardino immerso nella biodiversità
03 ottobre 2020, 17:53