I 75 anni dell'Onu, Parolin: lavorare insieme per superare le sofferenze del mondo
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
75 anni di lavoro e di impegno a favore del diritto, della protezione e dello sviluppo del mondo, con fallimenti e battute dâarresto, ma tuttora con la necessità di continuare a rispondere alle speranze dei popoli. È così che il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, interviene a nome della Santa Sede con un videomessaggio alla commemorazione del settantacinquesimo anniversario dellâOrganizzazione delle Nazioni Unite a News York, che oggi avvia la sua Assemblea generale in modalità virtuale a causa della pandemia.
Nel suo sguardo storico, il cardinale ricorda le speranze di pace e armonia tra Stati, con cui i popoli del mondo hanno guardato in questi decenni alle Nazioni Unite, auspicando al sempre maggiore rispetto per la dignità umana, alla vicinanza e alla cura di povertà e sofferenze e al progresso della giustizia, tutti valori fondanti a cui le Nazioni Unite, nel tempo, hanno cercato di dare concretezza.
LâOnu: la casa delle Nazioni fraterne e solidali
Anche il contributo della Santa Sede in questo lungo periodo â sottolinea il Segretario di Stato â non è mai mancato in termini di sostegno e partecipazione, sin da quando nel 1964, è stata riconosciuta Stato Osservatore. I Papi â ricorda il cardinale citando Paolo VI, Giovanni Paolo II e Papa Francesco â hanno sempre esortato questa ânobile istituzioneâ ad essere un âcentro moraleâ dove ogni Paese potesse âsentirsi a casaâ, dove si riunisse la â famiglia delle nazioniâ e dove la âcomunità internazionale, in uno spirito di fraternità e di solidarietà, avanzasse con soluzioni multilaterali alle sfide globaliâ. Perché, come ha reso chiaro la pandemia di Covid â 19, non âpossiamo continuare a pensare solo a noi stessiâ, dobbiamo lavorare insieme per superare le più gravi sofferenze del mondo, âconsapevoli che il peso portato da alcuni riguarda necessariamente lâintera famiglia delle nazioniâ.
Una storia allâinsegna di diritto, giustizia e dialogo
A segnare questi primi 75 anni delle Nazioni Unite, nelle parole del cardinale Segretario di Stato, è stato lâimpegno per la protezione e la promozione del diritto e della giustizia nel mondo contro âguerra e violenzeâ, per portare cibo a chi non ne ha, per âproteggere la nostra casa comuneâ e per far âprogredire un mondo di sviluppo umano integraleâ. Parolin non manca di citare quindi il lavoro dellâOnu in difesa del diritto essenziale alla libertà religiosa e lâimpegno perché diplomazia e dialogo possano risolvere guerre e conflitti e riparare ciò che la violenza distrugge.
Perseguire il bene comune, il fallimento è nellâinteresse particolare
Nella storia dellâIstituzione internazionale non sono mancate battute dâarresto e fallimenti. Le Nazioni Unite non sono perfette â rileva il segretario di Stato â e non sono state sempre allâaltezza del loro nome e dei loro ideali e questo ogni volta che gli âinteressi particolariâ hanno prevalso sulla ricerca del bene comune. Da qui il monito che il rappresentante Vaticano rivolge ai diplomatici che siedono nellâAssemblea, non solo a rivitalizzare, nel mondo che cambia, lo spirito originario dellâIstituzione, ma soprattutto a rinnovare lâimpegno sincero alla ricerca del bene comune attraverso consenso autentico e compromesso.
Nonostante tutto â conclude nel suo intervento il cardinale Parolin â lâOrganizzazione delle Nazioni Unite, dove i popoli si ritrovano nel dialogo e nell'azione comune, è oggi più che mai necessaria per rispondere alle grandi speranze del mondo.
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