Cagnotto: il mio costume all¡¯asta per fare del bene
Benedetta Capelli ¨C Città del Vaticano
Figlia d¡¯arte, l¡¯acqua come una seconda pelle, determinata come tanti altoatesini. Scrivere di Tania Cagnotto è come scrivere di tante storie insieme; quella di un papà, Giorgio Cagnotto, al collo due medaglie d'argento olimpiche nel trampolino da 3 metri a Monaco 1972 e Montreal 1976; due bronzi nella piattaforma a Monaco 1972 e ancora nel trampolino a Mosca 1980. C¡¯è poi la storia di mamma Carmen Casteiner, otto volte campionessa italiana dalla piattaforma di 10 metri. Genitori che hanno spinto Tania ad amare altre discipline sportive, ma nulla da fare, i tuffi erano il suo destino. Già a 15 anni prende parte alle Olimpiadi di Sidney. E chissà se oggi Maya, la sua bimba, nata due anni fa, seguirà le orme di una famiglia che allo sport italiano ha dato tanto in termini di dedizione e di risultati. A guardare i diversi video, che Tania pubblica su Instagram, si vede già una certa passione della piccola per la ginnastica e per la piscina.
Una campionessa di cuore
Sessantadue medaglie in carriera, di cui due olimpiche conquistate entrambe a Rio de Janeiro nel 2016. Insieme alla compagna di sincro, Francesca Dallapè, ha formato la coppia tricolore più forte di tutti i tempi nei tuffi sincronizzati. Ma forse l¡¯ultima parola ancora deve essere scritta. Tania Cagnotto ha accettato di buon cuore di partecipare a ¡°We run togheter¡± l¡¯asta di beneficenza iniziata l¡¯8 giugno e promossa da Athletica Vaticana, Fiamme Gialle, il ¡°Cortile dei Gentili¡± e Fidal-Lazio. In palio, per sostenere il personale sanitario degli ospedali di Brescia e Bergamo, ha messo uno dei suoi costumi fortunati:
R. - Mi sembrava una cosa bella da fare, perché gli ospedali di Bergamo e di Brescia sono stati in prima linea nel fronteggiare l¡¯emergenza di Covid-19. Mi sembrava una cosa veramente bella da fare.
Non è la prima volta che sostieni iniziative vaticane, a dicembre hai partecipato ad un pranzo per le famiglie assistite dal Dispensario Santa Marta. Che esperienza è stata?
R. ¨C Anche quella è stata una bella esperienza. Abbiamo servito le persone che avevano bisogno. Vedere le famiglie in difficoltà mi ha fatto tenerezza, è stato importante aiutare. Avevano tanto appetito. Una bella giornata, davvero.
Sei considerata una delle più grandi tuffatrici italiane. Dopo la maternità ti sei rimessa in gioco, con quali speranze e motivazioni?
R. ¨C Adesso con l¡¯emergenza Covid-19 ovviamente è un po' tutto più difficile, perché abbiamo lavorato e siamo arrivate in forma poco prima del lockdown. Ora bisogna riprendere tutto da capo, perché perdere di nuovo la forma fisica non è stato il massimo. Dobbiamo vedere come reagisce il nostro corpo e poi vedere.
Ti senti motivata per l'appuntamento delle Olimpiadi di Tokyo, spostato di un anno?
R. ¨C Eh sì, anche se per me comunque cambia parecchio, perché già ero vecchiotta prima, adesso è ancora più complicato rimettersi in gioco, spostare tutto in avanti di un anno e mezzo.
La maternità ti ha motivato, spesso è una spinta in più?
R. ¨C Sì certo mi ha aiutata questa cosa, però dall'altra parte è anche più difficile.
Quanto questa pandemia ha cambiato i tuoi ritmi e quanto ti ha cambiata, se ti ha cambiata, come persona¡
R. ¨C Mi ha cambiata sicuramente, perché mi ha insegnato ad avere delle priorità, mi ha aiutato a prendere del tempo per me, qualche ora per respirare. Questo è bello.
Hai avuto modo di conoscere Papa Francesco?
R. ¨C No purtroppo no, mi piacerebbe tanto!
Quale messaggio vuoi lanciare a chi conquisterà il tuo costume? E al personale sanitario di Brescia e Bergamo? Hai detto che lo hai fatto principalmente per loro¡
R. ¨C Assolutamente, c'è una buona causa in ballo, per questo chiedo di acquistarlo, perché è una buona causa, è una bella cosa non tanto perché è il mio costume, ma perché il ricavato andrà a questi ospedali.
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