Parrocchie, trasformarsi per evangelizzare
Isabella Piro ¨C Città del Vaticano
Nella Chiesa c¡¯è posto per tutti e tutti possono trovare il loro posto, nel rispetto della vocazione di ciascuno: il senso dell¡¯Istruzione sulla parrocchia è tutto qui. Il documento non contiene novità legislative, ma propone modalità per una migliore applicazione della normativa vigente, così da favorire la corresponsabilità dei battezzati e promuovere una pastorale di vicinanza e cooperazione tra le parrocchie. Ciò che emerge, soprattutto, è l¡¯urgenza di un rinnovamento missionario, una conversione pastorale della parrocchia, affinché essa riscopra quel dinamismo e quella creatività che la portano ad essere sempre ¡°in uscita¡±, con il contributo di tutti i battezzati. Composta di undici capitoli, l¡¯Istruzione si potrebbe dividere in due macro-aree: la prima (cap.1-6) offre una riflessione ampia sulla conversione pastorale, il senso missionario e il valore della parrocchia nel contesto contemporaneo; la seconda (cap. 7-11), invece, si sofferma sulle ripartizioni delle comunità parrocchiali, i diversi ruoli in esse presenti e le modalità di applicazione delle relative norme.
La parrocchia, ¡°casa in mezzo alle case¡±
Segno permanente del Risorto in mezzo al popolo, dunque, la parrocchia è ¡°casa in mezzo alle case¡± ¨C si legge nella prima parte del documento - e il suo senso missionario è fondamentale per l¡¯evangelizzazione. La globalizzazione e il mondo digitale ne hanno modificato il legame specifico con il territorio che non è più solo uno spazio geografico, bensì uno spazio esistenziale. Ma è proprio in questo contesto che emerge la ¡°plasticitࡱ della parrocchia, capace di cogliere le istanze dei tempi e di adeguare il suo servizio ai fedeli e alla storia. Per questo, l¡¯Istruzione sottolinea l¡¯importanza di un rinnovamento in chiave missionaria delle strutture parrocchiali: lontano da autoreferenzialità e sclerotizzazioni, esse dovranno puntare sul dinamismo spirituale e su una conversione pastorale basata sull¡¯annuncio della Parola di Dio, la vita sacramentale e la testimonianza della carità. La ¡°cultura dell¡¯incontro¡± dovrà essere, inoltre, il contesto necessario a promuovere il dialogo, la solidarietà e l¡¯apertura verso tutti: in tal modo, le comunità parrocchiali potranno sviluppare una vera e propria ¡°arte della vicinanza¡±. In particolare, l¡¯Istruzione raccomanda la testimonianza della fede nella carità e l¡¯importanza dell¡¯attenzione ai poveri che la parrocchia evangelizza, ma dai quali si lascia evangelizzare. Ogni battezzato deve essere protagonista attivo dell¡¯evangelizzazione ¨C ribadisce ancora la Congregazione per il Clero ¨C ed è quindi essenziale un cambio di mentalità, un rinnovamento interiore affinché si attui una riforma missionaria della pastorale. Naturalmente, tali processi di cambiamento dovranno essere flessibili e graduali, perché ogni progetto va situato nella vita reale di una comunità, senza essere imposto dall¡¯alto e senza ¡°clericalizzare¡± il servizio pastorale.
Le ripartizioni parrocchiali
La seconda parte dell¡¯Istruzione si apre con l¡¯analisi delle ripartizioni parrocchiali: innanzitutto, si spiega, esse dovranno seguire il fattore-chiave della prossimità, tenendo conto dell¡¯omogeneità della popolazione e delle caratteristiche del territorio. Il documento si sofferma, quindi, sulle procedure specifiche relative all¡¯incorporazione, la fusione o la divisione delle parrocchie, e su quelle riguardanti i Vicariati foranei che riuniscono più unità parrocchiali, e le zone pastorali che raggruppano più Vicariati foranei.
Il parroco, ¡°pastore proprio¡± della comunità
Spazio, poi, al tema dell¡¯affidamento della cura pastorale delle comunità parrocchiali, sia in forma ordinaria che straordinaria: in primo luogo, viene sottolineato il ruolo del parroco come ¡°pastore proprio¡± della comunità. Egli è a servizio della parrocchia, e non il contrario ¨C ricorda l¡¯Istruzione ¨C e ne ha la piena cura delle anime. Di conseguenza, il parroco deve aver ricevuto l¡¯Ordine del presbiterato; ogni altra possibilità è esclusa. Amministratore dei beni parrocchiali e rappresentante giuridico della parrocchia, il parroco va nominato a tempo indeterminato, poiché il bene delle anime esige stabilità ed implica la conoscenza della comunità e la sua vicinanza. Tuttavia, l¡¯Istruzione ricorda che, là dove una Conferenza episcopale lo stabilisca per decreto, un Vescovo può nominare un parroco a tempo determinato, purché per non meno di cinque anni. Inoltre, raggiunta l¡¯età di 75 anni, il parroco ha il ¡°dovere morale¡± di presentare la sua rinuncia, ma non decadrà dal suo incarico fin quando il Vescovo non l¡¯avrà accettata e comunicata per iscritto. In ogni caso, l¡¯accettazione avverrà sempre per una ¡°causa giusta e proporzionata¡±, così da evitare una concezione ¡°funzionalistica¡± del ministero.
I diaconi: ministri ordinati, non ¡°mezzi preti e mezzi laici¡±
Una parte dell¡¯ottavo capitolo è dedicata ai diaconi: collaboratori dei Vescovi e dei presbiteri nell¡¯unica missione evangelizzatrice, essi sono ministri ordinati e partecipano, seppur in modo diverso, al Sacramento dell¡¯Ordine, in particolare nell¡¯ambito dell¡¯evangelizzazione e della carità, inclusi l¡¯amministrazione dei beni, la proclamazione del Vangelo e il servizio alla mensa eucaristica. Non bisogna considerarli, quindi ¡°mezzi preti e mezzi laici¡±, afferma l¡¯Istruzione , né vanno visti nell¡¯ottica del clericalismo e del funzionalismo.
La testimonianza dei consacrati e l¡¯impegno generoso dei laici
La Congregazione per il Clero riflette anche sui consacrati ed i laici all¡¯interno delle comunità parrocchiali: dei primi, si ricorda non tanto ¡°il fare¡±, quanto ¡°l¡¯essere testimoni di una radicale sequela di Cristo¡±, mentre dei laici si sottolinea la partecipazione all¡¯azione evangelizzatrice della Chiesa e si richiede loro ¡°un impegno generoso¡± per una testimonianza di vita conforme al Vangelo e a servizio della comunità parrocchiale. I fedeli laici, inoltre, possono essere istituiti lettori e accoliti (ovvero per il servizio all¡¯altare) in forma stabile, con rito apposito, fermo restando la loro piena comunione con la Chiesa cattolica, una formazione adeguata e una condotta personale e pastorale esemplare. Oltre a questo, in circostanze eccezionali, essi potranno ricevere altri incarichi dal Vescovo, ¡°a suo prudente giudizio¡±: celebrare la Liturgia della Parola e il rito delle esequie, amministrare il Battesimo, assistere al matrimoni, previa licenza della Santa Sede, e predicare in chiesa o in oratorio in caso di necessità. Non potranno comunque in alcun caso tenere l¡¯omelia durante la Messa.
Gli organismi di corresponsabilità ecclesiale
L¡¯Istruzione riflette inoltre sugli organismi parrocchiali di corresponsabilità ecclesiale, tra cui il Consiglio per gli Affari economici: a carattere consultivo, presieduto dal parroco e composto da almeno tre membri, esso è necessario poiché la gestione dei beni di una parrocchia è ¡°un ambito importante di evangelizzazione e di testimonianza evangelica alla Chiesa e alla società civile¡±. I beni sono della parrocchia e non del parroco, ribadisce la Congregazione per il Clero; compito del Consiglio per gli Affari economici sarà dunque quello di far crescere una ¡°cultura della corresponsabilità, della trasparenza amministrativa e del sovvenire alle necessità della Chiesa¡±. Consultivo è anche il Consiglio pastorale parrocchiale, la cui istituzione viene ¡°vivamente raccomandata¡±: lungi dall¡¯essere un mero organismo burocratico, tale Consiglio deve generare una spiritualità di comunione, mettendo in rilievo la centralità del Popolo di Dio come soggetto attivo dell¡¯evangelizzazione. La sua funzione principale è la ricerca e lo studio di proposte pratiche per iniziative pastorali e caritative della parrocchia, in sintonia con il cammino della diocesi. Per diventare operative, tali proposte devono essere accolte dal parroco.
No ai ¡°tariffari¡± per i Sacramenti, l¡¯offerta sia libera
L¡¯ultimo capitolo si sofferma sulle offerte per la celebrazione dei sacramenti: esse devono essere ¡°un atto libero¡± da parte dell¡¯offerente e non vanno pretese come se fossero una tassa o un¡¯imposta. La vita sacramentale non va ¡°mercanteggiata ¨C raccomanda l¡¯Istruzione ¨C e la celebrazione della Messa, così come le altre azioni ministeriali, non può essere soggetta a tariffari, alla contrattazione o al commercio. Piuttosto, si esortano i presbiteri ad offrire un esempio virtuoso nell¡¯uso del denaro, attraverso uno stile di vita sobrio e un¡¯amministrazione trasparente dei beni parrocchiali. In tal modo, si potranno sensibilizzare i fedeli affinché contribuiscano volentieri alle necessità della parrocchia che sono anche ¡°cosa loro¡±.
I testi precedenti
Da ricordare che l¡¯attuale Istruzione arriva dopo quella interdicasteriale del 1997, dedicata al tema ¡°¡±, e l¡¯Istruzione del 2002, pubblicata dalla Congregazione per il Clero e incentrata su ¡°¡±.
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